Axel Boman è cresciuto nella scena di Stoccolma, tra le migliori a suo dire come party e pubblico. I suoi set sono una mistura di house vellutata e sexy con una spolverata di idee anticonvenzionali, come se gli piacesse seguire la scia continuando a sbandare qua e là. Oggi è uno dei cavalli di battaglia di scuderie vincenti come Hypercolour e Pampa Records e co-owner con Petter e Kornél Kovács della label Studio Barhnus.
Come hai iniziato a fare il dj?
Avevo circa 14 anni quando ho iniziato a frequentare la Fryshusets DJ School a Stoccolma. Volevo imparare a scratchare ma tutto quello che mi insegnarono fu come mixare i beat. Una vera delusione!
Ho letto che hai studiato arte, quando hai deciso che avresti fatto musica nella vita?
Non l’ho proprio deciso, semplicemente è successo. Lo stesso anno che finii gli studi iniziai suonare molto in giro, non c’è mai stato un vero momento di decisione, ma è ovviamente una cosa che sognavo.
Che lavoro farebbe Axel Boman se non avesse iniziato a fare musica?
Ho fatto lo chef nei ristoranti per un lungo periodo prima che la musica mi rapisse. Per cui credo che se tornassi indietro sarebbe per cucinare.
Come hai scoperto l’elettronica?
Intorno al 1993 mio fratello più grande portò da Londra alcune cassette; rimasi folgorato, davvero impressionato da quella strana musica.
Pur essendo sempre in giro a suonare la tua casa resta Stoccolma. Hai sempre vissuto lì? Hai pensato di provare a vivere altrove? Pensi sia determinante il contesto geografico/musicale per la propria produzione?
Ho vissuto a Gothenburg per un periodo e a Barcellona quando avevo vent’anni, ma a parte questo non ho mai lasciato la mia casa, a Stoccolma. Sento che potrei vivere ovunque, ciò che conta per me è sentirmi al sicuro e conoscere ciò che mi circonda. Amo avere posti dove vado regolarmente, dove ad esempio esco per una birra e conosco tutti. Quella è qualità di vita, per me. Quando mi sento così allora posso fare musica.
Che atmosfera cerchi di dare ai set? Preferisci che la gente si esalti o che sia più concentrata sull’ascolto?
Credo di preferire le mani al cielo piuttosto che una folla concentrata, per quanto non mi preoccupo che la gente presti attenzione! Certe volte hai la sensazione che per far muovere un party sia necessaria solo una cassa potente, mentre io amo svincolarmi un pò da quest’idea e suonare roba inaspettata.
Com’è il pubblico di Stoccolma? I clubbers si muovono in base ai locali, in base a chi suona, in base ai promoter?
Penso che la gente qui sia davvero grandiosa. La gente balla e si ubriaca come in nessun’altro posto. Ci sono club e programmazioni davvero di qualità al momento, c’è tanta scelta per i clubber affamati di dance.
Com è nato il rapporto con Dj Koze? Gli hai mandato il classico demo o ti ha contattato lui?
Lo conobbi qui a Stoccolma, suonavo in warm-up prima di lui e gli diedi un cd. Quindi si, è stato il metodo “vecchia scuola”.
Cerchiamo di conoscere un pò il tuo background. Cosa ascoltavi da bambino, cosa da teenager, cosa quando andavi all’università? Cosa ti piace ascoltare al di fuori dell’elettronica?
Da bambino ero appassionato di rock, Guns’n’Roses e Metallica. Poi di hip-hop da adolescente, mentre più tardi iniziai ad ascoltare di tutto, ma soprattutto musica elettronica. Oggi sento qualsiasi genere di roba, specialmente a casa. Di recente molto death metal, da quando ho letto un libro sulla storia del death/black metal in Scandinavia.
Da cosa trai ispirazione in fase di pre-produzione? Cosa ti piace campionare?
Di solito metto insieme un pò di dischi presi da qualche parte e inizio ad ascoltare in studio, dove ho un sacco di vinili strani. E’ molto rigenerante farlo, quasi meditativo. Poi magari sento un suono interessante e provo a campionarlo. Può venire da qualsiasi cosa.
Synth?
Adoro il mio nuovo Teenage Engineering OP-1! Grandioso per le linee di synth e le “spolveratine” extra su una traccia.
Con Petter avete creato la vostra label Studio Barnhus. Ce ne vuoi parlare?
Abbiamo iniziato spostandoci insieme in uno studio nuovo, senza alcuna idea di fare i dj o avere una label insieme. Lo studio si trova sulla Barnhusgatan a Stoccolma, da cui il nome. Ci siamo trovati alla grande insieme e abbiamo ricevuto dagli amici un sacco di musica che andava per forza pubblicata, così una cosa tira l’altra ed eccoci oggi ad essere il secondo grande trio house svedese!
