Vivere a New York da sette anni ha fatto sicuramente bene ad Anthony Naples. Cresciuto tra i cd jazz del patrigno, le cassette di Armand Van Helden e l’impianto stereo della macchina di sua madre, una volta arrivato nella Grande Mela ha avuto le idee chiarissime su cosa fare. Con una determinazione come pochi altri e una conoscenza musicale abbastanza invidiabile si è messo davanti al pc e ha prodotto le tre bellissime tracce che formano “Mad Disrespect EP”, il suo debutto ufficiale nella scena elettronica. Il resto è storia.
So che ai tempi della tua prima uscita su Mister Saturday Night Records, “Mad Disrespect EP”, non avevi ancora un canale SoundCloud, né una data, né avevi mai incontrato faccia a faccia Carter e Harkin, i boss dell’etichetta. È la verità?
Sì, ero solo un altro volto nella folla che andava alle feste a New York City. In un certo senso, non è che in realtà è cambiato molto… ma adesso sì. Qualche data in più, ho qualche inutile account ai social media e conosco Justin e Eamon haha.
E dopo è arrivato Four Tet…
Si.
“Zepacon” è il nome del tuo secondo EP per The Trilogy Tapes. Pensi che l’etichetta britannica ti abbia aiutato a crescere e ad aumentare la tua notorietà?
Penso che sia stato reciprocamente vantaggioso, come dovrebbero essere tutte le amicizie.
Da quanti anni vivi a New York?
Sto andando per i sette anni.
Nato e cresciuto a Miami: quali erano i tuoi gusti musicali?
A mia madre piacevano un sacco di bass music, musica dance, hip-hop classico e r’n’b di Miami. Non sono sicuro che tipo di musica piaceva a mio padre, ho preso la sua collezione di cd quando ero un ragazzino e i pochi che ho ancora di quel periodo sono “A Momentary Lapse Of Reason” e “Dark Side Of The Moon”… una combinazione interessante.
Adesso che vivi a New York da un bel po’ di anni quanto pensi la città abbia influenzato le tue tracce e il tuo modo di vivere?
Sarei ancora a fare musica se non fosse per New York, ma penso che sarebbe molto diverso. Il mio arrivo in città, la scena di quel momento, i negozi di dischi e le uscite sono tutte esperienze che mi hanno formato e mi hanno portato dove sono adesso. Ho sempre saputo che avrei fatto qualcosa con la musica, o con qualsiasi tipo di linguaggio. Ho lasciato il college per la linguistica dopo un semestre, e ho rinunciato a tutto il resto per giocarmi la carta nel business.
Dove trovi l’ispirazione? Ci sono zone della città che ti attraggono più di altre?
I miei quartieri, Clinton Hill e Fort Greene, mi danno sicuramente la maggiore influenza. Un sacco di zone nel centro di Brooklyn: Prospect Heights, Red Hook, Gowanus (in particolare con i parties di Mister Sunday che ci danno dentro) e varie altre zone. È meglio in qualsiasi luogo dove puoi trovare una chiara visuale dello skyline. 12-turn-13, un loft space a Brooklyn, è stato sicuramente l’impulso che mi ha spinto a provare un certo tipo di “house music”.
Quando stai lavorando su una traccia, ti lasci influenzare da quello che ti circonda o c’è qualcosa in particolare che ti da la stimolo e ti aiuta a finire il progetto?
Quando faccio musica sembra che qualcos’altro è ai comandi. Ormai è quasi come una sorta di stordimento. Se ho dei progetti, cose da fare, cibo da mangiare, ecc…, passano quasi sempre in secondo piano. Finisco la maggior parte delle idee in una o due ore, le metto in un disco e poi le ascolto in giro per strada. È sempre la migliore musica quella che ascolto quando mi chiedo sorpreso come e chi ha creato la canzone.
Qual è il tuo setup in studio? Usi ancora il Mac e il mouse per costruire le tue tracce?
