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[tab title=”Italiano”]Atom™ e Tobias sono a furor di popolo due dei produttori techno più illuminati, geniali ed imprevedibili di questi ultimi vent’anni. Non solo nel caro Vecchio Continente ma in tutto il globo. Perché quando nei primi anni ’90 Uwe Schmidt ha deciso di trasferirsi in Cile e Tobias Freund è rimasto in Germania, da allora è iniziato un ponte musicale, emozionale e sensoriale unico nel suo genere che ha trovato le porte aperte in tutti i più importanti festival di elettronica. Le loro performance in singolo hanno già il retrogusto della leggenda, figurarsi averli tutti e due sul palco. Freschi di uscita discografica con “Extended Live Set, Berlin 10/12/2014” per la Atom™ Audio Archive, abbiamo intercettato i due geniali compositori per fare il punto su tante cose: il loro primo incontro avvenuto per puro caso, la loro bellissima collaborazione, il prendere le distanze dalle scene, le loro traiettorie musicali e cosa ne pensano degli altri loro colleghi. Alcune risposte vi sorprenderanno però lasciatevelo dire, sono sincere. Autentiche e genuine perle in esclusiva per noi che hanno lo stesso sapore delle loro performance dal vivo. Iniziamo.
Tu, Atom™, sei attivo dal 1988 con l’alias Lassigue Bendthaus, e tu, Tobias, hai iniziato la tua carriera nei primi anni Ottanta. Come vi siete conosciuti e da dove è nata l’idea di questa apprezzatissima collaborazione?
Atom™: Ci siamo incontrati a Francoforte intorno al 1987 o giù di lì, tramite amici e colleghi che avevamo in comune. Prima di fare musica insieme, in realtà avevo chiesto a Tobias di aiutarmi con la registrazione e il missaggio del mio primo album (Lassigue Bendthaus, Matter) da quando stava già lavorando in quel periodo come ingegnere del suono. Abbiamo poi avuto modo di conoscerci lavorando su questo progetto, e un paio di anni più tardi, quando entrambi pubblicavamo sulla stessa etichetta, abbiamo iniziato a scambiarci idee in maniera più ampia su altri progetti. Deve essere stato nel 1990 o nel 1991, quando a Tobias gli è stato chiesto di eseguire uno dei suoi progetti “dal vivo”, in un club di Francoforte. A quei tempi non c’erano così molti artisti che giocavano con quel tipo di musica “dal vivo”, perciò non c’era un ”modello” per così dire. Inoltre, credo che stare in piedi da solo sul palco a fare quel genere di cose sia stato un po’ difficile, quindi Tobias mi ha chiesto se volevo unirmi a lui sul palco, ed è ciò che ho felicemente fatto. Dopo quel primo concerto, che è andato molto bene ed è stato anche molto divertente, abbiamo continuato a suonare insieme dal vivo ed è diventato ciò che facciamo sempre e di più, piuttosto che stare seduti in studio insieme, per esempio.
Tobias: Questa richiesta di aiutare Uwe a mixare il suo album è stato in realtà il mio primo “lavoro” che ho fatto per un amico, a parte lavorare come tecnico del suono in uno studio di registrazione commerciale. Subito dopo abbiamo avuto entrambi delle uscite individuali sull’etichetta Cyclotrone, Uwe ha fatto un remix di una delle mie canzoni e abbiamo cominciato a diventare amici che condividevano la stessa visione.
Con “Elektroniikkaa 1&2 / Electronique” si vedono i primi decisi passi verso un’esplorazione sonora della materia techno. Ed è stata la prima release collaborativa tra di voi. Che ricordi avete di quel periodo?
Atom™: Beh, come ho accennato in precedenza, non c’era un progetto esistente per questo tipo di performance dal vivo. Inoltre, non c’era molta ristrettezza stilistica in termini di genere, come c’è oggi. Direi che le cose erano più in uno stato di mutazione continua e cambiavano molto. Da un lato questo ci ha dato un sacco di libertà, dal momento che uno può praticamente andare in scena e improvvisare senza dover soddisfare una specifica aspettativa, mentre d’altra parte, visto che la tecnologia era studiata, le cose erano più difficili da realizzare “on stage”. Di solito ci portiamo un bel po’ di equipaggiamento, anche se ci teniamo a tenere un set up “semplice”.
