Prima del prossimo Amsterdam Dance Event non poteva di certo mancare un approfondimento legato a ciò che di bello (ed ogni anno è sempre più dura scegliere) ci offrirà la città dei canali durante questa ormai celeberrima manifestazione. Da mercoledì mattina fino all’alba di lunedì la città brillerà di una luce diversa, quella dell’ADE e del suo simbolo (disseminato un po’ ovunque), che farà da guida a tutti coloro (ed anche quest’anno si parla di decine di migliaia di persone provenienti da ogni angolo del globo) si divideranno fra il centro nevralgico del Felix Meritis e del Dylan e le oltre cento strutture dedicate alla kermesse organizzata da BUMA.
Abbiamo pensato di darvi qualche spunto, andando a toccare tutti gli aspetti che si celano dietro a questo imponente ingranaggio di business e divertimento, per potervi dare una visione d’insieme anche e soprattutto di quanto questo evento abbia da offrire oltre alle conferenze ed alle sue leggendarie clubnight. Abbiamo deciso di scegliere per ogni giornata alcuni eventi, andando a pescare dalla parte di conferenze, quella di clubbing e dagli eventi playground che infesteranno il centro della città andando ad invadere pacificamente musei, chiese, piazze e luoghi non convenzionalmente associati alla musica elettronica. Allacciatevi le cinture e preparatevi ad un’esperienza che darà un senso tutto nuovo alla parola festival.
[title subtitle=”MERCOLEDI’: risveglio muscolare.”][/title]
Sicuramente il mercoledì non è la giornata di punta dell’ADE. Molti degli addetti ai lavori tendono ad arrivare il giorno seguente e, visto anche che siamo a metà della settimana, solo una piccola fetta degli autoctoni prenderanno in considerazione l’idea di andare a ballare. Per sfruttare questa prima giornata, dove i carichi di lavoro giornalieri saranno sicuramente meno incombenti, vi consigliamo di fare un giro all’Amsterdam Museum, dove troverete ad accogliervi “Graffiti: New York meets the Dam”, una mostra molto interessante sull’influenza che ha avuto la scena dei writers newyorchesi su quella olandese. Una vera chicca se vi piace la street art. Al Felix Meritis però si può già trovare una discreta dose di meeting interessanti, tra i quali salta subito all’occhio il panel “The evolution of electronic music in 20 records” ideato e presentato da uno che della storia della musica elettronica ha senza dubbio scritto qualche capitolo: il 33% del trio di Belleville Juan Atkins. Una volta conclusa la parte diurna con una birretta in compagnia degli altri addetti ai lavori durante i welcome drinks di rito, avrete due scelte: fare un salto all’ADE Cook Off e vedere artisti di fama mondiale sfidarsi a colpi di pentole e padelle e subito dopo filare a dormire, risparmiando così le energie per una quattro giorni di vero manicomio, oppure uscire a fare quattro salti. Ed anche in questo caso non avrete di che lamentarvi. Ad esempio scegliendo tra la raffinata selezione di Andrew Weatherall e Sean Johnston, racchiusi sotto il moniker A Love From Outer Space, che terranno banco per tutta la notte, fra la condensa che cola dal soffitto ed un’atmosfera unica, tra le mura dello Sugar Factory e la “presabbene” certificata della Crew Love in uno dei locali più in voga della città, il Closure. Se avete invece già voglia di fare i salti mortali, sicuramente il party organizzato da In Trance We Trust al WesterUnie potrà fare senza dubbio al caso vostro. Ma cercate di non fare troppo tardi, domani si comincia a fare sul serio.
