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[tab title=”Italiano”]È praticamente impossibile non ballare all’ascolto del nuovo disco dei londinesi We Have Band, grazie al loro mix di disco indie rock perfetto sia per la radio che per la pista da ballo. Ormai che la DFA latita dalla scena disco, avevamo bisogno di un suono che unisse il funk e il rock, ma in questo caso, con un gusto per la melodia puramente anglosassone. Come in un ideale cross over tra DFA, Hot Chip, quegli anni ottanta che piacciono tanto agli hipster (Talking Heads, Bowie) e la colonna sonora della prossima stagione di Sherlok della BBC, il trio londinese ha appena pubblicato questo nuovo disco “Movement”. Li abbiamo incontrati per farci raccontare un po’ di loro e della loro musica, sperando di capire meglio una band che sì è tanto pop, ma è anche molto stilosa…
Il vostro nuovo disco è uno dei migliori usciti in questa prima metà dell’anno, grazie ad un interessante e fresco mix di pop, indie rock e disco. Come lo descrivereste?
Darren: Grazie, la tua sembra una buona descrizione della nostra musica! Spesso non riusciamo a dare una definizione del nostro stesso suono, così come penso altri artisti non riescano a trovarne una del loro stesso suono. Quello che posso dirti a riguardo è che però sono due le caratteristiche costanti del progetto We Have Band: la totale libertà entro cui ci muoviamo e una certa consapevolezza verso il lato dance della nostra musica, perché ci fa ballare in studio e perché gasa la gente ai concerti.
Possiamo definire il vostro sound come un concentrato di Hot Chip, Talking Heads, David Bowie e Dali’s Car, come se fosse una specie di new wave solare. Qual è stata l’idea che vi ha fatto formare la band?
Tom: Con le band che hai menzionato abbiamo in comune il fatto che siano difficili da definire in termini di musica e generi, perché sono band che durante le loro carriere hanno provato ad evolversi attraverso generi diversi, cosa che li ha resi difficili da inquadrare. Ecco, noi siamo come loro. Le band e gli artisti che ci hanno ispirato sono quelli che non hanno mai avuto paura di correre rischi, provando sempre ad ottenere un suono che fosse diverso.
Siete tre artisti dalle diverse personalità, come componete la vostra musica e le vostre canzoni?
Dede: Thomas è sempre quello col quale questo processo inizia. Lavora con i loop e con segmenti di canzoni – siano essi di alcuni secondi o lunghi alcuni minuti, poi li passa a me e a Darren che cerchiamo melodie giuste e scriviamo i testi. Così, sebbene iniziamo a scrivere divisi, si finisce sempre per scrivere poi tutto insieme e a prendere insieme le decisioni più importanti per rendere le canzoni perfette.
Direi che quasi ogni vostra canzone possa essere considera un potenziale singolo, e aggiungerei che il suono del disco mi pare molto omogeneo. Chi ha prodotto questo album?
Darren: Tom produce tutta la nostra musica, ma per questo disco abbiamo anche lavorato con Tim Goldsworthy, il quale ha aggiunto alcune produzioni e ha mixato il disco. Ci piace sapere quanto possiamo decidere del suono di un nostro album, ma ad un certo punto è anche utile mettersi da parte e lasciare che qualcun altro lo ascolti, altrimenti può capitare che la tua mente non sappia decidere cosa sia giusto e cosa sbagliato.
Come funziona il vostro spettacolo dal vivo? Come vi presentate? Siete solo voi tre?
Tom: dal vivo siamo noi tre al basso, alla chitarra e alle tastiere (lui usa la parola ‘electronics’, dunque programmazioni, laptop, synth e drum macchine), e sul palco abbiamo chiamato anche un batterista, il quale aiuta a rendere il suono più completo e pieno.
Avete da sempre flirtato con la scena dance, sia come remixer che come produttori. Avete in programma remix sui vostri nuovi brani?
Dede: Abbiamo alcuni favolosi remix in uscita: Tim Goldsworthy ha registrato una versione extended del brano Modulate, che potete beccarvi sul nostro SoundCloud.
Anche se il vostro disco è pieno zeppo di grandi canzoni, devo confessarvi che ho un’adorazione per ‘Every Stone’, e per la sua melodia perfetta. Qual è il significato del brano?
Darren: La canzone parla di quando ti guardi indietro, quando guardi al tuo passato e analizzi i tuoi comportamenti, capendo che non ci sono buone o cattive azioni, ma solo fatti che capitano. Sta a noi vivere nel migliore dei modi, continuando ad evolverci e a esperire nuovi stati d’animo
Direste che questo nuovo disco abbia influenze anni ’80? Se no, perché?
Tom: Diremmo di no francamente, ma la gente continua a dirci di sentire influenze anni ’80 nella nostra musica, cosa piuttosto divertente per noi. Ok, ci piacciono alcune cose di quegli anni, ma non ne siamo fissati. Penso che il motivo sia ricercabile nel suono di synth che usiamo, ma francamente noi siamo influenzati molto più da band contemporanee.