Parliamo di Atom™ & Tobias: in questo progetto a due teste quanto c’è dell’uno e dell’altro? Quanto c’è di Atom™, quanto di Tobias?
Atom™: Parlando delle esibizioni dal vivo e dei risultati delle stesse, penso che ci sia molto equilibrio… 50/50… se si può applicare la matematica per una cosa del genere. Al di là della matematica, però, trovo il progetto molto importante, non solo per portare una certa quantità di “se stessi” dentro al ”set”, ma è altrettanto importante solo per essere lì… che a volte significa “non fare nulla”. Lasciare spazio non facendo niente è importante come fare qualcosa al momento giusto. Questo va oltre la matematica. Può capitare ad esempio che uno di noi sta avendo sul palco un momento molto positivo o molto negativo… per esempio, avere un buon momento o uno brutto, in termini di “fornire” un’idea. È quindi importante che l’altra parte sia capace di realizzare questo, e reagire di conseguenza. Molto spesso questo significa solo ascoltare o smettere di fare quello che si sta facendo. Ciò determinerebbe le sezioni in cui l’equilibrio matematico non sarebbe 50/50 naturalmente, ma l’assenza dell’altro sarebbe ugualmente importante. Credo che la musica in generale è più di una semplice somma dei suoi “pezzi” materiali, giusto per dire… cioè, solo la presenza di una persona, senza fare nulla, fa la differenza, per esempio.
Tobias: Nel corso degli anni abbiamo anche provato che noi non abbiamo nulla da dimostrare agli altri. Ci rispettiamo l’un l’altro e per me questo è il motivo per cui questo progetto dura così a lungo.
In sede di registrazione esiste un limite da non oltrepassare per entrambi? E fino a dove sapete di potervi spingere?
Tobias: Penso che non abbiamo limiti, quando qualcosa si sviluppa in un modo che non si adatta lo percepiamo. Per quanto riguarda la produzione in studio siamo in grado di comunicare con le parole e decidere chi ha bisogno di una spinta.
Con “Extended Live Set, Berlin 10/12/2014” la label AtomTM_Audio_Archive torna a proporre materiale inedito dopo un periodo in cui ha solo rispolverato solo vecchie release di Atom™. E lo fa con un prodotto inedito, un file .wav di cinque ore. Quanto è stata calcolata, pensata, questa release?
Atom™: Penso che fosse impossibile calcolare un’improvvisazione di cinque ore e il suo esito, anche se avessimo pianificato il tutto per una release del genere. In questo senso, e come sempre, le cose si stanno evolvendo passo dopo passo. Prima di tutto, ci è piaciuto molto il live set, poi… naturalmente la sua registrazione. Dopo di che, ho avuto l’idea di rilasciarlo, e soprattutto come un lungo file, in quanto volevo riportare la sensazione che ha avuto l’originale performance dal vivo. Ora, guardandola da sopra come una sorta di “istruzione”, sì, il fatto che è un file .wav di cinque ore, e da qui che supera qualsiasi vettore di musica “tradizionale”, è stato infatti destinato ad essere una parte calcolata. Trovo che i nuovi formati digitali e i vettori detengono un potenziale creativo per il vero musicista, per esempio in termini di composizione. Qualcosa come una registrazione dal vivo di cinque ore qualche anno fa non sarebbe semplicemente stato possibile farla e ho voluto veramente abbracciare questa possibilità.
A proposito, come sta procedendo il lavoro con l’etichetta discografica?
Atom™: Lo devo proprio dire, fino ad ora è stato molto divertente. Quando ho iniziato quasi due anni fa, l’idea di partenza era quella di considerarla un esperimento, da un lato, e una piattaforma per rendere disponibile il mio catalogo dall’altro. Non sapevo realmente cosa aspettarmi, né avevo molta voglia di progettare l’etichetta, ma piuttosto, volevo vedere che cosa avrebbe potuto darmi e come avrebbe funzionato. Inoltre, ritengo che l’etichetta stessa sia una sorta di meta-struttura, forse il pezzo finale del mio lavoro, che è costruito al di là degli album e delle tracce in sè. Non la vedo solo come una “etichetta”, e non sono nemmeno sicuro che la parola “etichetta” sia la parola giusta per definirla.
