Qualcuno ravvisa nello spuntare di svariati gruppi di provenienza elettro-chill la nascita di una nuova corrente. Che la si chiami GorillaVsBearcore (dal nome di un blog di riferimento della scena indie), conceptro oppure chillbrocore, l’idea di sottofondo è la stessa: la ricerca di un autentico prodotto underground da monetarizzare. Questo fenomeno è proprio della musica indie, un mega calderone in cui rientra tutto, anche band che servono major, che fingono di essere giovani e disoccupate, che inscenano concerti da 40 euro e più e si circondano di gorilla incazzati, e gruppetti sparuti che ancora registrano nel garage e fingono di fregarsene dei soldi che sono lì fuori.
Nell’era di Pichfork, degli hipster, delle fotografie giovani fatte da aspiranti fotografi ad aspiranti cantanti che hanno sempre un vaffa fra le dita e un “fottuto” in bocca, va così.
Ma magari ogni tanto spunta qualcosa. Con Washed Out mi si è accesa una lampadina: ci siamo, questa è roba eccitante! L’owner dell’etichetta è Ernest Greene. Lui fa tutto da solo, non ha compagni con cui spartire ragazze e fortune. Probabilmente non ha ancora un ufficio stampa che gli dica cosa tenere misterioso e cosa manifestare. Così il nostro sbandiera ai quattro venti che l’ispirazione gli viene da certe basi hip hop (leggasi Dj Shadow e Four Tet). Però poi indossa collane di perle finte colorate e tutto torna alla (a)normalità. Da questo strano pout-pourri escono brani che ascoltereste all’infinito, fatti di suoni sintentizzati che racchiudono un core concettuale ma non pretenzioso. Così il chillwave di Washed Out è una traccia su un VHS trovato in soffitta, tremendamente anni ’80, è una foto sovraesposta e rossiccia dei vostri genitori, è un’accozzaglia di immagini crepuscolari senza senso, di periferie spopolate e boschi che diradano.
Purtroppo non sono la sola ad essersene accorta: il nostro va ormai in tournè con i Beach House, approda al Dot to Dot festival e ha pubblicato pure un libro fotografico.
Io lo voglio a Roma prima che sia troppo tardi. Ho una mise da groupie che mi sto conservando per l’occasione.
(thanks to hipsterrunoff.com)