Giusto una notizia lampo. Poi magari avremo modo di tornarci con più calma. La serie di “warehouse parties” della Boiler Room in otto città in giro per il mondo strategiche per il clubbing di qualità, quello che lotta per fare le cose per bene e sceglie quella che non sempre è la strada più facile (per soldi, o per comodità), doveva toccare anche l’Italia. E la toccherà. Ne parlavamo già intervistando Sama’: per Boiler Room, andare a scegliere la crew di Serendipity era stata a nostro modo di vedere una scelta giustissima, illuminata. Una realtà “senza santi in paradiso” ma che si sbatte da anni e fa un lavoro eccezionale, in primis come ricerca artistica, ma senza mai rinchiudersi in alteri snobismi. Perfetto.
Peccato che, c’è da sorprendersi?, la burocrazia italiana è molto illuminata. In sintesi: dopo una già discutibilissima chiusura pre-Capodanno, non arrivano ancora i permessi per riaprire. Lo si poche ora fa. In questo poche ora, invece di gettare la spugna i nostri hanno lavorato a rotto di collo per spostare tutto in un’altra venue, trovando l’accoglienza dell’Afterlife di Perugia, col pieno appoggio della Boiler Room stessa: che ci teneva, e ci tiene, ad avere un evento del genere proprio lì, in Italia, con quelle persone. Qui tutti i particolari aggiornati, per domani 16 marzo. La line up resta confermata: JASSS, Solid Blake, Leo Anibaldi, Chevel, Giesse, Dj Soch, con l’aggiunta dei padroni di casa last minute The Reverse Brothers.
In una parola, anzi due: massimo supporto.