Quando web, social e mp3 non esistevano, voi avete pubblicato il maestoso “Elektroniikkaa – Live in Helsinki and Montreux”. 24 anni dopo siete tornati in team con ”Extended Live Set, Berlin 10/12/2014”, registrato al Panorama Bar. Come mai avete deciso di restare in silenzio per così tanto tempo, e cosa vi ha fatto decidere di tornare sulle scene con una release di questa portata?
Atom™: Non è del tutto vero che c’è stato un così grande distacco temporale tra le due release. È un dato di fatto che ci sono state altre due registrazioni dal vivo pubblicate nel primi anni 2000, che hanno colmato un po’ il divario. Tuttavia, da quando abbiamo iniziato a suonare sempre di più dal vivo nel corso degli ultimi anni, la nostra musica e le nostre performance hanno iniziato a svilupparsi molto più velocemente. Quindi ad un certo punto abbiamo incominciato a suonare per set di tre, quattro, cinque, sei ore, che, proprio a causa della loro lunghezza, si sono trasformate in un’esperienza completamente nuova, sia per il pubblico che per noi. Dopo di che, credo che pubblicare una registrazione dal vivo di queste dimensioni ha iniziato ad acquistare un senso.
Dal vostro punto di vista è cambiato il modo di comunicare musica? Cos’è cambiato per voi, e cosa invece è rimasto invariato?
Atom™: Nel mio caso, beh, fondamentalmente gestisco io la maggior parte della mia musica da solo, così è, sempre meno etichette o altri intermediari sono coinvolti, il che la maggior parte delle volte è una grande cosa, perché posso decidere al 100% come fare quello che voglio. Inoltre, vendendo direttamente la musica su servizi come Bandcamp per esempio, uno comunica direttamente con il pubblico, quindi penso che alla fine l’intero setup è cambiato molto, diciamo, da circa 20 anni fa.
Quanto c’è di programmato nella vostra musica e quanto c’è di istinto? Sia per quanto riguarda i vostri LP ed EP che per questo tipo di release monumentali come “Extended Live Set, Berlin 10/12/2014” e le precedenti.
Atom™: Fare musica contiene sempre due parti: la logica e l’istinto. Lasciare il posto ad una delle due o ad una combinazione di entrambe, per me la cosa importante è esserne a conoscenza. Trovare il momento giusto per le soluzioni improvvisate/d’istinto o logiche, trovare la chiave per la creazione di musica e magari per l’arte in generale. Lavorare in studio, o suonare dal vivo sono entrambi momenti ben distinti, in cui la logica e l’istinto assumono un’importanza diversa.
Entrambi avete vissuto tre decenni di musica e dalla vostra posizione, vi chiedo: in che stato di salute è la techno al giorno d’oggi?
Atom™: Interessante, penso che sia in un periodo molto sano. La fine degli anni ’90 e il primo decennio degli anni 2000 sono stati un brutto periodo per la techno, però sono contento che dopo tutti quegli anni bui è avvenuto un cambiamento che ha riportato la techno da dove tutto è partito, in modo più forte, definito e chiaro. Mentre gli anni ’90 hanno circondato la techno con tutta una serie di accessori scadenti e disgustosi, mutazioni popolari e ridondanti come la minimal per esempio, invece adesso è tornata finalmente più pura e meglio di prima.
Tobias: Sento che c’è una nuova generazione di consumatori di musica elettronica che portano nuove energie. Posso dire dalle esibizioni dal vivo che faccio da solo e insieme con Atom™, che c’è un enorme interesse nelle esibizioni dal vivo che non consistono soltanto nel giocare col computer. Quindi sono fiducioso che ciò creerà qualcosa di nuovo. Tra l’altro vedo la techno o la musica elettronica in generale in uno stato molto sano.
Ritengo che un disco vada ascoltato tutto d’un fiato e lasciarsi godere dall’intera esperienza, e con questa release sembra che volete dire proprio questo: “staccati da ciò che stai facendo e immergiti nella musica!”. Siete d’accordo?