[title subtitle=”GIOVEDI’: benvenuti all’ADE.”][/title]
E’ vero, non sarebbe corretto usare questa espressione in quanto la giostra è già partita il giorno prima, ma il giovedì è il primo giorno in cui veramente l’Amsterdam Dance Event comincia a lavorare a pieno regime. Il Felix Meritis e il Dylan sono affollati dentro e fuori, c’è parecchia fila per ritirare gli accrediti e un brusio multilingua fa da sottofondo ad ogni attimo passato da quelle parti. Il primo panel che ci affascina è quello sui 20 Years of ADE dove interverranno autentiche leggende della scena olandese come DJ Jean, per raccontare l’evoluzione della manifestazione e della scena orange in generale. Senza dimenticare la chiacchierata organizzata in compagnia di Jeff Mills, che offrirà però la vera chicca di giornata dalle nove a mezzogiorno dentro al Rembrandt Museum dove, dopo aver passato l’intera giornata precedente dentro lo studio originale in cui l’artista olandese ha passato i primi anni di attività, comporrà, direttamente ed in esclusiva per i presenti, tre nuove tracce ispirate da questa esperienza. Probabilmente la cosa che più ci incuriosisce dell’intero ADE anche se le sorprese non sono finite, visto che troveremo ancora l’alieno nel corso del weekend. Ma ne parleremo un altro giorno.
Tra un panel e l’altro se troverete del tempo, potrebbe essere interessante andare a dare un’occhiata al Mary Go Wild per gli ADE Basement Raves un autentico rave vecchio stile con artisti annunciati solo un’ora prima, organizzato nel cuore della città ed a numero strettamente limitato, che terrà banco per tutto il pomeriggio per tre giorni consecutivi. Una volta goduto di qualche ora di meritato riposo e di un pasto caldo, sarete sicuramente pronti a tuffarvi nella miriade di party racchiusi principalmente fra i canali del centro. Un buon aperitivo potrebbe consistere nella première mondiale del nuovo live A/V dei Detroit Swindle che dalle 20.30 allo scoccare della mezzanotte terrà banco al Compagnietheater e che promette un’esperienza sensoriale molto interessante. Una volta scaldati i motori avrete davvero l’imbarazzo della scelta: per i più raffinati ci sentiamo di consigliare il party per i 25 anni di Ninja Tune al Melkweg con Machinedrum, Leon Vynehall e Bonobo e la prima delle serate Dekmantel organizzate al Westergastheater (l’ex MC Theater) che vedrà protagonisti, fra i tanti, gli Hessle Audio, Four Tet e Motor City Drum Ensemble. Per i cuori più temerari invece sarà davvero durissima decidere fra il party di Stroboscopic Artefacts al Transformatorhuis con Lucy, Perc, James Ruskin e Jonas Kopp (senza dimenticare l’italianissimo Chevel) e quello di Re:sonant al Closure dove troveremo Ben Sims, DVS1, Shifted e Silent Servant. Sarà davvero dura non fare tardi stavolta, ma domani sarà un’altra giornata di fuoco!
[title subtitle=”VENERDI’: l’imbarazzo della scelta.”][/title]
Dopo un’abbondante colazione a base di aringa cruda all’Albert Cuyp Markt (non perdetevi questa esperienza mistica tipicamente olandese) è ora di avviarsi al terzo giorno di ADE. La giornata di conferenze va a toccare due dei topic che più hanno fatto maggiormente discutere appassionati e addetti ai lavori negli ultimi tempi: la prima è l’influenza della cultura gay nella clublife e lo stato di salute attuale dei locali ad essa riservati e la seconda la condizione in cui versa la techno oggi, posta esattamente a metà fra una notorietà (forse) mai cercata ed un patrimonio etico/culturale da preservare. In alternativa ci si potrà accomodare al Brakke Grond e godersi la chiacchierata con Ron Trent e Antal, per un panel che si concentrerà su due delle punte di diamante della storia dell’house music americana ed europea. Oppure potrete stazionare nella zona diurna del Melkweg per una lezione di storia dell’hip hop, tenuta dalla metà esatta dei Masters At Work, Kenny “Dope” Gonzales.
