Ci sono due piloti in viaggio verso la stessa meta, su due strade parallele. Un giorno queste strade si incrociano, i due piloti si incontrano e si confrontano. Capiscono che la meta si raggiunge prima e meglio, se si procede sulla stessa strada, con lo stesso progetto, e così decidono di mettersi in viaggio insieme. Alfa Romero è la storia di quel viaggio, di quel progetto e dei due piloti, Prudo e Lorenzo, che partendo dalla Toscana hanno percorso kilometri e kilometri di pentagramma musicale, senza mai fermarsi, senza mai accontentarsi di una meta raggiunta. Nemmeno se quella meta si chiama Defected.
Marzio ‘Prudo’ Aricò e Lorenzo Bartoletti, parlateci del vostro background, come è iniziato il vostro personale viaggio nell’ elettronica?
L: Fin da giovanissimo ho iniziato a frequentare locali e situazioni che proponevano musica elettronica. Il mio percorso è nato dal dancefloor, mi piaceva vivermi al 100% ogni singolo dj set. Con il tempo mi sono fatto trascinare dalla figura del dj, mi faceva impazzire l’idea che una singola persona attraverso la musica potesse emozionare e far divertire migliaia di persone. Cosi all’età di 17 anni acquistai due giradischi e un semplicissimo mixer a 2 canali.
P: Per quanto mi riguarda invece ho un percorso che parte dall’alternative rock, dall’indie, con militanza in gruppi a suonare chitarre, usare distorsori, far ciondolare capelli lunghi, etc. Mi sono avvicinato con ritardo al mondo dell’elettronica e del clubbing. Il disco che mi ha “illuminato” è stato “Snivilisation” degli Orbital, dopo di che è stata tutta una discesa fino a ritrovarmi completamente invischiato nel sistema. Le frequentazioni giuste poi, gli amici, le serate nei club hanno fatto il resto. Mi reputo un musicista che ha imparato a fare il dj e non un dj che ha imparato a fare musica.
Come vi siete incontrati? Quando avete deciso di dare vita ad “Alfa Romero”, prima come duo artistico e poi come etichetta? Perchè proprio questo moniker?
L: Ci siamo incontrati per la prima volta a Miami nel 2010 dove durante il WMC suonavamo allo stesso party. Quella fu l’occasione per conoscerci per poi ritrovarsi pochi mesi dopo quando Marzio mi parlò del progetto Alfa Romero che lui aveva già avviato insieme all’alfista del tempo Francesco “Eclat” qualche anno prima. Mi raccontò che il suo collega si era appena ritirato dalla scena lasciando un posto vacante nel progetto, non fu difficile per lui convincermi ad accettare in quanto seguivo già con stima Alfa Romero. Entrambi avevamo l’idea di metter su una label, abbiamo unito le forze.
P: Il moniker me lo sono inventato io, ma è stata un’illuminazione venuta dall’alto non è colpa mia… Mi è subito sembrato perfetto perché dentro c’era già tutta l’italianità del progetto, una strizzata d’occhio al mondo della musica house (pensate a tutti i dj che si chiamano davvero Romero di cognome) e quella sana vena umoristica anche un po’ dissacrante che non fa mai male.
Definite la musica che producete e suonate: presentatela a chi ancora non la conosce.
E’ “semplicemente” un mix ben equilibrato di quello che siamo singolarmente più qualche accorgimento al di fuori dell’ordinario. Ci serviamo molto di strumenti analogici e non tocchiamo librerie di loops pre impostati, ci siamo prefissati di non darci mai un obiettivo stilistico mirato ma di ascoltare sempre l’intuizione o l’idea del momento. Per farla breve: ci piace metter mano ai synth, suonare.
Quali sono gli artisti che vi hanno ispirato e che stimate di più in Italia e all’estero? Con chi vi piacerebbe collaborare?
Wighnomy Brothers, Anthony Rother, Cobblestone Jazz, Matthew Dear, Luca Bacchetti, Davide Squillace, Paco Osuna, Plastikman, Vladislav Delay, Rhythm & Sound… Gli artisti che abbiamo appena citato ci hanno ispirato negli anni e rappresentano alcuni tra i nomi che più stimiamo. Con alcuni di loro avremo anche il piacere di collaborare all’interno del nostro progetto Alfa Romero Recordings.
Un giovane nome da tenere d’occhio in Italia?