Atom™: Rilasciare una registrazione di cinque ore in un unico pezzo, per me è assolutamente una dichiarazione su come la musica viene percepita oggi. Sono consapevole del fatto che essa è in conflitto con le abitudini generali e che va al di là di ciò che molte persone possono digerire come musica, in termini di dimensioni, durata e intensità. Sono disposto a spingere quel limite e non mi interessa molto se questo può trasformarsi in un ostacolo, praticamente parlando. Nietzsche una volta ha scritto “una persona seleziona il proprio pubblico con il suo lavoro”. Detto questo, non ho alcun grosso problema con le persone che non lo vogliono, o non possono, digerire un pezzo di cinque ore di musica. Ammetto che è impegnativo, e uno deve “volere” provare questa esperienza. Con questo, il formato in sé seleziona un certo tipo di ascoltatore, che credo sia già un modo meraviglioso di comunicare un’idea con il mondo. Sicuramente ti costringe a prendere una decisione consapevole di come si desidera confrontarsi con quel pezzo di musica nel senso che quello non è solo un altro brano nella tua playlist. Ho anche continuamente respinto la richiesta di spezzare la registrazione in pezzi più piccoli (ad eccezione della versione di iTunes, dal momento che un singolo brano di cinque ore era tecnicamente impossibile da gestire) e voglio veramente che la registrazione rimanga in piedi per ciò che era all’inizio, un coinvolgente flusso di suoni.
Tobias: Per me questa versione di cinque ore è più come una dichiarazione e una deposizione. Questa versione non può mai realmente trasportare la sensazione che abbiamo avuto quando abbiamo eseguito lo spettacolo. In ogni caso penso che è bello poter dare alla gente la possibilità di immaginare come è stato.
Nella vostra discografia la maggior parte delle release sono performance dal vivo, solamente tre sono le uscite in studio: “Odd Machine” nel 2010, “Grand Blue” nel 2012 e “Physik 1” EP nel 2013. Qual è stato il motivo che vi ha portato a produrre la vostra musica in un formato totalmente opposto dalle altre? Avevate la necessità di comunicare qualcosa di diverso?
Atom™: Penso che, sia Tobias così come me, siamo, musicalmente parlando, due diverse personalità. Siamo cresciuti e abbiamo socializzato con la musica in un periodo in cui i generi erano forse un po’ meno definiti, e l’esplorazione generale così come la sperimentazione stavano al primo posto della creazione musicale. Siamo cresciuti equamente con “industrial”, “pop” e “techno” e i confini musicali come questi non esistono, ma anzi sono definiti dal gusto personale. Pertanto quando stiamo facendo musica, naturalmente ci muoviamo liberamente all’interno dello spettro di codici musicali preferibilmente in base al gusto personale, alla voglia di lavorare su di una, o un’altra idea musicale. Ho sempre trovato le persone che si bloccano su un’espressione musicale/artistica estremamente monotone. È come essere bloccati con un colore, uno filosofia o un’emozione… che può essere interessante per un po’, ma ancora non è una abitudine umana. Ho sempre trovato la polarizzazione una parte molto, molto importante della comprensione umana, dal momento che la polarizzazione è parte integrante della comprensione praticamente di tutto. Oscillare tra i poli, toccare il contrario, essere rimbalzati indietro, è quello che chiamerei “playfullness”.
Tobias: Io non ho la necessità di fare sempre qualcosa di diverso, il mio interesse è la musica in generale. Non ho paura di confondere la gente con stili ed espressioni completamente diversi.
“Physik E7532” è il vostro omaggio musicale ai dieci anni di carriera della Ostgut Ton. Qual è il ricordo più bello che avete legato all’etichetta?
Atom™: Al di là dell’etichetta stessa, ritengo Ostgut Ton un’importante realtà musicale e creativa che ha istituito un esclusivo parco dei balocchi per un certo tipo di musica. In questo senso, i miei ricordi più belli sono i live set che ho suonato al Panorama Bar e al Berghain allo stesso modo (da solo o con Tobias).
