Il duo newyorkese Blondes ha da poco pubblicato “Warmth”, nuovo LP che arriva a quattro anni di distanza dal precedente album “Swisher”. Un lungo periodo di gestazione durante il quale Sam e Zach hanno evoluto il loro sound aggiungendo energia e cattiveria a quel mood sognante e introspettivo che li caratterizza da sempre. Il risultato è stato più che convincente tanto da conquistare R&S che non si è fatta scappare l’occasione. In questa chiacchierata spigliata ed informale i Blondes ci raccontano come la loro lunga amicizia e la comune curiosità nel conoscere ogni minimo dettaglio delle loro macchine siano la base di questo binomio artistico ormai decennale.
Diciamolo subito, la prima evidente novità fra le vostre precedenti produzioni e “Warmth” sta nella label, R&S. Voi stessi avete dichiarato: “avevamo voglia di lavorare con una label che ci permettesse di produrre materiale per il dancefloor”, questo significa evoluzione artistica e maggior impegno nell’ottenere un determinato risultato? Con R&S com’è andata?
Dai, tra un lavoro e l’altro ci siamo sempre evoluti, anzi siamo in un’evoluzione continua. Ci spingiamo costantemente verso nuove sonorità lavorando con le nostre macchine per creare nuovi suoni. Nel produrre “Warmth” ci siamo focalizzati su beat e stesure prettamente “club oriented” quindi uscire su una label che strizza l’occhio a quel tipo di pubblico era del tutto sensato. Lavorare con R&S è stato un onore per noi. Sappiamo benissimo che le loro scelte artistiche non ricadono mai su qualcosa di semplicemente bello o convincente, ma cercano qualcosa di solido senza curarsi del genere o delle tendenze del momento. Spesso le loro uscite si valorizzano nel tempo, diventano punti di riferimento.
Ascoltando il vostro album per la prima volta ho subito notato la concretezza del progetto. Dieci tracce, zero perdite di tempo, niente intro/outro o pad buttati qua e là. Una sensazione giusta la mia, era quello che volevate per quest’album?
Si, è abbastanza concreto. Potremmo interpretarlo come un mixato dove le emozioni si intensificano con lo scorrere del tempo. “OP Actual”, la traccia che apre l’album, introduce chi ascolta verso il ritmo 4/4 utilizzando pad che ne catturano l’attenzione. Contrariamente “Cleo” chiude l’album allontanando l’ascoltatore dal kick in quattro e riportandolo ad atmosfere eteree e rilassate. Questo per dire come l’album sia un viaggio continuo dove ogni traccia contribuisce al risultato finale con un’evoluzione propria.
“Warmth” è un album pensato e studiato per essere suonato live, state già pensando a come portarlo in tour?
Noi nasciamo come progetto live. Registriamo tutte le nostre performance in studio poi, riascoltandole, scegliamo le parti migliori e da li vengono fuori le nostre tracce. Stiamo già pensando al nuovo tour, daremo maggiori info al più presto.
Con questo album avete l’opportunità di rapportarvi con un pubblico più ampio del solito che forse non vi conosce poi così bene. Chi sono Sam e Zach, perché producono musica insieme?
Produciamo musica insieme da una decina di anni e abbiamo cambiato nome varie volte, i più ci conoscono come Blondes. In tutto questo tempo abbiamo sviluppato un linguaggio, un modo nostro di produrre soddisfacente e gratificante per noi. Uno spirito di squadra difficilmente raggiungibile se non si ha modo di trascorrere molto tempo insieme tra studio, live e vita quotidiana.
Avete avuto l’opportunità di editare la colonna sonora per “Ballet mécanique” di Fernand Léger in occasione del centenario della pellicola. Com’è stato lavorare per la Renaissance Society? Come avete affrontato la cosa?
La Renaissance Society, museo contemporaneo contiguo all’università di Chicago, ci ha contattato nel 2015 chiedendoci di creare una nuova colonna sonora da proporre live durante la proiezione commemorativa. Devo dire che è stata davvero una bellissima esperienza, abbiamo deciso di lavorare come il compositore originale, George Antheil, che compose le musiche senza vedere il film unendo le due cose in seguito, quasi fosse un esperimento. Ci siamo esibiti nel corso di una serata appositamente studiata, dove veniva ripercorsa l’evoluzione cinematografica nei decenni successivi a “Ballet Mécanique”. Tutto questo ci ha aiutato a contestualizzare la nuova colonna sonora.