Di nomi ve ne diamo ben 2: Danilo Cardace & Elia Perazzini. Due giovani romagnoli che avremo il piacere di far uscire con un EP sulla nostra label. Ci hanno colpito per la loro forte “personalità” nelle loro produzioni.
Per un producer uscire su Defected, è come per un calciatore giocare in Champions League. Parlateci di questa esperienza: è stato per voi un punto d’arrivo o punto di partenza?
Non è stato né un punto di partenza né un punto d’arrivo, ma semplicemente una enorme soddisfazione professionale. Essere selezionati da artisti come Pete Tong e Simon Dunmore sicuramente non lascia indifferenti ma sappiamo che bisogna sempre continuare a lavorare sodo ed a testa bassa senza mai pensare di potersi sentire arrivati, l’espressione “punto d’arrivo” proprio non ci piace.
Da producers, label managers e djs con alle spalle numerose e importanti esperienze all’estero, cosa pensate della scena elettronica in Italia? In che direzione si sta muovendo il clubbing della penisola? cosa manca in Italia e cosa, invece, il resto del mondo “dance” ha da invidiarci?
Noi non dovremmo invidiare niente a nessuno, siamo italiani guidati da una forte e grande passione che ci distingue, c’è poco da fare siamo i più festaioli e i più “caldi” di tutti. Quello che manca forse rispetto ad altre nazioni o situazioni è un po’ di cultura ben indirizzata, un po’ più di coscienza su quello che si va a scegliere e ad ascoltare, ma soprattutto bisognerebbe tenere bene a mente la parola COLLABORAZIONE. Non è un caso, ma crediamo profondamente nell’affermazione “l’unione fa la forza”. Questo è diretto soprattutto agli addetti ai lavori. Dalle altri parti del mondo vediamo nascere collaborazioni tra artisti di giorno in giorno, anche tra quelli appartenenti a situazioni completamente opposte, scelte che però poi si rivelano spesso vincenti. Qui in Italia sembra che si debba puntare a togliere agli altri per avere di più per noi invece che condividere per dare qualcosa in più al clubbing italiano. Questo secondo noi è il punto che un po’ di più ci penalizza, quindi diciamo: organizziamoci, uniamo le forze, si avrebbe così la possibilità di essere assolutamente in prima linea.
Sembra che oramai i grandi club siano totalmente in mano alle più importanti agenzie straniere, che impongono ai promoter di “bookare” prima i loro nomi “meno famosi”, se vogliono poi avere il nome “ad effetto”, quello da 5000 “paganti”, per intenderci. Questo, ovviamente, va a discapito dei talentuosi dj e producer “freelance”, spesso immeritatamente messi da parte. Cosa ne pensate di questo “fenomeno” e cosa avreste da suggerire ai djs/producers emergenti?
Questo di cui ci stai parlando è un “fenomeno” ormai assodato e di cui si sente parlare quotidianamente sui vari social network. Noi pensiamo che ognuno debba comunque proseguire sul suo percorso artistico non curandosene e cercando tutte le vie possibili e alternative per ovviare al “fenomeno” perché siamo convinti che prima o poi lo sforzo, l’impegno, la costanza paghino.
Aspetto tecnico: parlateci del vostro setup in studio e nei dj sets. Digitale o analogico? Vinile o mp3?
Nei nostri dj set il set-up è molto semplice: Traktor con il vinyl timecode, 2 controller X1 e un campionatore Soundbite Pro. In più utilizziamo superfici di controllo wireless tramite l’applicazione per iPad “MAAGO” realizzata e commercializzata da Marzio. In studio invece utilizziamo come computer un MacPro intorno al quale gira tutta l’attrezzatura a nostra disposizione. Sul fronte hardware abbiamo a disposizione un Juno 60, un Oberheim Xpander e un Matrix, un Nord Lead 3 e un 2x, una drum machine Jomox Airbase e una MBase. Il tutto collegato ad una scheda audio Metric Halo LIO8. Sul fronte software utilizziamo Ableton Live, Logic Pro come DAW e poi, come virtual instruments usiamo molto il pacchetto completo di Arturia compresa la drum machine Spark e il pacchetto Komplete della Native Instruments, Maschine, Rob Papen, etc. Come processori di segnale lavoriamo molto con i pacchetti UAD, Waves, Sonnox, Sound Toys, Sonalksis, etc. etc.. E comunque è ora di dire basta a queste assurde polemiche su sync, cdj, vinile! la musica è libertà di espressione in tutte le sue forme, il DJ deve far ballare e far divertire, non ce lo dobbiamo dimenticare. Abbiamo sentito molti dj in vinile avere una tecnica perfetta ma nessun trasporto sul pubblico, come se suonassero solo per se stessi, abbiamo sentito altri dj in vinile assolutamente perfetti in tutto, tecnica e coinvolgimento…come ci è accaduto di sentire dj in sync svuotare piste o anche ribaltarle! Quindi quello che vogliamo dire è: non concentriamoci sempre e solo sul supporto utilizzato ma cerchiamo anche di ASCOLTARE quello che i dj ci offrono.