Odd Machine è stato un progetto collaborativo nato per merito di Tobias nel 2007 che ha visto partecipare oltre che Ricardo Villalobos, anche Atom™. Ci saranno in futuro altre uscite discografiche?
Tobias: L’idea alla base di Odd Machine è di invitare amici e di lavorare insieme su una registrazione. È l’unico progetto sulla mia etichetta che avrà sempre una formazione diversa. L’obiettivo di Odd Machine è di lavorare su qualcosa di strano e dato che posso decidere al 100% quello che voglio rilasciare il risultato può essere molto diverso. Non ho alcun interesse commerciale, anche se sarebbe stato bello veder ritornare il proprio denaro investito, ma a parte questo voglio avere più libertà in tutti i sensi. Ho già diverse idee sul prossimo Odd Machine cui inviterò qualcuno a lavorarci su, ma effettivamente questo può richiedere un certo tempo. Il mio piano è quello di avere non più di due uscite all’anno per la mia etichetta Non Standard Productions e per adesso ho finito la seconda release che uscirà a marzo del 2016 chiamata Recent Arts.
Siete due figure molto importanti del genere techno: agli inizi vi sentivate parte di una scena, e adesso? Vi sentite legati in qualche modo con altri colleghi tedeschi?
Atom™: Ad essere onesti, non mi sono mai considerato parte di alcuna “scena”, e non so nemmeno che cosa vorrebbe significare. Infatti una parte della mia decisione di allontanarmi da Francoforte / Germania / Europa, aveva a che fare con la voglia di staccarsi da un ambiente falso e concentrarsi sul lavoro individuale, in primo luogo distaccato dalle ”scene”. Dal 1994 in poi mi sono considerato piuttosto indipendente in molti aspetti e non collegabile alle scene o ai movimenti. Preferisco di gran lunga le relazioni personali con colleghi o amici, piuttosto che relazioni che sembrano essere legate alla “scena” o al ”genere”. Mi interessa la musica, in primo luogo… la creazione artistica, e non il marketing o le pubbliche relazioni. Mi sento legato a livello personale ai miei colleghi, per esempio. È molto “chimico”… andare d’accordo, condividere idee… essere in risonanza con l’altro, e così via. Per fortuna questo è del tutto estraneo ai generi musicali, stili, città, età, sesso e soprattutto alle ”scene”, che per me hanno un leggero odore di incesto, parassiti e abusi.
Tobias: Praticamente la vedo allo stesso modo di Uwe, devo avere un rapporto personale prima di poter lavorare con qualcuno. Anche se mi sento in sintonia con i miei colleghi della Ostgut Ton, non posso lavorare con una persona solo perché siamo nella stessa label. In realtà mi sento molto legato ai proprietari dell’etichetta, rispetto assolutamente la loro strategia e le loro opinioni. Non ho mai vissuto quel tipo di entusiasmo e di amore per la musica. Mi sento in contatto con loro.
Adesso cosa avete in programma? Quale sarà la prossima release firmata Atom™ & Tobias?
Atom™: Stiamo pianificando di registrare un paio di nuovi brani, ad un certo punto agli inizi del 2016… poi vediamo.
Ultima domanda: è meglio creare o essere creati?
Atom™: Una non esclude l’altra.
Tobias: Io sono il creatore![/tab]
[tab title=”English”]Atom™ and Tobias are by popular acclaim, two of the more enlightened, brilliant and unpredictable techno producers of the last twenty years. Not only in the dear Old Continent but across the globe. Because when in the early 90’s Uwe Schmidt has decided to move to Chile and Tobias Freund has decided to stay in Germany, since then a unique musical, emotional and sensory bridge has started and it found the doors open in the most important electronic music festival. Their performances in individual have the aftertaste of the legend, let imagine have them both on stage. Fresh of their new release with “Extended Live Set, Berlin 12.10.2014” for the Atom™ Audio Archive, we intercepted the two brilliant composers to take stock the dot about many things: their first meeting happened by chance, their beautiful cooperation, the move away from the scenes, their musical trajectories and what they think of their other colleagues. Some of the answers will surprise you but let us tell you, they are honest. Authentic and genuine pearls exclusively for us that have the same taste of their live performance. Let’s start.