Ma è di sera che avrete davvero voglia di clonarvi e probabilmente non vi basterebbe neanche in quel caso. Dopo un gustoso aperitivo a base di David August e del suo nuovo progetto live con l’orchestra che verrà ospitato al Melkweg ancora una volta starà alla vostra fame musicale decidere in che modo riempire il tempo che vi separa dall’ultima giornata di conferenze. La tentazione maggiore sarebbe quella di chiudersi dentro al Time Tunnel di Jeff Mills, un percorso audio/visivo di ben otto ore in cui l’alieno di Detroit ci regalerà un giro gratuito all’interno della sua immaginazione musicale. Ma se non siete interessati a dedicare tutto il vostro venerdì sera ad un solo (seppur monolitico) artista, non avete di che temere. Avrete a disposizione molte opzioni: come ad esempio il party organizzato da ZeeZout all’Undercurrent in cui si avvicenderanno nomi di grande talento come KiNK, Hunee, Prosumer e Tama Sumo. Oppure quello di Kerri Chandler allo Sugar Factory con la partecipazione dei Detroit Swindle e di DJ W!LD. Quest’ultima in particolare è una festa che abbiamo già vissuto in passato e dove, caldo a parte, abbiamo avvertito vibrazioni davvero degne di nota, fra performance canore improvvisate sul palco ed una selezione musicale ai limiti dell’onanismo. Se invece l’appetito dovesse portarvi ancora una volta alla ricerca di sonorità più radicali ed incalzanti, sarà solo questione di quale feste scegliere fra l’autentica Maratona techno (22 ore consecutive) organizzata da Tresor al RADION (dove, fra i tantissimi dj coinvolti, troverete nomi come Surgeon, DJ Deep, Antigone, Lewis Fautzi e gli Zenker Brothers), l’evento Reaktor in collaborazione con Token all’Amsterdam Studio’s (con il doppio live di Luke Slater, che si esibirà sia come LB Dub Corp che come Planetary Assault Systems) oppure il party per celebrare gli 8 anni di Fachwerk nel piccolo loft Club Up (dove a farla da padroni saranno Roman Lindau, Mike Dehnert e Sascha Rydell). Non ci sono più scuse, siamo nel vivo e riposarsi è un lusso che non ci possiamo più permettere. Avremo tutto il tempo di pentircene domani, quando sbadiglieremo sommessamente tra una conferenza e l’altra.
[title subtitle=”SABATO: l’ora dei saluti. O forse no!”][/title]
Giornata conclusiva della parte diurna. Si inizia a notare una discreta densità di occhiaie ed un ingente quantità di caffeina tra i corridoi delle varie venue. Ci si scambia vicendevolmente sguardi compassionevoli e si torna strenuamente al lavoro. Anche oggi giornata bella densa con molti temi da snocciolare, anche se la tentazione di chiudersi fino a sera dentro al Dockyards Festival sarebbe fortissima. Si parte con un’altra lezione di storia, l’ennesima di questo weekend: al Brakke Grond i primi vagiti e l’avvento globale dell’acid house verranno raccontati, non senza una certa dose d’emozione, da uno dei padri fondatori del movimento: Nathaniel Pierre Jones, ai più noto come DJ Pierre. Una volta asciugati i lucciconi sarà tempo di tornare un’ultima volta al Felix Meritis, per un interessantissimo dibattito sul perché oggi abbia ancora senso frugare dentro a scatoloni pieni di dischi impolverati in cerca di chicche da collezionare e suonare. A parlarne saranno diversi fra gli appartenenti alle nuove e vecchie generazioni di persecutori della religione del vinile. E fra i tanti spicca il nome di Danilo Plessow, in arte Motor City Drum Ensemble, che come molti sta attingendo a piene mani dal panorama musicale in gommalacca delle ultime quattro decadi durante i suoi dj set. Una volta sbrigate le formalità, i saluti, le birre e le ultime chiacchiere, il vostro ADE sarà così giunto al termine. Giusto? Sbagliato!
