Se cercate un ottimo compromesso tra Minimal, Techno e House, Alexi Delano fa al caso vostro! L’ “architetto del suono”, come si autodefinisce, già dai primi anni ’80 inizia la sua carriera con i suoi pezzi Hip Hop e Soul, già a 17 anni diventa resident di uno dei primi club del Paese, che organizza after hour, suona anche per 8/10 ore di seguito e nonostante ciò riesce anche a frequentare la scuola. E così, grazie alla sua tenacia si accinge a divertire i club più famosi del mondo con la sua musica fresca e vivace. Delano nasce in Cile, ma cresce in Svezia dove con altri colleghi del posto, come Adam Beyer, Jesper Dahlback, Joel Mull e altri entra a far parte dei primi produttori svedesi che iniziano a farsi un nome nella metà dei ’90. Il cileno pubblica su molte label tra cui ‘Missile’, ‘Primate’, ‘Svek’, ‘Items And Things’, ‘Poker Flat’, ‘Plus 8’ e sulle sue label: Test 542, Corner Shots, Random Dynamics e AD Limited. Dopo molteplici EP e remix Alexi non dà cenno di volersi fermare e continua la sua produzione imperterrito, è un artista irrefrenabile e sembra impersoni lui stesso la musica!
Ciao e benvenuto su Soundwall!
Ormai sono tanti anni che suoni e produci senza mai fermarti, come fai ancora a continuare con regolarità e ad essere sempre apprezzato dagli ascoltatori come fosse ancora il primo giorno che hai iniziato?
Ciao e grazie mille per avermi invitato! Per me ogni volta che sono in studio mi sento sempre come se fosse la prima volta che ci entro, l’unica differenza è che oggi ho una conoscenza del campo molto più vasta in confronto a quando iniziai a produrre musica. La parte più bella del mio lavoro è che veramente non hai né limiti nè confini, è quasi tutto possibile se ti viene in mente un’idea ed è per questo che credo che posso mantenere coerenza nel mio lavoro, non può diventare mai noioso. Perchè la gente apprezza quello che sto facendo non lo so dire, ma sono solo felice di sapere che quello che esce dalla mia mente piace.
Secondo te aver vissuto in Svezia ha avvantaggiato lo sviluppo della tua carriera, oppure pensi che in Cile avresti fatto lo stesso successo?
Vivere in Svezia mi ha veramente aiutato a sviluppare uno stile e a scoprire una direzione all’interno del mio lavoro. Ho lasciato la Svezia a 14 anni e sono partito per New York per ampliare ulteriormente la mia carriera e lì poi ho iniziato a ottenere molte più offerte di booking provenienti dall’U.E. vivendo negli USA che quando vivevo in Svezia, dunque non sono così sicuro che vivere in Svezia abbia aiutato la mia carriera ma certamente è stato il posto che mi ha ispirato a fare quello che sto facendo ora. Se fossi cresciuto in Cile penso che sarei diventato l’architetto a pieno titolo che volevo realmente diventare in un primo momento e sicuramente avrei usato la musica come hobby. Sono stato occupato molti anni a viaggiare per il mondo come Dj, proprio come alcuni miei amici del Cile stanno facendo ora dopo molti anni di Djing e produzione lì. E’ difficile dire se avrei ottenuto lo stesso successo, ma sicuramente avrei avuto la stessa passione che ho ora.
Dicci il nome di qualche artista che hai amato e lo hai preso come punto di riferimento.