‘Movements’ mi ricorda i New Order fin dal titolo, e porta con sé un’idea di cambiamento, un’idea di rivoluzione. Come mai la scelta di questo nome?
Darren: ‘Movements’ ha diversi significati per noi. É il movimento del corpo durante l’ascolto della musica dance, quello della mente quando ti senti felice e libero, ed è la nostra evoluzione in termine di gruppo musicale, di band.
Voi siete mancuniani: quanto questa città vi ha ispirato?
Dede: La scena musicale locale è famosa e celeberrima, così come la storia della musica inglese in generale. Ma a dir la verità, non siamo 100% mancuniani, perché solo io sono nata lì, mentre Tom e Darren sono londinesi. La nostra musica è nata interamente a Londra, e se devo essere onesta direi che le influenze musicali mancuniane sono solo nel mio cuore![/tab]
[tab title=”English”]It is almost impossibile not to dance while you’re listening to the new We Have Band record, thanks to its mix of disco and indie pop rock. This sound is perfect either for the radio and for the dance floor, and we can say that this is the magical trick of the band. Now that DFA is wriggling out of its duty, we need someone who can mix dance and rock, but with a peculiar British taste for the melodies.
Your new record is one of the finest of this first half of the year, thanks to a clever mix of pop, indie rock and disco. how would you describe it?
Darren: Thank you, that sounds like a pretty good description to us! We often struggle to describe our music to people as I think many artists will probably struggle to describe their own work but we certainly feel we have a musical freedom within We Have Band that we really love and we embrace. The one thing we’ve always thought about our own music is that it is dance focused because it makes us dance in the studio and people at the shows go pretty crazy to it too.
Your sound is somewhere between Hot Chip, Talking Heads, David Bowie and Dali’s Car, like a sunny side of the new wave. has this been the idea that made you form the band?
Tom: I think what we have in common with all of those bands you mention is that they are all just as hard to define their genre and also throughout their careers they’ve made changes to their sound that makes them even harder to define and we really like that. The bands and artists that inspire us are people that aren’t afraid to take risks and try something a little bit different so I guess in some ways we did intend to sound a bit like these bands.
You are three distinct characters with different personalities and background, how do you compose your music and your songs?
Dede: Thomas will always start the process. He’ll work on musical loops and segments of songs that might be a few seconds long or a few minutes long and then he shares them with me and Darren and we all start to think about melodies and structure and lyrics and we build the tracks up like that. So although we start writing in a slightly separate way by the end of the process we’ll all be in the room together making the decisions equally which is great.
Almost every song of your new record can be considered a potential single, and at the same time, the sound is very homogenic, who has produced this new release?
Darren: Tom does the production on all of our music but on this album we also worked with Tim Goldsworthy at the end who added some additional production and mixed the record. We really enjoy how much we can control how our records sound and feel but it’s also good at some point to be able to step back from the project and let someone else hear it otherwise your mind can get too confused with what is and isn’t good.
How is your live act? how do you play onstage? are there other musicians with you?
Tom: On stage we have the 3 of us playing electronics, guitar and bass guitar and also we have a live drummer with us so it’s a nice big sound sound we can make from that combination.
I know you are also club-scene friendly, as remixer. you are going to remix your songs?
Dede: We’ve got some really cool remixes coming for the album. Tim Goldsworthy did a great extended mix for Modulate which you can get for free from our SoundCloud page.
Even tough your record is full of great songs, I’m really enjoying ‘Every Stone’, because of its perfect melody. what’s the meaning of the song?
Darren: The track is about reflecting on the past and looking at your behaviour and realising that sometimes there is no good or bad but you just have to experiment and live your life the best way that you can and keep exploring to get to new places in your mind.
Would you say that this ‘Movements’ is the record with the clearest 80s influences? if no, why?
Tom: We would probably say no to be honest but people always say they hear an 80’s influence in our music which is funny to us. We like some 80’s stuff but we’re really not so obsessed with it. I think its because of the synths we use that people say this which is fine for us but we’re probably much more excited and influenced by new bands.
‘Movements’ reminds me to New Order’s and to an idea of changing, almost like a revolution of a planet around the sun. why this name?
Darren: ‘Movements’ means several things to us on this album. Its about the movement of the body from dance music, its a movement of the mind when you feel happy and free and its also about us moving forwards as a band so it just felt like a title that made a lot of sense to us.
You are from manchester, how that city has inspired your work? would you consider yourself as a prototypical mancunian band?
Dede: The Manchester music scene is great and of course the history of music out of Manchester is too. But we’re not 100% a Manchester band because its only me thats from Manchester and Tom and Darren are from London. We’ve created all of our music since I’ve been living in London also so to be honest the influence from Manchester is more in my heart than anywhere else![/tab]
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