Ho preso adesso qualche strumento: un synth, campionatori, effetti, una chitarra, ecc. Quelle cose vanno e vengono, ma il nocciolo della canzone è sempre registrato al computer e missato da lì.
Proibito è la tua etichetta discografica nata l’anno scorso: sette uscite nel giro di un anno e mezzo! Come sta andando? Dove pensi che sia e dove andrà?
Penso che stia andando bene per un ragazzo che in realtà non sa quello che sta facendo. Sono fortunato che gli artisti che rilascio sono alcuni dei miei migliori amici, quindi è facile chiedere da loro un aiuto e un secondo orecchio. Distribuzione e problemi di calendario a parte, penso che stiamo facendo bene. Nel 2015 ci saranno più release notevoli. Ho messo da poco il catalogo digitale, e sono felice di dire che già adesso abbiamo ordini distribuiti. Nel futuro spero di essere una delle migliori etichette del mio tempo, ma questo è l’obiettivo finale e lo saprò solo io quando tutto sarà stato detto e fatto. Ma lo farò nel bene e nel male!
Dobbiamo aspettarci qualche altra release entro la fine del 2014?
No, ho appena finito un LP che uscirà a Gennaio 2015 invece di pubblicarlo per la fine dell’anno, come fanno gli altri. Poi arriveranno un paio di 12″ e degli EP prima che si chiuda l’anno. Devo pensare al futuro.
Nonostante la tua giovane età sei un producer con gusto e allo stesso tempo un ottimo dj e boss di una label con ottime prospettive. Dove ti senti di appartenere di più?
Non ne sono sicuro. Spero soltanto in qualche modo di ritornare indietro qualcosa alla cultura che amo e rispetto tanto. Non ascolto i miei vecchi dischi e non li giudico, ma credo che da dove ero a oggi, mi sento nel completo controllo di quello che sto facendo e di quello che sto cercando di realizzare. Non so se tutti possono veramente dire dove si trovano bene, ti ci infili quando ti trovi bene, giusto? Lo devi fare tu.
Hai qualcosa da dire a chi sta iniziando il proprio percorso artistico adesso? Te la senti?
Che lo sappiano o no tutti sono già sul proprio percorso artistico. Un paio di cose, come ad esempio la chiusura dei vostri progetti, mostrateli agli altri, e in qualche modo producetene delle copie in modo da legittimare quel percorso artistico, ma che le persone lo sappiano o no, sono già per strada. È solo una questione di decidere se proseguire o meno. Io dico di andare, l’arte è lì, anche se è solo un pensiero o uno scarabocchio su un pezzo di carta, questa è arte e va bene. Se stai cercando di fare il dj o comporre musica per qualunque motivo al di fuori dell’amore per essa, allora non vale la pena di sprecare il tuo tempo.
Di tutta quella musica che ascoltavi a casa dei tuoi genitori, adesso quanta pensi ce ne sia nella tua musica?
Me ne rendo conto sempre di più col passare del tempo. Uno dei brani preferiti di mia madre è “Planet Soul” dei Planet Patrol e anni dopo lo trovo su Strictly Rhythm. A quei tempi non lo sapevo. Lei ha delle cassette di Armand Van Helden, e un buon impianto nella sua macchina, che più tardi è passato a me. Il mio patrigno aveva una collezione incredibile di cd jazz da ascoltare in macchina che hanno cambiato definitivamente le mie orecchie nei confronti di quei suoni. Penso veramente che devo tutto a loro… o almeno lo devo a loro per avermi permesso da teenager di sperimentare con tutte quelle fasi particolari in cui montavo strumenti, giocavo al gatto col topo, etc.
Com’è andata a quest’ultimo Dimensions Festival? Questa per te è stata la seconda partecipazione in due anni di fila. Una performance molto bagnata direi…
Totalmente troppo bagnata. Voglio solamente ringraziare tutti per essere rimasti a guardarmi, anche se la maggior parte erano lì soprattutto per vedere Nina Kraviz dopo di me haha. È stato molto divertente suonare!
