Era in qualche modo destino che i percorsi artistici di Luigi Madonna e Roberto Capuano si incontrassero. Due percorsi simili, non solo per le origini (campane in entrambi i casi) ma anche per le sonorità espresse nel corso degli anni, per le figure chiave della scena techno napoletana con cui sono cresciuti (Markantonio, giusto per fare un nome) ed infine per alcune delle label con cui hanno rilasciato il proprio materiale della loro già notevole discografia (Analytic Trail, Drumcode, MKT). Affinità che hanno portato alla confluenza dei due giovani produttori nel nuovo progetto Black Division, un progetto pensato interamente live e che avrà come seguito anche un omonima etichetta. Date le premesse, possiamo aspettarci grandi cose da questo duo techno completamente made in Italy.
Quest’ultimo Natale si può dire sia stato particolare per voi. Per la prima volta infatti si è avuta la possibilità di ascoltare il vostro nuovo progetto live, Black Division: prima di tutto come è andata e quali sono le vostre impressioni, dopo questo “battesimo”?
E’ stata sicuramente una bella esperienza esibirsi per la prima volta live, sopratutto ad un party molto sentito come quello di Natale davanti al nostro pubblico napoletano! Il club era pieno e la tensione alle stelle ma è andato tutto bene e siamo molto soddisfatti della performance! Abbiamo avuto la possibilità di esprimerci diversamente dal dj set ed è stato molto divertente. Il live è bello perché le possibilità di interazioni con la musica sono infinite per come è stato impostato. La sinergia del nostro setup è giusta ed è proprio quella che cerchiamo per creare un mood dark e duro. Sicuramente dopo questa prima esperienza abbiamo la possibilità di valutare eventuali aggiunte ed abbiamo già qualche idea! Non vediamo l’ora di riesibirci!
Come e quando nasce Black Division? Cosa vi ha spinto a dar vita a questo progetto?
L’idea di questo nostro progetto nasce dopo il Natale 2013 dove ci esibimmo in una special night b2b al “No Name” un club in provincia di Napoli. Dopo l’evento ci furono molte richieste per il b2b allora ci siamo chiesti: perché non proporre qualcosa di diverso dal solito? Qualcosa che ci faccia esprimere insieme al 100% le nostre idee musicali? Così nacque “Black Division”!
Quale obiettivo vi siete posti e cosa dobbiamo aspettarci musicalmente parlando?
Il nostro obiettivo è creare un live set improntato sicuramente sul genere techno, mirato ai festival e situazioni club che richiedono un’atmosfera dark ed industriale che rispecchi il nostro sound. Musicalmente parlando è questo che vi dovrete aspettare, beat duri ed energici, seguiti da atmosfere cupe ed ipnotiche influenzate dalla nuova scuola Techno ed acid, il tutto per creare forti hype e tanta energia per il nostro pubblico!
Black Division nasce dalla fusione delle vostre rispettive influenze musicali. Chi definireste come vostre principali fonti di ispirazione e cosa più avete apprezzato di queste?
Seguiamo molto la scena tedesca ed americana, ci ispiriamo molto alla musica suonata nei club underground delle rispettive città. Tutti gli artisti che hanno nella loro musica quello descritto nella precedente domanda riguardo il nostro sound è fonte di ispirazione per noi, ci piacciono molto queste sonorità per l’energia che creano in pista e sopratutto per quanto riguarda il lavoro in studio con le macchine e la possibilità di interazione durante il live.
Quali sono i vostri rispettivi ruoli all’interno di questo progetto?
Il nostro live ci connette al 100% musicalmente parlando, abbiamo deciso di dividerci ciò che sappiamo fare meglio: Luigi lavora con le drum, mentre Roberto con i synth. Quindi la sincronia mentale e dei tempi sono fondamentali.
Questa collaborazione ha portato a cambiamenti nei vostri metodi di produzione?
Sicuramente abbiamo avuto la possibilità di confrontarci molto con i nostri metodi di lavoro ed abbiamo imparato tanto l’uno dall’altro. Collaborare è molto stimolante, sopratutto con la persona giusta perché è più facile entrare in sintonia con le idee ed i risultati sono molto soddisfacenti! Poi l’utilizzo delle macchine in studio rispetto ad un plugin dà un approccio diverso alla produzione, le possibilità di creare qualcosa di unico sono più ampie ed è anche molto più divertente!
Quali aspetti di una situazione live apprezzate di più rispetto ad un dj set?
Sono due concetti molto diversi per esprimere musica. Con il live sei aperto a 360°, tutto ciò che hai in mente lo puoi attuare al momento, a differenza del dj set che sei limitato alle tracce che hai nella bag. Il fatto di poter modificare nell’immediato parametri o patterns di una drum o di un synth è sicuramente l’aspetto più interessante del live.
Black Division identificherà anche una nuova label, cosa potete dirci a riguardo? Quando possiamo aspettarci le prime uscite?
Il progetto riguarderà anche l’aspetto delle release. Anche qui abbiamo pensato ad un progetto diverso dal solito cioè di creare una label omonima che comprenderà 4 uscite in vinile limitate e poi digitale: Black, White, Red e Green. Di solito registriamo tutto quello che facciamo in studio,anche le prove del live così abbiamo molte idee da utilizzare per creare nuove tracce. Non abbiamo fretta di far uscire al più presto le release, siamo in continua evoluzione in studio per creare qualcosa che rispecchi al massimo il nostro sound, crediamo che la prima uscita sarà per questa estate per poi arrivare alla quarta nell’estate 2016.
Black Division nasce dalla sinergia tra due dei più talentuosi produttori e dj della scena techno partenopea, come giudichereste l’attuale stato di salute di tale scena?
La techno in Italia sta vivendo un ottimo momento,ci sono tanti artisti che producono ottima musica e tanti clubbers che seguono la scena! Siamo felici perché possiamo dire che tra le tantissime cose che in Italia non vanno bene, almeno la musica ci rende presenti nel panorama europeo e mondiale.