L’ultima? Un album che esce dopo essere stato anticipato da sei singoli, annunciati non come tali ma, appunto, come anteprime dell’imminente (si fa per dire) long player. Bravi Cosmo Vitelli e Julien Briffaz ad averla pensata, se qualcuno la trova un’idea utile. Ma bravi, a noi questo interessa, per questa terza tappa di avvicinamento a Sans Dormir. Di nuovo con Anna Jean ospite alla voce, “The Face of Another” è un pregevole esemplare di commmistione fra pop e dance: attacca con un cantato morbido in mezzo a sintetizzatori sognanti, parte tutta saltellante come un successo disco-pop moroderiano d’altri tempi e si evolve con vista sullo spazio, esplodendo fra assoli di chitarra epici e ritmi galoppanti, prima di chiudere delicata come una ninna nanna.
A corrente alternata i remix. Piuttosto inutile quello electro-pop dei finlandesi K-X-P, buono ma tirato troppo in lungo quello pigro e funk di Golden Bug. Restando in zona cosmic, meglio il tiro sostenuto dei tedeschi Tuff City Kids, strumentale con campanacci, hi-hat incessante e svolazzi italo. Allontanandoci un po’, invece, pollice su per il dub molto deep e minimale di Raudive, che tiene il cantato e lo appoggia su lunghe linee basse di synth e bleep ricorrenti. Doppio pollice su, infine, per il veterano di Chicago Tevo Howard: il suo remix strumentale parla la lingua della house underground classica già dai primi suoni di batteria, ma soprende per la sensibilità con cui fonde quelle radici e tocchi di rara dolcezza: piano elettrico, legnetti e carillon, pad pacifici, onde di archi. Tutto su un groove uptempo giocoso e incalzante, che si gonfia di emozioni nella parte centrale, per poi tornare a casa come disco music da un’altro pianeta.