So che dovevi andare a vivere a Berlino ma poi hai venduto i tuoi biglietti…
Giusto, volevo ma non ne avevo un vero motivo. Nel lungo periodo New York sembra più ragionevole e penso che adesso abbia ottenuto il meglio dai due mondi.
A proposito qualche tempo fa ho ascoltato uno squisito back to back tra te ed Huerco S sul canale SoundCloud della Berlin Community Radio. Mettiamo da parte per un attimo la musica, cosa ne pensi di Berlino? Che rapporto hai con la scena locale e con la città?
Mi piace un sacco, la immagino come una casa lontano da casa. Al di fuori di New York City è la mia città preferita per andarci per un lungo periodo. Di solito ci passo un mese per visitarla e uscire con gli amici, ma presto ci andrò per un periodo più lungo, perché il viaggio mi sta convincendo e l’affitto a New York sta solo salendo! Penso che abbia una buona scena locale e proprio perché è una città internazionale non mancano le grandi serate.
Verrai mai a suonare a Napoli?
Se sarò mai invitato! Ho suonato ad Avellino, è abbastanza vicina giusto? Quello era figo, ma Napoli sarebbe tutta un’altra storia! Permettetemi di dire la verità, Anthony Naples è il mio nome di nascita, non un nome d’arte.
ENGLISH VERSION
Living in New York for seven years has certainly done well to Anthony Naples. Growing up among jazz cd’s stepdad, Armand Van Helden’s cassettes and the car stereo of his mother, once arrived in the Big Apple he had clear ideas about what to do. With a determination like few others and a fairly enviable musical knowledge he’s put in front of the PC and has produced three beautiful tracks which form “Mad Disrespect EP”, his official debut in the electronic scene. The rest is history.
I know that at the time of your first release on Mister Saturday Night Records, “Mad Disrespect EP”, you didn’t have a SoundCloud channel, neither a gig, neither never met face to face Carter and Harkin, label’s boss. It’s the truth?
Yeah, I was just another face in the crowd going to parties in New York City. In a way, that really hasn’t changed much.. but now yeah. One gig a little bit more, I’ve got some lame social media accounts and I know Justin and Eamon haha.
And then has arrived Four Tet…
Yeah.
“Zepacon” is the name of your second EP for The Trilogy Tapes. Do you think the british label helped you to grow up and increase your reputation?
I think it’s been mutually beneficial, like all friendships should be.
How many years do you live in New York?
Going on seven years.
Born and raised in Miami: what was your musical tastes?
My mom liked a lot of Miami bass, dance music, and classic hip-hop and RnB. I’m not sure what kind of music my dad liked, I took his cd collection when I was a kid and the few that I still have from that era are “A Momentary Lapse Of Reason” and “Dark Side Of The Moon”… An interesting combination.
Now that you live in New York since a couple of years how much the city influenced your tracks and your way of life?
I would still be making music if it weren’t for NYC, but I think it would be much different. My arrival into the city, the scene at the time, record stores and going out all shaped my experiences in life and led me to where I am now. I always knew I would do something with music, or any sort of language. I dropped out of college for linguistics after a semester, and gave up everything else to try my hand in the biz.
Where do you find the inspiration? There are some city areas that attract you more than others?
My neighborhoods, Clinton Hill and Fort Greene, definitely provides the biggest influence. A lot of areas in central Brooklyn really: Prospect Heights, Red Hook, Gowanus (especially with the Mister Sunday parties going on there) and various other spots. Any place you can find a clear view of the skyline is best. 12-turn-13, a loft space in brooklyn, was definitely the impetus for me wanting to try a sort of “house music” record though.
When you’re working on a track, do you let yourself influenced from what surrounds you or there is something particular that gives you the stimulus and helps you to finish the project?
