Eccoci qua, in fila per uno, a parlare dell’ultimo lavoro degli Azari e III. Una raccolta? Ancora? Sì.
E allora pronti via: “Reckless (With Your Love)”, remixata dall’intramontabile (e inconfondibile) Tiga è la prima di quindici tracce, ed è una bella bombetta dance, assai fedele allo stile dello stesso Tiga e degli autori del disco originale, gli Azari and III. House potente, più rimbalzante che progressiva, ha il pregio di correrre veloce come un felino. Qualche volta sfiorando certi territori commerciali, pure troppo, ma rimanendo comunque intrigante e piuttosto sensuale. Mine evitate, insomma.
Maceo Plex (dovreste saperlo) si occupa invece di “Manic”, pezzo numero due della collezione che, se non fosse per il motivetto “jazzato” di sottofondo, sarebbe simile o uguale a miliardi di altre produzioni. Ma il motivetto c’è, grazie a Dio, e così Maceo è salvo. “Into The Night” remixata da Prince Language (Prince chi?): bip. Il pezzo che porta lo stesso numero di maglia di grandi giocatori come Fabregas è una splendida rivisitazione di “Hungry For The Power”, vera e propria hit del gruppo canadese. Il compito di farne un pezzo da collezone spetta al buon Jamie Jones. La mia opinione, che poi è opinione condivisa visto il successo riscosso quasi due anni fa? Missione compiuta. Incursioni vocali e loop radio/telefonici – da Marconi al nipote di Fastweb – si mescolano sapientemente all’ipnotismo di fondo dato da quelle tre note, e un funerale. Insomma, un remix spettacolare.
“Manhoocker” è un momento techno di cui si occupano i Loocked Groove un po’ così, senza infamia e senza lode. Lo so, lo so: chi sono io per arrogarmi il diritto di giudicare? Un grande appassionato e collezionista, proprio come molti di voi. Insomma, non fidatevi, per carità, ma vi dico: voto sei al remix dei Loocked…per non dire cinque e mezzo. Il remix di “Lost In Time” che porta la firma di un certo Jori Hulkonnen, però, stenta a decollare. Bah, non saprei, non ho molte idee in merito. Va beh, ci provo. Un foglio di carta bianco su un tavolo grigio sbiadito, mentre fuori imperversa il tramonto più bello del mondo, le pennellate viola. Appunto, fuori. Niente di personale Jori, forse paghi il fatto è che dopo il remix di Jamie Jones mi sembra tutto inutile, quasi superfluo. Non solo per “Lost In Time” ma anche perché i pezzi citati fino a questo momento si ripeteranno tutti una o due volte. A cambiare saranno solo i nomi dei remixers, dagli Art Department ai lanciatissimi Disclosure (qui leggermente sotto tono rispetto alle ultime, ottime produzioni) passando per il giovane ma espertissimo Jaar.
Tutti bravi, sicuro, ma nessuno quanto Jamie Jones, vincitore assoluto della “competizione”, come per altro sottolineato dai premi vinti proprio con lo splendido remix di “Hungry For The Power” ma questa, come detto, è storia vecchia.