You, Atom™, you’re active since 1988 with the alias Lassigue Bendthaus, and you, Tobias, you started your career in the early eighties. How did you meet and where did the idea of this highly acclaimed collaboration was born?
Atom™: We met in Frankfurt around 1987 or so, through friends/colleagues we had in common. Before making music together, I had actually asked Tobias to help me recording and mixing my very first album (Lassigue Bendthaus: Matter), since he was already working as a sound engineer at that time. We then got to know each other working on that project, and a couple of years later, when we both released music on the same label, started to exchange more widely on other projects as well. It must have been 1990 or 1991, when Tobias was asked to perform one of his projects “live”, in a club in Frankfurt. Back then, there weren’t really many artists playing that type of music “live”, hence there wasn’t much of a “blueprint” so to speak. Also, standing alone on stage doing that sort of thing was a little difficult, I think, so Tobias asked me if I wanted to join him on stage, which I happily did. After that first gig, which went really well and was a lot of fun, we continued playing live together and it became sort of like what we always did most, rather than sitting in the studio together, for example.
Tobias: This request to help Uwe mixing his album was actually the first “job” i did for a friend beside working as a sound engineer in a commercial recording studio. Soon after we both had individual releases on the label Cyclotron, Uwe did a remix of one of my songs and we started to become friends who shared the same vision.
With “Elektroniikka 1 & 2 / Electronique” we see the first decisive steps towards an exploration of the techno substance. And it was the first collaborative release between you. What memories do you have of that time?
Atom™: Well, like I briefly mentioned above, there was not much of a blueprint existing for that kind of live performance. Also, there was not that much of a stylistic narrowness in terms of genres, like there is today. I would say, things were more in flux and changing a lot. This gave a lot of freedom on one hand, since one could pretty much go on stage and improvise, without having to fulfill a specific expectation, while on the other hand, as technology was concerned, things were more difficult to achieve “on stage”. Usually we carried quite a lot of gear, even though we were keeping it “simple”, for example.
Let’s talk about Atom™ & Tobias: how much there is of each other in this two-heads project? How much of Atom™, how much of Tobias?
Atom™: Talking about the live performances and the results of those, I think it’s very, very balanced… 50/50… if one can apply math to something like that. Beyond the math though, I find it very important, not only to bring in a certain amount of “oneself” into the “set”, but it is equally important just to be there… which sometimes means “not to do anything” as well. Leaving space by not doing is as important as doing something in the right moment. This goes beyond math then. It may happen for example that one of us is having a very positive or negative moment on stage…like, having a good or a bad moment, in terms of “providing” an idea for example. It is then important for the other one to be able to realize that, and react accordingly. Very often this means just to listen or to stop doing things. This would then result in sections in which the mathematical balance wouldn’t be 50/50 of course, yet the absence of the other will be equally important. I believe that music, in general, is more than just a sum of its material “pieces”, so to speak…that is, just the presence of a person, without doing anything, makes a difference, for example.
Tobias: Over the years we also experienced that we don’t have to proof anything to the other. We respect each other and for me this is the reason this project lasts so long.
There is a limit in the recording studio not to be crossed for both? And until where do you know you are able to push?
Tobias: I think we don’t have boundaries, we both feel when something develops in a way that doesn’t fit. If its a studio production we are as well able to communicate with words and decide who needs a push.
With “Extended Live Set, Berlin 10.12.2014” the AtomTM_Audio_Archive label come back to propose new material after a period in which just dusted off old Atom™ releases. And it does so with an original product, a five hours .wav file. How much it was calculated, reflected, this release?
Atom™: I think it was impossible to calculate a five hours improvisation and its outcome, or even making plans for having something like that released. In that sense, like always, things are evolving step by step. First of all, we really liked the live set, then… its recording of course. After that, I had the idea to release it, and especially as one, long file, since I wanted it to carry the sensation the original live performance had. Now, looking upon it as some sort of “statement”, yes, the fact that it is one, five hours .wav file and by that, transcending any “traditional” music carrier, was indeed meant to be a calculated part of it. I find that new digital formats and carriers do hold a creative potential for the very musician, in terms of composition for example. Something like a five hours live recording would simply not have been possible to do some years ago and I really wanted to embrace that possibility.