Potresti dirmi i tre posti in Europa dove ti sei divertito di più e perchè?
Amsterdam, ho tantissimi amici ed esperienze in questa città. La adoro d’estate, perfetta per bici e birra! Colonia, anche questo un posto pieno di gente che amo e dove c’è sempre tanta buona musica ovunque. E puoi comprare i dischi alla Kompakt! Bergen, un piccolo angolo di paradiso in Norvegia, così bella che sento male agli occhi quando sono lì; ne sento sempre la mancanza quando non mi trovo laggiù, forse dovrei trasferirmi lì per un pò…?
English Version:
Axel Boman grew up in Stockholm scene, one of the best as he says about parties and audience. His sets are a mixture of velvet and sexy house with a sprinkle of unconventional ideas, as he would follow the wake continuing to skid right and left. To this day he’s a forte for successful stables like Hypercolour and Pampa Records and Studio Barnhus label co-owner with Petter and Kornel Kovacs.
How did you begin to dj?
I was about 14 when I started something called Fryshusets DJ School in Stockholm. I wanted to learn how to scratch but all they taught me was how to beat mix. Very dissapointing haha.
I read you studied art; when did you decide/understand you would make music in your life?
I didn’t really decide it, it just happened. The same year I finished my studies I started to tour a lot. There was never really a moment of decision. but I dreamed of it of course!
What would be Axel Boman’s job if he didn’t begin to make music?
I was a chef at restaurants for a long time before music kidnapped me. So I guess I’d go back to cooking food.
How did you discover electronic music?
From cassette tapes that my older brother brough with him from London around 1993. I was chocked and very blown away by that weird music.
Although you are always moving around for gigs stockholm is still your home. Have you always lived there? Have you ever thought to live elsewhere? Do you think geografical/musical ambient is determinant for a producer?
I lived in Gothenburg for a while and in Barcelona when I was 20. But a part from that I haven left my home of Stockholm. I feel I could live anywhere, it’s more important for me to feel safe and to know my surroundings a bit. I love to have regular places where I go for a beer and I know everyone for example, that is quality of life for me! And when I feel that, then I also can make some music.
How is the atmosphere you try to give in your exibitions? Do you prefer jumping and exalting people or more concentrated on listening?
I think I prefer the hands in the air rather than the concentrated crowd. Although I don’t mind if they pay attention! Sometimes you get the feeling that only a big kickdrum is needed to get the party moving. I love to stray away from that idea a bit and play some unexpected stuff.
How is stockholm’s audience? Do the clubbers move with clubs, with performer or with promoters?
I think people here are kind of great actually! People dance and get drunk like anywhere else. And there are really good clubs and bookings at the moment, a lot to choose from for dance-hungry clubbers.
How was your contact with Dj Koze born? Did you send him the “classical” demo or did he contact you?
I met him in Stockholm. I was warming up for him and I gave him a cd. So it was the “old school way” haha.
Let’s try to know about your background. What have you listened as a child, what as teenager, what as college student? What do you like outside electronic music?
I was into rock as a kid, Guns’n’Roses and Metallica. Then hiphop as a teenager. Then I started to listen to everything but mostly electronic music. Nowadays I listen to all sorts of stuff. especially at home. Recently to a lot of death metal since I read a book about the history of death/black metal in Scandinavia.
What do you get inspiration from in pre-production step? What do you like to sample?
I usually grab a bunch of records from somwhere in the studio where I have a lot of weird vinyls and start listening. Its very recreational and almost meditative to do it. then maybe I hear a nice sound and try to sample it. It could be from anything.
Synth?
I love my new Teenage Engineering OP-1, great for synth lines and extra “sprinkles” to a track.
You created with Petter and Kornel Kovacs your own label Studio Barnhus. How was the contact between you before this project? How is the label format?
We started with moving into a new studio together without having the idea to dj or have a label together. The studio is on Barnhusgatan in Stockholm, hence the name. We got along great together and had so mych good music from friends that needed to be released so one thing led to another and here we are today, beeing sweden’s secong biggest house trio! (haha)
Can you give me three places in Europe where you got more fun and why?
Amsterdam – I have so many good friends and experiences in this city. Love it in the summertime, great for bikerides and beer! Cologne – also a place full of people I love and always so much good music everywhere. And you can shop records at Kompakt! Bergen – this little goldklimp in the north of Norway is so beautiful my eyes hurt when I’m there. I always miss it when I’m not there so maybe I should move there for a while?