When I make music it feels like something else is at the control. It’s almost like a sort of daze. If i have plans, things to do, food to eat, etc, its nearly always put on the back burner. I finish most ideas in an hour or two, burn them off to a disk and then I play them walking around the street. It’s always the best music when I listen back and catch myself wondering how and who made the music.
What’s your studio setup? Do you still use Mac and a mouse for building your own tracks?
I’ve got some gear now: a synth, samplers, effects, guitar, etc. Those things come and go but at the core it is always recorded into the computer and mixed down from there
Proibito is your record label born last year: seven releases in one year and a half! How is it going? Where do you think it is and where it will go?
I think it’s going alright for a guy who doesn’t really know what he’s doing. I’m lucky that the artists i’m putting out are some of my best friends, so it’s easy to ask for help and a second ear from them. Distribution and timing issues aside, I think we’re doing just fine. In 2015 there will be more substantial releases, I just put the catalog up digitally, and i’m happy to say we’ve got distribution sorted now. In the future I hope to be one of the best labels of my time, but thats the end goal and I’ll only know that when its all said and done. But I’ll be doing it through the thick and thin!
Do we expect any other releases until the end of 2014?
No, I just finished an LP that will come in January 2015 instead of rushing it for the end of the year, like all the other people. Then comes a few 12” and Eps before that year is out. Got to think ahead.
Despite your young age you are a producer with taste and at the same time a great dj and boss of a label with great prospects. Where do you feel you belong to the most?
I’m not sure. I just hope in some small way I’m giving back in a positive sense to the culture that I love and respect so much. I don’t listen to my older records and sense that, but I think were I am at now, I feel in complete control of what I am doing and what I’m trying to achieve. I don’t know if anyone can really say where they fit in, you just get in where you fit in, right? You gotta do you.
Do you have something to say to those who are going to start their own artistic path? Do you feel?
Everyone is already on their own artistic path whether they know it or not. A few things, such as finishing your projects, showing them to others, and in some ways producing copies of those art forms is a way to legitimize that artistic path, but whether people know it or not, they are already on the path. Just a matter of deciding to pursue it or not. I say go for it. the art is already there, even if its just a thought or a doodle on a piece of paper, that is art and thats fine. If you’re trying to DJ or make music for any reason other than a love of it, then its not worth your time.
Of all that music that you listened to your parent’s house, now how much do you think there is in your music?
I realize it more and more as time goes on. One of my moms favorite tracks is “Planet Soul” by Planet Patrol and years later I’m finding it on Strictly Rhythm. I didn’t know at the time. She had tapes of Armand Van Helden, and a really good system in her car, which was later passed onto me. My stepdad had an amazing collection of Jazz CD’s that I would hear in the car which definitely turned my ear to those sorts of sounds. I think I owe it all to them really… or at least I owe it to them for allowing me to experiment as a teenager with all sorts of weird phases I had making instruments, blasting black dice, etc.
How it was this latter Dimensions Festival? This has been for you your second participation in two years in a row. A very wet performance I would say…
Entirely too wet, but I just wanna thank everyone for staying to watch me, even if it was mainly to see Nina Kravitz after me haha. It was a lot of fun to play!
I know that you had to go to live in Berlin but then you sold your tickets…
Thats right, I wanted to but I didn’t have a reason. New York seemed more sensible in the long run and I think now I get the best of both worlds.
By the way some time ago I listened an exquisite back to back between you and Huerco S on the Berlin Community Radio’s Soundcloud channel. Let’s put aside the music for a moment, what do you think of Berlin? What is your relationship with the local scene and the city?
I like it a lot, a home away from home I guess. Outside of New York City its my favorite city to go to for a long time. I usually spend about a month there to tour and hang out with friends, but soon I’ll be going for a longer time, as the travel is getting me down and the rent in New York is only going up! I think it has a great local scene and because it’s international it has no shortage of great nights.
Will you ever come to play in Naples?
If I’m ever invited! I played in Avellino which is pretty close right? That was cool, but Naples would be another story! Lemme set the record straight, Anthony Naples is my birth name, not a stage name.[/tab]
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