Chiudiamo con un classico: quali sono i piani per il futuro della vostra giovane etichetta, Alfa Romero Recordings, e quali quelli di Prudo e Lorenzo Bartoletti?
La prima uscita di Alfa Romero Rec è prevista per il prossimo 15 aprile con un nostro original “Bank Holiday” accompagnato dal remix di Betoko.
L: Sempre nel mese di Aprile uscirà “Sin City Sinner” il mio nuovo EP con 4 Originals su Mindshake Records, la label di Paco Osuna. Attualmente sto lavorando anche ad un remix per la stessa Mindshake Records. Da circa un mese sono ufficialmente nel roster di B4 Bookings, nota agenzia di Barcellona che rappresenta artisti del calibro di Paco Osuna, Joseph Capriati, Paul Ritch, Marco Carola, Martin Buttrich, Adam Beyer e molti altri.
P: La mia prossima uscita è in scadenza a breve su This & That, label di Davide Squillace. Ci saranno 2 original, un mix di Alfa Romero e 3 remix di altrettanti artisti che adesso non posso svelare ma che, son sicuro, hanno fatto ballare più di una volta tantissimi tra i lettori e seguaci di Soundwall!
English Version:
There are two pilots with the same goal, but their roads are both parallel. One day the two drivers come across, they meet and understand that the goal is reached early and better, if they carry on the same road with the same project. And so they decide to travel together. Alfa Romero is the story of that travel and that pilots, Prudo and Lorenzo : starting from Tuscany they went through miles and miles of music, never stopping, never settle for a goal achieved. Even if that goal is called Defected.
Marzio ‘prudo’ Arico ‘and Lorenzo Bartoletti, tell us about your background, how you started your personal journey in the electronic music world?
L: From an early age I started going to the clubs and listen electronic music. My passion was born in the dancefloor, I like to listen, enjoy and perceive every dj set. And I felt in love with the figure of th dj itself, I was crazy about the idea that a single person could make dance a thousands of people. So at age of 17 I bought two turntables and a simple 2-channel mixer.
P: I had an alternative rock route, I played guitar for some indie rock groups in playing guitars. I approached lately the world of clubbing. The album that I was “enlightened” by was “Snivilisation”, by the Orbital. My friends and the parties did the rest. I consider myself a musician who has learned to dj and not a dj who has learned to make music.
How did you meet? When you decided to give life to “Alfa Romero”, first as an artistic duo and then as a label? Why exactly this moniker?
L: We met for the first time in Miami during WMC in 2010 where we played at the same party. A few months later, Marzio told me about the project Alfa Romero, that he had already started with the former “alfista” Francesco “Eclat”, a few years early. He told me that his colleague had just left the scene leaving a vacancy in the project, it was not difficult for him to convince me to accept because I followed and already loved the project Alfa Romero. Both of us had the idea to put on a label, we simply joined our forces.
P: The moniker’s idea came from above, was not my fault… It immediately seemed perfect because it sounds good and seemed very ‘italian’.
Define the music you produce and play: present it to those who still don’t know.
It’s “just” a well balanced mix of what we really are. We use a lot of analog instruments, we’ve never used loops libraries or pre-set, we don’t have a stricly style, but always listen to intuition or the idea of the moment. In short: we like to go deep into the synth sound.
Who are the artists that have inspired you and that you value more ‘in Italy and all’ foreign? Who would you like to collaborate?
Wighnomy Brothers, Anthony Rother, Cobblestone Jazz, Matthew Dear, Luca Bacchetti, Davide Squillace, Paco Osuna, Plastikman, Vladislav Delay, Rhythm & Sound… The artists we have just mentioned have inspired us over the years and represent some of the names that we value most. With some of them we will have the pleasure of working within our project Alfa Romero Recordings.