Mi collego al tema cinema per chiedervi se film, libri, altre forme d’arte e di musica sono ispirazione per le vostre produzioni.
Ti sembrerà banale ma tutto per noi è fonte d’ispirazione. Cerchiamo di lavorare e di riflettere su come valorizzare la nostra creatività pensando anche a spazi idonei dove poterla esprimere al meglio. Abbiamo notato significativi miglioramenti dopo aver scoperto la meditazione e dopo aver riordinato e rinfrescato il nostro studio. Cerchiamo di sfruttare le nostre macchine al meglio e spesso da questa morbosa curiosità traiamo ottime ispirazioni. Altri arrivano in studio con un’idea ben precisa, sanno che tipo di suono stanno cercano, noi no. Solitamente iniziamo a suonare i nostri strumenti e quando troviamo qualcosa che ci piace proseguiamo per quella strada senza badare troppo a questa o quella influenza musicale.
Preparando l’intervista ho analizzato la vostra discografia, notavo come i remix trovino spesso spazio nelle tracklist dei Blondes. Vi piace scoprire come gli altri reinterpretano i vostri pezzi, come scegliete a chi commissionarli?
Già, abbiamo sempre commissionato remix collaborando con varie label, scegliendo gli artisti che più rispettiamo e ci interessano. Mettere il proprio materiale nelle mani di altri producer, di altre menti creative e vedere come viene reinterpretato è sempre molto interessante. Finora ci hanno sempre ripagato con ottimi lavori ed è grazie a loro se il nostro catalogo di remix è così ampio e interessante.
In chiusura ragazzi devo assolutamente chiedervi come vi rapportate con il vostro Presidente, Donald J. Trump. Moltissimi artisti Americani si sono dichiarati in disaccordo con le sue idee e il suo modo di agire, altri artisti hanno avuto a che fare con le nuove regole contro l’immigrazione restando bloccati in aeroporto. La sua presidenza può interferire, può essere rischiosa per il music business, per gli artisti o per tutto il resto?
Sicuramente la prima cosa che mi viene in mente non è riguardo al music business, piuttosto penso al fatto che l’ignoranza e l’egoismo abbiano trovato una piattaforma credibile che li supporti. Voglio dire, è letteralmente la peggiore persona in America. Una parte del popolo si è fatta abbindolare dal lui e dalle sue tv da dove venivano divulgati messaggi di odio nazionalista, è un rischio per l’umanità. Detto questo voglio parlarti di una nota positiva, il popolo sta invocando un nuovo sistema e una nuova sinistra. Prima di Trump la nostra politica (specialmente per quanto riguarda i democratici) era in stallo, bloccata da coalizioni di centro destra; adesso, invece, sembra che ci sia la concreta possibilità che cambi qualcosa.
Per quanto riguarda gli artisti penso sia davvero importante che si impegnino a divulgare positività quasi ad incentivare ideali utopici per il futuro. Possiamo e dobbiamo evolverci in meglio, organizzando la società in modo che impari a superare l’istinto tribale dell’uomo. L’arte in generale, quando ben fatta, quando non sottomessa al capitalismo, è un mezzo ottimo per esplorare la nostra coscienza, imparare a superare l’odio e sperimentare l’esperienza collettiva della vita.
[Scroll down for English version]
New York’s Blondes duo has just released “Warmth,” a new LP coming up after four years from the previous LP “Swisher”. That long break gave to Sam and Zach the opportunity to evolve their sound adding energy and wickedness to the dreamy and introspective mood that has always characterized them. The result was so interesting, solid and gained the interest of R&S. In this interview the Blondes tell how their long friendship and the common curiosity in knowing every minute detail of their machines are the basis of this artists duo from decades.
The first difference between the last and this new LP is the label because R&S gave you the opportunity to release “Warmth”. You said “we had wanted to move in the direction of releasing on a more dance music focused label”, does that means that theres been artistic growth and that theres higher expectations compared to the past? How was working with R&S?
There’s always artistic growth between records for us, our artistic journey is never finished in it’s evolution. Were always trying to push ourselves to explore new territories of our gear and create new sounds. On Warmth our beat and percussion has crystallized into being more in focus and the music is more intended for club environments, so in that sense it made a lot more sense to be working with a proper dance music label. Working with R&S has been so far been an honor. It’s well know that they’ve always been dedicated to releasing music that pushed what dance music can be, and to historic ends. Not just releasing music that’s playable, but rather something trying to explore the form of sound and is not constrained by the walls of genre.