By the way, how is progressing the work with the record label?
Atom™: It has been great fun so far, I have to say. When I started it, almost two years ago, it’s initial idea was to consider it an experiment on one hand, and a platform for making my catalogue available. I really didn’t know what to expect of it, nor did I really want to project to much into it, but rather, wanted to see what it could bring to me and how it would work. Also, I consider the Archive itself, some sort of meta-structure, perhaps the final piece of work, which is built out of the albums and tracks themselves. I don’t see it just as a “label”, and am not even sure the word “label” should be applied at all.
When web, socials and mp3 did not exist, you have published the majestic “Elektroniikkaa – Live in Helsinki and Montreux.” Twenty four years later you are back in team with “Extended Live Set, Berlin 12.10.2014”, recorded at the Panorama Bar. How come you decided to be quiet for so long, and what made you decide to come back on the scenes with a release of this range?
Atom™: It is not entirely true that there was such a big gap between those two releases. As a matter of fact there were two more live recordings released back in the early 2000s, which kind of bridged the gap a little. However, since we started to play more and more shows over the last years, our music and performance started to develop much faster. At some point we then started to play three, four, five, six hours sets, which, just because of their length, turn into a completely new experience, both,for the audience and us. After that, releasing a live recording again started to make sense, I think.
From your point of view it has changed the way to communicate music? What has changed for you, and what it’s not changed?
Atom™: In my case, well, I am basically handling most of my music by myself, that is, less and less labels or other intermediaries are involved, which is great in most cases, because I can decide 100% how to do things. Also, by selling music directly over services such as Bandcamp for example, one communicates directly with the audience, so I think the entire setup has changed a lot since, let’s say, 20 years ago.
What is planned in your music and what is instinct? Both as regards your LP and EPs and also for this type of majestic releases like ”Extended Live Set, Berlin 10.12.2014″ and the previous.
Atom™: Making music does always contain both parts: logic and instinct. The important thing to me is, to give way to either one of the two, or a blend of the two whilst being aware of it. Finding the right moment for improvisation/instinct or logic solutions, I find key to creating music and perhaps art in general. Working in a studio then, or playing live shows are both very distinct moments in which logic and instinct take different importance.
Both have experienced three decades of music and from your position, I ask you: in what state of health is techno nowadays?
Atom™: Interestingly, I think it is at a very healthy stage. I found the late 90’s and the first decade of the 2000s a very bad time for techno though, and I am glad that after those dark years, a final transformation had taken place, that put techno back where it initially started, but in a stronger, more defined and clearer way. While the late 90’s at some point had surrounded Techno with all kinds of cheesy and disgusting attachments or redundant, popular mutations, such as “Minimal” for example, it finally came back more pure and better than before.
Tobias: I feel there is a new generation of electronic music consumers that bring some new energy. I can tell from the live performances I do solo and together with Atom™ that there is a huge interest in live acts that are not just playing with a computer. So hopefully this will create something new. I see techno or electronic music in a very healthy state as well.
I believe that a disc is better go listen all in one breath and let yourself enjoy from the whole experience, and with this release it seems that you want to say this: “disconnect you from what you’re doing and immerse yourself in the music!”. Do you agree?
Atom™: Releasing a five hours recording as one piece, for me definitely is a statement on how music is being perceived nowadays. I am aware of the fact that it is colliding with general habits and that it goes beyond what many people can digest as music, in terms of size, duration and intensity. I am willing to push that boundary and don’t care very much, if that may turn into an obstacle, practically speaking. Like Nietzsche once wrote “One selects his audience by his work”. Having said that, I have no major problem with people that don’t want to, or can’t digest a five hours piece of music. I admit, that it is challenging, and one has to “want” to experience it. By that, the format itself selects a certain type of listener, which I think is a marvelous way of communicating an idea with the world. It definitely forces you to take a conscious decision in how you want to confront that piece of music in the sense as that it’s not just another track in your playlist. I have also countinuously rejected the request to break the recording down in smaller pieces (except for the ITunes version, since a single five hours track was technically impossible to handle) and very much want that recording to stand for what it initially was, an immersive flow of sounds.
