In attesa che Eleva Advanced Music Meeting 2017 entri nel vivo, col suo programma ricco di interessantissimi spunti, abbiamo incontrato gli Antiplastic, attesi protagonisti della notte del 9 settembre a Campovolo, dove avranno l’importante compito di aprire le danze. Oltre alla piacevolissima chiacchierata, dalla quale traspare chiaramente l’animo assolutamente originale del progetto, il quartetto composto da Tuzzy, Donald Renda, Rayna e Fede K9 ci ha regalato un mixtape esclusivo per ingannare l’attesa.
Dicono ci attenda un live sanguigno e adrenalinico. Avevate dubbi in merito?
“Antiplastic” è un nome che sembra anteporsi ideologicamente alla musica di natura digitale. È così? Perché avete lo avete scelto?
Tuzzy: Non è una questione di digitale o analogico, è una visione di vita. Non plastificata. La nostra sede è nella campagna toscana, puntiamo all’autosufficienza, cerchiamo di essere coerenti con le nostre idee; non sprecare, fare scelte esistenziali che contribuiscano ad un cambiamento di questo sistema, magari senza una vera e propria rivoluzione. Consumare diversamente, pensare diversamente, agire diversamente, siamo coscienti che non siamo gli unici ma cominciamo ad essere milioni di persone nel mondo a pensarla così e questo ci rende felici…diamo il nostro contributo. Poi la musica è un flusso sonoro. Che si componga con una chitarra o con un computer non fa la differenza.
La vostra musica è un mix di trap, dub, hip hop, drum ’n bass e reggae. Cosa c’è nel vostro background? Quali sono gli album che hanno condizionato maggiormente il vostro percorso?
Tuzzy: Arriviamo tutti da esperienze diverse, sia di ascolti che di carriera musicale. Personalmente ho una conoscenza a 360° della musica, dagli anni ’60 del secolo scorso in poi. Generazionalmente e musicalmente poi sono stato influenzato dalla corrente degli anni ’90. Potrei indicare Massive Attack su tutti. Ma “Animals” dei Pink Floyd mi fa venire i brividi ogni volta che lo ascolto…poi un giorno ho scoperto il reggae e soprattutto il dub e lì ho capito quale era la mia strada.
Un suono tanto eterogeneo non può che essere il frutto di un confronto costante. In che modo voi quattro riuscite a trovare la quadra giusta nel processo di scrittura?
Rayna: Siamo molto “democratici” nella scrittura. Per l’ultimo disco Tuzzy si è chiuso in studio in solitudine e dopo qualche mese di ricerca sonora e sperimentazioni ha realizzato gli arrangiamenti e i brani di “Under Arrest”. Poi ci siamo cominciati a confrontare al BoomkerSound (lo studio di Fede K9, il bassista). Abbiamo cominciato a far girare i beat e Donald Renda alla batteria li ha svoltati, io ho scritto i testi e le linee melodiche, e via di nuovo in studio. Taglia, cuci, leva, metti…disco terminato!
A diversi mesi dall’uscita di “Under Arrest” siete soddisfatti del riscontro ottenuto dall’album?
Rayna: Beh che dire, le cose possono andare sempre meglio. Siamo molto soddisfatti dell’impatto sonoro, del crossover uscito dalle nostre idee. Continuiamo a proporlo dal vivo con sempre un ottimo successo da parte del pubblico. Questa è la vera essenza della musica: confrontarsi con il pubblico.
Dove vi immaginate nell’immediato futuro? E tra dieci anni?
Tuzzy: Stanno succedendo un sacco di cose interessanti. Con Elastica, la mia label che produce Antiplastic, ogni giorno c’è una nuova produzione da fare, nel 2017/2018 ci aspettano delle uscite discografiche che mai avrei pensato di seguire e con Antiplastic ci metteremo lo zampino. Poi, tra remix, produzioni e concerti, quando sarà il momento ci metteremo al lavoro per il nostro terzo disco, ma senza fretta. Non ci interessa seguire il metodo frenetico della discografia di oggi: lo dobbiamo sentire, metabolizzare, respirare, avere l’energia giusta per partorirlo. Fra dieci anni? Personalmente mi vedrei in Messico o in Thailandia.
Lo scorso maggio avete partecipato al Red Bull Culture Clash. Cosa vi è rimasto di quell’esperienza?
Tuzzy: Ottima esperienza. Grande adrenalina! Avrebbe dovuto vincere il Clash Elastica (sorride) ma ci sono regole di potere che ogni tanto prevalgono, va bene così. Sicuramente un bellissima esperienza produrre il featuring con Ensi e Dub Fx. I Numa Crew magici come sempre.
Sarete tra i protagonisti della giornata conclusiva di Eleva Advanced Music Meeting 2017: cosa vi aspettate da questo importante appuntamento? Avete in serbo qualcosa di particolare?
Rayna: Siamo molto eccitati per questo festival. Ci aspettiamo un pubblico caloroso come sono gli emiliani. Il nostro live sarà come sempre caratterizzato da pura adrenalina e dalle super basse, sarà un live sanguigno.