Per un lungo periodo sono stato un grande fan di Carl Craig, mi piace anche come lui ha continuato ad andare così per lungo tempo e riesce ancora a sorprendermi con alcuni suoi remix che rilascia. Mi piace anche Matthew Dear, penso che sia un artista veramente talentuoso e poi Nicholas Jaar, che anche lui proviene dal Cile ma vive negli USA. Penso che all’interno di quello stile Nicholas abbia qualcosa di veramente molto buono, sempre con idee innovative. Mi sono anche imbattuto anche negli Art Department, i quali trovo creino molte tracce da dance floor che trasmettono infinite emozioni. Il mio vecchio e caro amico Jesper Dahlback è uno dei producer che tengo sempre d’occhio. Noi lo chiamiamo il “professore matto”, è sempre pronto ad espandere le sue idee. Quando ero più giovane avevo molti più artisti che trovavo molto stimolanti, ma molti di loro non sono più in circolazione e molti della nuova generazione stanno semplicemente copiando quelli della vecchia e purtroppo non c’è molta aggiunta di idee nella scena. Invece di limitarsi a scrivere i loro propri beat ne prendono altri di qualche vecchia canzone e mettono i loro synth sopra, un pò come una pugnalata, e poche settimane dopo le pubblicano. In questo momento la scena musicale è stracolma di questa tipologia di artisti.
Quali sono stati i software e gli hardware che ti hanno seguito durante il corso della tua vita?
E’ fin dalla nascita del mio studio che uso Cubase, che è il cuore di esso in questo momento, alimentato da un pc svedese assemblato specificatamente per la musica sviluppato dalla Networks Frost. Come hardware ho veramente poche drum machine e synth. Direi che quello che utilizzo di più è il Roland SH 101. A volte ci creo hi hat, bassline, snare, drumkick; posso fare quello che voglio con questo synth. Lo amo. Ne ho anche altri, ma con la tecnologia dei software e questi computer così potenti iniziai lentamente a vendere tutto e ad usare i VST, ma poi cominciai a non usarli più e ora sto di nuovo cominciando a ricomprare cose. Non c’è niente come un vero suono analogico.
Hai fatto studi specifici per diventare producer? E da cosa è nata questa passione?
Non ho mai studiato in un istituto per diventare un producer, ma il mio vecchio amico e produttore Cari Lekebusch mi ha preso con lui ed è diventato il mio maestro. Ci siamo scambiati le nostre conoscenze da giovani, io gli ho insegnato a fare il Dj e lui come usare uno studio. Sono sempre stato interessato alla musica, sinceramente la passione non è stata scaturita da nulla, ha sempre fatto parte di me. Quando avevo 7 anni i miei genitori mi hanno iscritto a dei corsi di chitarra classica e nello stesso tempo mio fratello, che era un Dj, mi stava mostrando come mescolare le due cose. Quando avevo 14-15 anni ho girato il mio radio show in un sobborgo a Stoccolma suonando Hip Hop/Soul/R’n’B con un tocco di Disco. A 16 anni mio fratello maggiore mi ha trovato lavoro come Dj resident in uno dei maggiori after hour club di Stoccolma. Da lì conobbi Cari e mi mostrò le tecniche dello studio.
Come vedi è sempre stata sempre parte della mia vita.
Come hai fatto a diventare uno dei “big” vista anche la dura competizione che c’è in giro?
Non mi vedo come un “big” Dj. Marco Carola, Ricardo Villalobos, Richie Hawtin, quelli sono “big Dj”, io abito in un livello più in basso. Ho meno pressioni qui e ho quindi più spazio per sperimentare. Una volta che sei in alto devi mantenere il tuo status, le persone ti giudicano di più e la discesa è più difficile. Ho avuto alcuni punti di svolta nella mia carriera e l’ultimo è stato dopo avere pubblicato una traccia sulla Plus8 con Xpansul chiamata “Intelligence Reframed”. Dopo l’uscita di questo disco ho iniziato a ricevere molte più richieste di booking, il che è stato grande perchè così ho anche avuto modo di vedere la vostra bella Italia! E’ stato il Paese che sembrava davvero arrivare a capire il mio suono perchè ero lì ogni mese.
Come hai fatto ad equilibrare il Djing, frequentare la scuola, e quindi anche studiare, e la produzione musicale?