Dopo una cenetta (rigorosamente rispettando i geriatrici orari olandesi) avrete tempo per fare un salto al Melkweg Cinema per la proiezione di “808“, il lungometraggio dedicato ad una delle drum machine che hanno reso Roland un gigante della musica elettronica analogica. Dopo esservi asciugati un’altra volta le lacrime (due volte nello stesso giorno. Ma è l’ADE, fateci l’abitudine) dovrete solo decidere in quale club trascinare le vostre stravolte membra per l’ennesima scossa di adrenalina. E dopo aver pianto una giornata intera pensando ad acid house e TR-808, quale occasione migliore dell’OWAP per continuare sulla scia delle emozioni? Il party che da anni porta il meglio della storia dell’acid house nei warehouse di Amsterdam è pronto ancora una volta a conquistarvi in una location inedita nel nord della città. E per l’occasione ha riunito sullo stesso palco i Masters At Work e Todd Terry, in compagnia di monumenti locali come Dimitri Kneppers e Remy Unger. Serve veramente aggiungere altro per convincervi a venire? Ma se così non fosse avrete comunque molto di cui godere anche stavolta: ad esempio il party organizzato da Rush Hour e L.I.E.S. al RADION con I-F e Ron Trent come guest ed i label owner Antal e Ron Morelli a recitare nel ruolo di padroni di casa. Oppure potrete unirvi ai ragazzi di HYTE (che hanno recentemente invaso Ibiza con la loro residency all’Amnesia) all’Elementenstraat, con Robert Hood e Chris Liebing a spadroneggiare in consolle.
Se avrete voglia invece di vedere uno stadio intero adibito a discoteca, con scenografie fra le migliori che vi capiterà di ammirare nella vostra vita di clubber, potrete recarvi all’Amsterdam Arena, casa dei lancieri dell’Ajax, per l’Amsterdam Music Festival dove troverete ad intrattenervi autentiche rockstar di risonanza globale come Tiesto, David Guetta ed Alesso. De gustibus non disputandum est.
[title subtitle=”DOMENICA: arriverà la fine, ma non sarà la fine.”][/title]
La giornata conclusiva, quella in cui quasi tutti tornano con mezzi di ogni tipo alla loro vita di tutti i giorni. La giornata di decompressione anche per chi ha la fortuna di vivere in questo strano eppur così magnetico luogo della Terra. Ma occhio a sottovalutare la domenica dell’ADE, da sempre teatro di alcune delle feste che ne hanno reso grande il nome e favoritone l’ingresso nella leggenda. C’è chi ricorda ancora con enfasi i clamorosi party Trouw Op Zondag o gli showcase Ostgut Ton e Remote Area degli scorsi anni. Quella finale è da sempre la serata dove ci si rende conto di non essere tantissimi (assolutamente comprensibile) ma dove ci si trova alle prese con l’atmosfera più elitaria, quella più familiare, quella dedicata a quel numero limitato di pazzi scatenati che dopo cinque giorni hanno ancora voglia di scatenarsi al ritmo della loro passione. Avendo la possibilità di dormire qualche ora in più a meno che non siate finiti al Breakfast Club al Closure per un after da paura con Donato Dozzy, Peter Van Hoesen e Marco Shuttle oppure al party diurno di Objektivity al Thuishave con Dennis Ferrer, Marshall Jefferson e Anja Schneider) sarete in grado di metabolizzare la stanchezza accumulata nei giorni precedenti, così da poter arrivare a sera con la giusta dose di stamina per affrontare l’ultima cavalcata di questa interminabile manifestazione.
Sicuramente avrete notato che in questa nostra piccola guida non abbiamo mai menzionato Awakenings o il Gashouder, ma riteniamo che l’anima profondamente techno a cui il collettivo batavo ci aveva abituato negli anni venga rispecchiata in particolare dal suo ultimo party in collaborazione con Electric Deluxe, non per niente facente capo Jochem Paap aka Speedy J, che porterà con se alcuni dei nomi più in voga della scena attuale come Blawan, Nina Kraviz, Rodhad, gli AnD ed il romano Giorgio Gigli, a cui sarà affidato il compito di aprire le danze. Se non siete invece inclini a chiudere la vostra esperienza con le spingardate che voleranno alla Westergasfabriek e gradite una buona dose di tech house di stampo puramente casereccio, potrete consolarvi con il party di Hitec con Jay Lumen, 2000AndOne, Anton Pieete e Shinedoe, per rimbalzare fino all’ultimo giro di lancette, che sancirà la fine di un Amsterdam Dance Event che senza dubbio farà parlare parecchio di se. Fino almeno al prossimo anno.