Ci sono artisti che hanno il dono innato di saper giocare con la spontaneità, mischiando abilmente genuità, leggerezza e capacità senza perdere mai il filo conduttore dei propri lavori; insomma senza tradirsi mai. Questo è proprio il fortunato caso di Benedek, enigmatico e misterioso artista di Los Angeles che, prima dell’ufficiale esordio al fianco di Dâm-Funk nel 2011, ha scelto di rilasciare le sue composizioni artistiche solo su cassetta. Misterioso sì, perché di Nicholas Benedek si sa veramente poco, ma quando è la musica a dirci tutto quello che serve, quanto sono realmente importanti le informazioni biografiche?
Prima di entrare nel particolare di “Ocean Side / Airwayz”, trovo doveroso provare a inquadrare la sua figura servendoci degli spunti datoci dal suo album di debutto (parliamo di “Test Pressing”, 2013) uscito su PPU, acronimo di Peoples Potential Unlimited etichetta discografica di Washington DC libera dalle strutture convenzionali della promozione discografica e concentrata principalmente nel rilasciare e preservare il lato più raro e funk degli anni ‘80 e ‘70. L’ album contiene otto tracce in totale, tutte senza titolo. Esso rispecchia a pieno la filosofia sonora di PPU: il bizzarro mondo del boogie che si intreccia all’r&b che PPU dissotterra con maestria, buon gusto ed eleganza. L’elemento vincente dell’album è il percorso sonoro – certamente tipico di Benedek, poiché riscontrabile nella maggior parte delle sue produzioni – che tocca diversi punti stimolanti ed ecclettici: un moderno funk, un nostalgico boogie e ritmiche in 4/4 che conducono all’esplorazione dei soundscapes che tanto identificano Benedek. Il suo suono si può posizionare in quel frangente di produzioni rappresentative di una generazione “post Dilla” -chiaramente influenzata dall’estetica del produttore Detroittiano- e quella che attinge all’ immenso catalogo boogie, funk, house, soul e r&b per creare un “terzo universo” strano, nuovo e coinvolgente composto da suoni plasmabili anche per le dancefloor.
“Ocean Side / Airwayz” vede la luce durante il primo mese di questo 2016, con la collaborazione di Tom Noble, fondatore dell’etichetta di Superior Elevation Records, sulla quale è appunto uscito il disco in questione. Per chi, negli ultimi anni, investe tempo e denaro nell’acquisto di dischi disco o boogie, il nome di Tom Noble suonerà sicuramente familiare. I due artisti hanno più di una peculiarità in comune che, unite in questo EP, danno vita ad un trionfo di synth (passione di entrambi) e un’ode al boogie.
Il lato A è “Ocean Side”. Fin dai primi secondi, ci riporta romanticamente ai sapori delle epoche passate e si sente a pieno, la curiosità di Benedek per le capacità espressive dei sintetizzatori. Gli string fanno da collante creando il giusto equilibrio con il nebbioso boogie di Benedek e la sua conoscenza della produzione ci riporta immediatamente al qui ed ora. Benedek sceglie di lasciarci assaporare il delizioso retrogusto del passato ma ci ricorda che quello che stiamo ascoltando è un disco elettronico. La ritmica della 707 è inconfondibile, in questo EP come nei suoi precedenti lavori, ed è proprio lei, in questo caso, a donarci quella vigorosa connotazione funk 80s. In fondo, si parla di “Ocean Side” e vale la pena tuffarcisi dentro. A capofitto, senza alcun timore. Cullati dalle onde create delle dita di Benedek che scivolano sui tasti dei suoi synth.
Poi c’è “Airwayz” che come prima cosa lascia che parlare sia una chitarra. Confermando la sensualità e i toni caldi dell’ altro lato dell’ EP. Chi pensa che nel 2016 per fare qualcosa che sia degno di nota, si debba ricorre a dinamiche e a sonorità complesse ed articolate, non ha mai speso dieci minuti della sua vita ad ascoltare Benedek. Qui, non ci sono suoni artefatti, gli strumenti suonano senza variazioni, sinonimo di capacità e conoscenza musicale.
Benedek con questo EP a quattro mani con Tom Noble, dimostra che anche in questo secolo frenetico, avido e bramoso è, ancora una volta, la semplicità a vincere. Condividendo la propria interpretazione di passato, presente e futuro attraverso la musica. Benedek prende per mano gli ascoltatori guidandoli nel funk e nel soul, costruendo abilmente un progressivo cammino attraverso le profondità della mente.