Non è stato facile ma quando sei giovane sei pieno di energia. Sono sempre stato abbastanza veloce nello studio così riuscivo a creare 2 o 3 brani in un giorno/notte. Quando uscivo da scuola correvo subito a lavorare in studio per finire almeno 2 tracce, non importa quanto ero stanco e se non davo retta ai miei fratelli andavo a fare molto tardi, fino la mattina. Ripensandoci, adesso avrei voluto avere la stessa energia di allora.
Cosa ci puoi dire proposito del tuo futuro: collaborazioni, remix, album, EP?
Sono abbastanza emozionato ora perchè ho chiesto a Cari Lekebusch di produrre insieme una compilation per il suo H-Productions (Hybrid) label che ha ispirato molte persone, me incluso, durante gli anni ’90. Stiamo creando 3 CD intitolati “The Path of Hybrid”, due di questi CD saranno mixati, uno da me e un altro da Cari e il terzo sarà pieno di tracce sconosciute e inedite e remixate dall’H-Production. Faremo anche un tour che va dall’ U.E. fino in Asia. Quindi speriamo di vederci a Roma! Inoltre sto anche lavorando ad un nuovo disco per la Plus8 ritornando a sonorità House e Deep, di nuovo. Ho anche un progetto con Anthony Collins, il che mi rende molto eccitato di aver collezionato un po’ di nuove release per la mia label AD-Limited, che uscirà entro la fine dell’anno.
Grazie mille!
English Version:
Looking for a good compromise between Minimal, Techno and House, Alexi Delano is right for you! The “architect of sound”, as he calls himself, since the early 80s he began his career with his Hip Hop and soul songs, already at 17 years become resident of one of the first clubs in the country, which organizes after hour, he also played for 8/10 hours later and nevertheless he also manages to frequent school. And so, thanks to his tenacity he is preparing to entertain the most famous clubs in the world with his fresh and vibrant music. Delano was born in Chile but grew up in Sweden where, with other colleagues in the place, like Adam Beyer, Jesper Dahlback, Joel Mull and others became part of the first Swedish producers starting to make a name in the mid 90s. The Chilean publishes on many labels including ‘Missile’, ”Primate’, ‘Svek’, ‘Items And Things’ (Min_s label), ‘Poker Flat’, ‘Plus 8’ (Richie Hawtin label) and his label: Test 542, Corner Shots, Random Dynamics and AD Limited. After many remixes and Ep Alexi does not sign of stopping his production and continues imperturbable, and seems that he himself embodies the music!
Hi and welcome to Soundwall!
It’s a lot of years that you play and produce without stopping, how can you still keep going on with regularity and always being appreciated by listeners as it was be the first day of you career?
Hi and thank you so much for inviting me! For me everytime I’m in the studio it kind of feels like it’s the first time I’ve entered it, the only difference is that now days it’s with a lot more knowledge than when I started making music. The beautiful part of my job is that it really has very few limits and boundaries, almost everything is possible if you just come up with the idea and because of this I guess I can keep a consistency in my work, it doesnt get boring. Why people still appreciat what I’m doing I can’t answer I’m just glad that they still like what comes out of my mind.
In your opinion has living in Sweden benefited the development of your career, or do you think that in Chile you would have gotten the same success?
Living in Sweden really helped me to develop a style and to discover a direction within my work. I left Sweden 14 years ago and moved to New York to develop it further and ironically enough I actually started getting more bookings in the E.U. living in the U.S. than when I lived in Sweden, so I’m not sure that living in Sweden helped my career but it certainly was the place that inspired me to do what I am doing now. If I would have grown up in Chile I think that I would have become a full fledged architect which was what I wanted to become at first and surely I would have had music as a hobby. It would most likely have taken me many years to get to travel the world as a DJ, just like some of my friends from Chile are doing now after many years of DJ’ing and producing there. It’s hard to say if I would have had the same succes but I would have had the same passion as I do now.
Tell us the name of some artist that you loved and you like as reference point.