A young name to keep an eye on in the italian scene?
Danilo Cardace and Elia Perazzini. Two young producers that we will be pleased to come out with an EP on our label. We were struck by their strong “personality” in their productions.
For a producer being produced by Defected, it’s like for a player to play in the Champions League. Tell us about this experience has been for you a goal or a starting point?
Was simply a huge job satisfaction. Being selected by Pete Tong and Simon Dunmore definitely not leave you indifferent, but we know that we must always continue to work hard and never think of being able to feel arrived, the term “point of arrival” we just don’t like it.
As producers, label managers and DJs, what do you think of the electronic scene in Italy? What’s missing in Italy and what, however, the rest of the world “dance” has to envy us?
We should not envy anyone, we are Italians led by a strong and great passion that sets us apart, we got the hottest parties. Perhaps what is lacking compared to other nations or situations is a little ‘culture well targeted a little’ more aware of what is going to choose and listen, but most of all you should keep in mind the word COLLABORATION. It is not a coincidence, but we deeply believe in the statement “unity is strength.” This is directed mainly to insiders. From other parts of the world we see the birth collaborations between artists of the day, even among those belonging to a situation completely opposite choices but then often prove successful. Here in Italy it seems we must point to take from others to have more for us to share rather than to give something more to the Italian clubbing. This we believe is the point that a little ‘more penalizes us, so we say: get organized, we join forces, we would have the possibility of being absolutely at the forefront.
It seems that the big clubs are now totally in the hands of more ‘important foreign agencies, wich forces the promoter to book their names “less famous” for first, if they want to then have the big name. This, of course, comes at the expense of the talented DJ and producer “freelance”, often undeservedly sidelined. What do you think of this “phenomenon” and what would you suggest as the djs/producers emerging?
This that we’re talking about is a “phenomenon” well established and of which we hear every day on various social networks. We think that everyone should still continue on his artistic path and trying all possible ways and alternatives to overcome the “phenomenon” because we are convinced that sooner or later the effort, commitment, perseverance pay his price.
Technical aspect: tell us about your setup in the studio and dj sets. Digital or analog? Vinyl or mp3?
And then just with these absurd arguments of sync, cdj, vinyl… music is freedom of expression in all its forms, the dj has to dance and have fun, do not forget it. We heard many dj vinyl have perfect technique but can’t transport on the public, as if they played for themselves, we heard other dj vinyl absolutely perfect in everything, technical and involvement… And same is for ‘Sync dj’. So what I want to say is nevermind the support, just LISTEN to the DJ! Whatever, our DJ set-up is very simple: Traktor with timecode vinyl, 2 X1 controller and a sampler Soundbite Pro Plus use wireless control surfaces via the iPad app “MAAGO” created and marketed by Mars. In the studio, a MacPro computer, on the hardware front we have a Juno 60, a Oberheim Xpander and Matrix, a Nord Lead 3 and a 2x, a drum machine and a Jomox Airbase MBASE. All connected to a sound card Metric Halo LIO8. As software we use Ableton Live, Logic Pro as a DAW and then, like a lot of virtual instruments we use the complete package including the Arturia Spark drum machine and the pack of Native Instruments Komplete, Maschine, Rob Papen, etc.. As signal processors work a lot with packages UAD, Waves, Sonnox, Sound Toys, Sonalksis, etc.
What are your plans for the future of your young label, Alfa Romero Recordings, and what are the plans for Prudo and Lorenzo Bartoletti?
The first output of the Alfa Romero Rec is scheduled for April 15 with our original “Bank Holiday”, with a remix by Betoko.
L: In the month of April will be released “Sin City Sinner” my new EP with 4 Originals on Mindshake Records, the label by Paco Osuna. I am currently also working on a remix for the same Mindshake Records. I’m officially on the roster of B4 Bookings, a spanish agency that represents artists such as Paco Osuna, Joseph Capriati, Paul Ritch, Marco Carola, Martin Buttrich, Adam Beyer and many more.
P: My next release is on This & That, Davide Squillace’s label. There will be 2 original, a mix of Alfa Romero and 3 remixes of other artists that I can not reveal but which, I am sure, they did dance a lot of the readers and followers of Soundwall!