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[tab title=”Italiano”]Che siate nostri fedeli lettori o semplici appassionati di clubbing e/o musica elettronica sicuramente avete avuto il modo di conoscere Aus Music nel corso degli anni. Ve ne abbiamo parlato spesso, raccontandovi nuove uscite o intervistando artisti legati alla label. Proprio qualche giorno fa Cassy ci ha raccontato del suo debut album “Donna” su Aus. Come sempre Beyond The Label va oltre questi usuali contenuti e, anche questa volta, vi aiuta a scoprire il backstage di una label molto chiacchierata. Will Saul, A&R di Aus, ci racconta i suoi modelli di business, le principali doti che un’etichetta deve avere aggiungendo una puntualizzazione riguardo qualcosa che è stato sempre “erroneamente citato dalla stampa”. Aus Music raggiunge 100 release e compie 10 anni, noi vi diamo l’opportunità di scoprirne passato, presente e futuro, sfruttatela.
Will vorrei iniziare chiedendoti di raccontare ai nostri lettori la figura del A&R. Tu sei partito lavorando per Sony International per poi avviare la tua prima label Simple Music e dopo varie esperienze nel settore, tra cui Phonica e Koobla records, hai creato Aus. L’ultimo step è stato quello di riunire tutto in un grande gruppo che è quello di !K7. Il successo di Aus si nasconde dietro questa tua continua passione ed evoluzione nel campo della musica?
A&R significa “artisti e repertorio”. Fondamentalmente significa che io scelgo tutti gli artisti che pubblicano musica per noi selezionando poi tra le produzioni che ci propongono quelle che ritengo più adatte per la label. Mi occupo anche di supervisionare l’etichetta. Ho un label manager che segue molte cose ma le strategie di marketing o le decisioni più importanti le prendo io personalmente. Come notavi tu stesso la mia passione e la voglia che ho di condividere con le persone la musica migliore in circolazione è ciò che mi mantiene vivo e ispirato nel mio lavoro. Tuttavia, anche scovare nuovi artisti e farli crescere, maturare è un attività che mi appassiona… Aggiungo che sono laureato in economia e questo mi aiuta parecchio nel seguire e far sviluppare solidamente il business di Aus Music.
Come anticipato prima Aus è una label che da qualche hanno fa parte del gruppo !K7. Tu e Fink avete deciso di unirvi per rendere ancora più forte Aus sul mercato, per rafforzavi? Vantaggi e svantaggi?
Fink non ha più alcun ruolo all’interno di Aus Music da ormai 6 anni. Ho creato la label per pubblicare la sua musica (come Sideshow) ma, in realtà, lui non ha mai avuto alcun coinvolgimento diretto con la gestione dell’etichetta; coinvolgimento che è stato, sempre, erroneamente citato dalla stampa. Siamo ottimi amici di vecchia data e, all’inizio, mentre muovevo i primi passi con Aus Music ho chiesto a lui vari pareri e consigli considerando che era molto più addentrato di me nell’ambiente. Lavorare con !K7 mi ha permesso di rilasciare molta più musica, loro hanno un team amministrativo che gestisce varie label, così per noi è molto più facile organizzare il lavoro.
Ripercorrendo cronologicamente il catalogo di Aus si nota come le prime uscite della label fossero affidate a un ristretto numero di artisti quali Sideshow, Lee Jones, My My o Sian. Nel corso degli anni si sono poi aggiunti Bicep, Dusky o Huxley per citarne alcuni. Escludendo i V.A. possiamo dire che i producer che ti aspetti di vedere pubblicati su Aus sono un ristretto numero, è come se fosse un gruppo di amici, una grande famiglia, è così?
Negli anni ho avuto modo di conoscere meglio gli artisti che hanno lavorato con noi e con molti è nato un rapporto di amicizia. Spesso ti trovi a condividere la consolle con loro e magari uscirci insieme parlando di quello che ci accomuna, la musica. Questa è una delle cose più interessanti dell’industria musicale, hai l’opportunità di conoscere moltissime persone interessanti.
Un ristretto numero di producer che non significa un solo genere musicale o limitazioni varie. Aus ha sempre spaziato con facilità tra dub step, techno, house garantendo sorprese a ogni nuova release. C’è una caratteristica che unisce tutte le release, un filo conduttore?
Credo che il mio gusto musicale sia il filo conduttore di tutte le release. Da sempre cerco di pubblicare produzioni che abbiano qualcosa di memorabile, che rimanga impresso già dal primo ascolto, una melodia, un chord, una bassline…
Quali caratteristiche deve avere un produttore per approdare oggi in Aus Music? Credibilità, professionalità o basta della buona musica?
Basta della buona musica, è sufficiente.
Aus distribuisce le sue release sia in digitale sia in vinile. Da esperto A&R e label manager pensi che questa sia la soluzione migliore? Ho notato anche un intenso lavoro su Bandcamp dove c’è tutto il vostro catalogo, un portale che apre nuovi modi di distribuzione e vendita per le label. Trovi sia interessante?
Cerco esclusivamente di distribuire la nostra musica in tutti i modi e con tutti i mezzi disponibili sul mercato. Trovo molto interessante come i nostri fans possano interagire direttamente con la musica che gli proponiamo su Bandcamp.
Ultimamente Aus è tornata a pubblicare album, dopo Sideshow e Lee Jones anche Sei A, Huxley e Cassy hanno affidato a voi i loro LP. Spalmati in 10 anni e 100 release rimangono comunque pochi i lavori in lungo formato pubblicati da voi. Non avete interesse o semplicemente non avete avuto tra le mani materiale valido da essere proposto al vostro pubblico?