When i listen to the LP for the first time i think “wow, this is so solid and concrete”. Ten tracks, zero time loss, zero intro, outro or spatial-pad. Was this what you wanted, is this the real Blondes focus for that album?
It is quite solid, and in many ways it functions like a continuous mix in how the tone and emotional space of the album evolves over time. We see the opener, OP Actual, as the warm up to the record. It opens in a psychotropic textural space, leading the way into the four on the floor. Cleo, the final track on the record, takes you down from the high intensity music and adds in some blissful energy waves. So in that way the record functions as a continuous and complete journey where each track is itself a textural space with it’s own evolution.
At the same time “Warmth” sounds like a live album, produced and designed to be played live. Are you already thinking about a new show?
Blondes is first and foremost a live project. When we produce tracks we’re recording live performances in the studio and then highlighting the best parts since it’s set in stone and the recorded medium requires a different listening mode. We are planning on playing out and doing some touring soon!
With this LP you have the chance to show your music to a larger audience like never before so, who are Sam and Zach? Why they do music together?
We’ve been making music together for over 10 years at this point in different incarnations, but mostly notably in Blondes. Over this time we’ve developed a language and way of playing together that’s consistently exciting and rewarding to us. There is a musical camaraderie that’s hard to achieve, if not through incredible amounts of time spent together playing music in the studio, on tour, and just as friends.
In addition to the techno music production you have also edited a Fernand Léger’s Ballet Mécanique scores and performed it at the Renaissance Society. Was this fun? How you did you work on it?
We were commissioned by the Renaissance Society, the contemporary art museum attached to the University of Chicago, in the fall of 2015 to create new music for a live scoring of Ballet Mecanique for their centennial celebration. It was a great experience, we decided to work in a similar way to the original composer, George Antheil, who composed the music without seeing the film and then brought them together as an experiment in simultaneity. We performed as part of a we curated night of experimental film that was informed by the evolution of film from the time after “Ballet Mecanique” and also brought some context for us to bring our own sound to the seminal film.
Film, literature, other kinds of music, nature, what are your sources of inspiration and how do you turn that into a track? Does each one of you have specific role? Like one play drum and one play synthesizers or not?
It sounds corny, but everything really is a source of inspiration for us. We think a lot about what creativity is and how it works, and how to get yourself to a place that is productive in a creative space. We’ve been exploring the effects of meditation or exercise, with excellent results. Organization and preparation have also always been helpful ways to get into a mode that feel enjoyable to make music in. Keeping a clear workspace and investigating new ways of exploring your gear are inspiring. But it’s true, some people go into the production of a record with a clear set of musical influences, which is not the case for us. It’s usually the way we’re playing our instruments that pushes the music, rather than trying to the hit the marks of our musical influences.
A feature that links all your work is the “remix”, you’ve always give a chance to other artists to create new versions of your work. You like to listen the new interpretations that give to your work; how do you commission them, how do you choose?
We have always done remix commissions as a collaboration with the label, choosing artists who we respect and would like to collaborate with. It’s an exciting way to give your sounds and ideas to a different creative mind and see what inspires them and where they tak them. We’ve often been rewarded pleasantly by artists coming back with great tracks, and it’s true that at this point we have quite an extensive remix catalogue.
So guys, at the end i have to ask how you feel with Donald J. Trump as President. A lot of artists oppose him for what he sys and what he does, a lot of un-American artists hate him cause they had some problem with the new immigration rules and can’t play more in USA. Essentially, do you think he could be a risk for the music business, artists or something else?
What comes to mind first is definitely not the impact on the music business, but the fact that voices of ignorance and selfishness are being given credence and a platform. I mean, he’s literally the worst person in America. A powerful minority in the US was completely duped by a conman reality television star through regurgitating the same toxic, simple minded nationalistic hate rhetoric that’s been forced down peoples throats by the media. He’s a risk to humanity. That said he’s emboldened a new left and people are finally ready to demand a new system – that’s where I find hope and positivity. Before Trump our political system, and especially the democrats, were locked by center-right corporatists. Now it seems like more change is actually possible.
For artists I think it’s really important to engage in positive and loving ideas and feelings as a way to explore utopian ideals for the future. The species can only evolve into higher functioning social organizations by learning to overcome our tribalist violent selves. Art and music, when done right and well and not just playing into capitalist trends, is a method to push and explore our own conscious experience, to learn to overcome hate and to experience the collective experience of life.