Tobias: For me this five hours release is more like a statement and a register. This release can never really transport the feeling we had when we performed the show. Anyhow I think it’s nice to give people the chance to imagine how it was.
In your discography most releases are live performances, the studio releases are only three: “Odd Machine” in 2010, “Grand Blue” in 2012 and “Physik 1” EP in 2013. What was the reason that prompted you to produce your music in a completely different format from the others? Did you have a need to communicate something different?
Atom™: I think, both Tobias as well as myself, are, musically speaking, diverse personalities. We have grown up and socialized with music at a time when genres were perhaps a little less defined, and general exploration and experimentation was standing in the foreground of musical creation. We grew up with “Industrial”, “Pop” and “Techno” alike and musical boundaries as such don’t exist, but rather are defined by personal taste. When we are making music therefore, we naturally move freely within the spectrum of musical codes and rather according to personal taste, feel like working on one, or another musical idea. I have always found people stuck to one particular musical/artistic expression as extremely dull. It’s like being stuck with one colour, one philosophy or one emotion… which can be interesting for a while, yet is not a usual human condition. I have always found polarity a very, very important part of human understanding, since polarity is integral to understanding basically anything. Oscillating between poles, touching the opposite, bouncing back to the previous position, is what I would call “playfullness”.
Tobias: I don’t have the need to always do something different, my interest is music in general. I am not afraid to confuse people with completely different styles of expressions.
“Physik E7532” is your musical tribute to the ten-year career of Ostgut Ton. What is the best memory that you have linked to the label?
Atom™: Beyond the label itself, I consider Ostgut Ton an important musical and creative entity which has established a unique playground for a certain type of music. In that sense, my best memories are the live sets I have played at Panorama Bar and Berghain alike (solo or with Tobias).
Odd Machine has been a collaborative project born thanks to Tobias in 2007 that saw the participation as well as Ricardo Villalobos, and also of Atom™. There will be other releases in the future?
Tobias: The idea behind Odd Machine is to invite friends of mine and work together on a recording. It’s the only project on my label that will always have a different constellation. The aim of Odd Machine is to work on something odd and since I can decide 100% what I want to release the result can be very different. I have no commercial interest, even if it would be good to get back the invested money, but apart of that i want to have freedom in any sense. I have several ideas who I will invite to work on the next Odd Machine but in fact this can take some time. My plan is to have not more that two releases per year on my label Non Standard Productions and for now I finished the second release that will come out in march 2016 called Recent Arts.
You are two very important figures in the techno world: at the beginning you felt part of a scene, and now? You feel connected in some way with other german colleagues?
Atom™: To be honest, I have never considered myself being part of any “scene”, and I don’t even know what that would mean. One part of my decision to move away from Frankfurt / Germany / Europe, in fact had to do with wanting to disconnect from a false environment and focus on individual work, unrelated to “scenes” in the first place. Since around 1994 onwards I then had considered myself pretty much independent in most aspects and unrelated to scenes or movements. I very much prefer personal relationships to colleagues or friends, over relationships that seem to be “scene” or “genre” related. I’m interested in music, in the first place… artistic creation, and not marketing or pr. I feel connected on personal levels to colleagues for example. It’s very much “chemical”… getting along, sharing ideas… resonating with each other, and so on. This is, thankfully, totally unrelated to musical genres, styles, cities, ages, genders and especially “scenes”, which to me have a slight odour of incest, parasites and abuse.
Tobias: I pretty much see it the same way as Uwe, I have to have a personal relationship before i can work with someone. Although i feel connected to my colleagues from Ostgut Ton, I can’t just work with someone just because we are in the same company. Actually I feel very much connected to the owners of the label, I totally respect their strategy and opinion. I never experienced that kind of enthusiasm and love for music. I really feel connected to them.
Now what are you planning? What will be the next release signed Atom ™ & Tobias?
Atom™: We are planning to record a couple of new tracks, some time early 2016… then let’s see.
Last question: is it better to create or be created?
Atom™: One doesn’t exclude the other.
Tobias: I am the creator![/tab]
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