Vogliamo impegnarci di più per quanto riguarda gli album (ne abbiamo previsti 4 per il 2016) ma sono una grande sfida e richiedono una quantità enorme di tempo, lavoro e denaro per essere pubblicati e giustamente valorizzati. Solitamente ci dedichiamo a scovare il produttore giusto con del materiale interessante che sia in linea con lo sviluppo di Aus Music. Pubblichiamo molti EP, penso che questo sia il formato migliore per la musica elettronica, mentre non sono pienamente certo riguardo la validità del formato album in ambito dance.
La compilation che celebra le 100 release racchiude molti degli artisti di casa Aus (con una bellissima traccia di Lee Jones, Nocturne) e un tuo Continuous Mix. Il tour celebrativo è in corso con svariate date in giro per l’Europa. Il cammino per arrivare fin qui è stato ricco di successi e soddisfazioni, lo sarà anche il futuro di Aus? Come lo stai organizzando?
Cerchiamo di rimanere sulla cresta dell’onda restando sorprendenti, interessanti e rilevanti nel mercato della musica sperando di guadagnare abbastanza denaro per rimanere in attività. Praticamente come quando abbiamo iniziato.[/tab]
[tab title=”English”]If you are our readers or simply fans of clubbing or electronic music surely you know Aus Music. We talked so much about it, often telling you about new releases or with some Q&A from artist have released music on Aus; just lately Cassy told us of his album “Donna”. But as usual, Beyond The Label goes beyond these “usually” feature and also helps you to discover the backstage of a label. Will Saul, Aus A&R, tells us about his business models, about the main qualities that a label should have and add “something that has been mis-quoted in the press”. Aus Music reaches 100 releases and its 10th anniversary, we give you the opportunity to discover the past, present and future, use them.
Will let me start by asking you to explain to our readers the role of A&R. Your career start working for Sony International, then run your first label Simple Music after various work experiences including Phonica and Koobla records till created Aus. The last step was to bring together in a larger group named !K7. The success of Aus is behind your continued passion for music and skills evolution in business?
A&R means ‘artists and repertoire’. So basically it just means I choose all the artists that we release music from and then fine tune the music that is delivered directly with the artists. I oversee the running of the label as well. I have a label manager but its my job to manage the strategy for the business and oversee all the important decisions. Fundamentally you’re right – my passion for music and wanting to share amazing music with people is what keeps me inspired. Developing new artists is also a major passion of mine…. I did a business degree at university so I have always had a pretty solid head for business and how to run a company efficiently.
As I mentioned before Aus is a label that have been part of the !K7 group. You and Fink have decided to join to make it Aus stronger and bigger? Benefit and drawbacks?
Fink has no involvement with Aus anymore and hasn’t for at least 6 years. I started the label to release his music (as Sideshow) but he has never had any involvement with the running of the label – this is something that has been mis-quoted in the press. We are very close friends and in the early days of the label I definitely used to ask his opinion on certain things so he was more of a ‘sounding board’ in the early days. Working with !k7 has enabled me to release much more music as all of the admin is handled by their back room team.
Looking back the Aus catalog we known as the first releases of the label were assigned to a small number of artists such as Sideshow, Lee Jones, My My and Sian. Over the years were later joined Bicep, Dusky or Huxley to name a few. Excluding VA we can say that the producer that you expect to see published in Aus is a small number, it is like a group of friends, a large family, is that it?
I’ve often ended up becoming close to many of the artists I’ve worked with over the years – you end up DJ’ing with them and hanging out so its often inevitable as you share a common passion – music! Its one of the major bonuses of the music industry – you meet lots of good people.
A small number of producers that does not mean a single way of music or limits. Aus has always ranged with ease between Dub Step, Techno, House ensuring surprises with each new release. There is a feature that unites all releases, a common thread as quality, originality or other?
I guess my taste is what unites all releases. I always look for a really strong and memorable hook in the music I sign – whether this is a lead melody, chord progression or bass line riff…
What features should have a producer for joining today on Aus Music? Credibility, professionalism, or just good music?
Just good music is enough.
Aus distributes its release in both digital and vinyl. By experienced A&R and label manager you think this is the best solution? I also noticed an intense work on Bandcamp where we can find your complete catalog, a portal that opens up new ways of distribution and sales for the label. Find it interesting?
I’m just keen to get our music on/in every format/retail platform possible. I like how you can reach fans directly with band camp.
Lately Aus is back to release albums after Sideshow and Lee Jones also Sei A, Huxley and Cassy, recently, have released their LP. Anyway in 10 years and 100 releases still a few LP published by you. You have no interest or simply have not good work to be brought to your audience?
We do want to do more (we will release 4 in 2016) but albums are a challenge and require a huge amount of time, work and money to release them properly and with care and attention so whilst I would love to do more its about finding the right artists and projects to commit to. We release a lot of music in EP form and i think for primarily dance floor focused electronic music this is the best format. I’m still not actually convinced that the album format works for the majority of ’dance music’.
The compilation that celebrates the 100 Aus release contains many of the artists have worked with you over the years(with a beautiful track of Lee Jones, Nocturne) and your Continuous Mix. The anniversary tour is around with several dates around Europe. The road to get here has been full of successes and satisfactions, what is the future of Aus? Planning?
Trying to stay ahead of the curve, remain interesting, surprising and relevant as a label whilst still making enough money to stay in business. Same as when we started really.[/tab]
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