Mattia Tommasone
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Ho più o meno sempre scritto di musica, raccontando il mio parere su quello che ascolto e sui party che vedo, per cui l'idea di collaborare con Soundwall è praticamente una naturale prosecuzione di quello che ho sempre fatto. Quando non scrivo sviluppo software, cucino, alleno i bambini a calcio, faccio cose da nerd come costruire controller per la mia lavatrice. Per il 95% o più del tempo ascolto elettronica, ma quando ascolto altro sono aperto più o meno a qualsiasi cosa che non sia il latinoamericano o il reggae.

Spotify: avanti un altro.

Molto probabilmente la notizia l’avete già letta in giro per la rete: finalmente Spotify è disponibile anche per il pubblico italiano, o forse dovremmo specificare “disponibile ufficialmente”, dato che il servizio era già ampiamente accessibile a chiunque fosse in grado…

Mano Le Tough “Changing Days”

La Permanent Vacation l’ha fatto ancora: esattamente come con John Talabot l’anno scorso, l’etichetta di Monaco ha preso un talento emergente della scena deep house e gli ha fatto fare il gran salto di qualità, rilasciando un album di livello…

Mano Le Tough: lontano da casa ma col mare dentro

Niall Mannion è senza alcun dubbio uno dei nomi nuovi più interessanti del panorama deep house e il suo album “Changing Days” in uscita su Permanent Vacation sarà probabilmente il passo della consacrazione definitiva, un po’ com’è avvenuto per John…

Walker & Royce: sound di NYC in versione europea e viceversa

Una delle nuove scene locali più interessanti che hanno iniziato a fiorire nel 2012 è senza dubbio la “nuova” scena di Brooklyn: suoni a cavallo tra deep house e nu disco e produttori influenzati sia direttamente dalla grande storia della…

Lusine “The Waiting Room”

In un periodo in cui definire il mercato musicale “saturo” è un eufemismo e ci sono produttori in grado di rilasciare un EP al mese senza batter ciglio, tre anni di silenzio sono praticamente un’eternità. Ci sono però produttori più…

Lusine: la bellezza delle situazioni scomode

Jeff McIlwain è uno che da sempre naviga nella zona di confine tra il pop elettronico e la musica elettronica sperimentale, quella che una volta si chiamava “Leftfield”: potete considerarlo una specie di Royksopp più intellettuale, o di M83 più…