I have been a long time fan of Carl Craig, I like how also he has kept going for so long and still manages to surprise me with some of the remixes he puts out. I also like Matthew Dear, I think he is a very talented artist and then Nicholas Jaar whom in fact also is from Chile but lives here in the U.S.. I think that within Nicholas musical style he is on to something very good with fresh ideas. I have also gotten into “The Art Department” I found them to be doing some perfect dance floor tracks with lots of emotions. My old and dear friend Jesper Dahlback is one producer that I always keep an eye on. We call him the “nutty professor” he is always up to some expanding ideas. When I was younger I used to have many more artists that I found inspiring but a lot of them are not around anymore and many of the new generation are just copying the old generation and sadly not really adding new ideas into the scene. Instead of just writing their own beats they take beats from some old track and put some synth stabs on top and a few weeks later they put it out. The scene right now is full of this type of artists.
What were some of the softwares and hardwares that you have followed during the course of your musical carear?
Sense the beginning of my studio life I have used Cubase, that is the core of my studio right now, powered by a Swedish music computer developed by Frost Networks. As hardware I have very few drumachine and synths left. I would say that my most used hardware is the Roland SH 101. At times I make hi hats, basslines, snares, kickdrums, I can do whatever I want with that synth. I love it. I used to have others but with the sotfware technology and more powerful computers I slowly sold it all and started using VST’s but I’ve started to miss them and now I’m slowly buying things back. There is nothing like a real analogue sound.
Did you study to become a producer or where you born with this passion?
I never studied in an institution to become a producer but my old friend and producer Cari Lekebusch took me in and became my teacher. We made a swap when we were young, I taught him how to DJ and he taught me how to use the studio. I have always been interested in music, nothing really started the passion, it was always part of me. When I was 7 years old my parents enrolled me in to classical guitar classes and at the same time my older brother whom was a DJ’s was showing me how to mix. When I was 14-15 years old I was running my own radio show in a suburb of Stockholm playing hip hop/soul/rnb with a touch of disco. At 16 my older brother got me a job as a resident DJ at one of Stockholm’s first After Hour’s club. Around then I met Cari and he showed me the studio technics. So you see it has always been part of my life.
How did you become one of the “big” considering the hard competition that’s out there?
I don’t see myself as a “big” DJ. That to me are people like Marco Carola, Ricardo Villalobos, Richie Hawtin, they are “big DJ’s” I am the guy who dwells in the underground. I have less pressure here and I have more room to experiment. Once you are up there things are more about maintaining the status, people will judge you more and the fall is harder. I had a few turning points in my career and the last big one was after I did the record on Plus 8 with Xpansul called “Intelligence reframed”. After this record came out I really started getting more bookings wich was great for me because I got to see your beautiful Italy! It was the country that really seemed to get in to my sound because I was there almost every month.
How did you balance the Djing, frequent school, and then also study, and music production?
It was not easy but when you are young you are full of energy. I have always been pretty fast in the studio so I was able to make 2 or 3 tracks in one day/night. When I used to finish school and my studies it was straight to studio work to finish at least 2 tracks no matter how tired I was and if not I would listen to my brothers new records till very early in the morning. Looking back at it now I really wish I had that same energy still.
What can you tell us about your future: collaborations, remixes, albums, EP?
I’m quite excited righ now because I have been asked by Cari Lekebusch to put together a mixed compilation for his H-productions (Hybrid) label that inspired many people, including me, in the 90’s. We are doing a 3xCD called “The Path of Hybrid” two of the CD’s will be mixed, one by me and the other by Cari, and the 3rd is full of previously unheard and unreleased tracks and remixes from the H-productions vault of music. We will also do a tour around this going all the way from E.U. to Asia. So hopefully we will see you in Rome! Futhermore I am also working on a new Plus 8 record and I’m getting back into some deep house again. I have a project with Anthony Collins that I’m very excited about and I have collected a few new releases for my own label AD-Limited that will be out later this year.
Thank you very much!