A distanza di alcuni mesi dalla release di debutto “Back To Front”, torna il trio Bosconi Soundsystem formato da Rufus, Mass Prod e Fabio Della Torre, label owner di Bosconi. Ascoltando l’LP mi sono chiesto retoricamente chi sono in realtà i componenti di BSS. Limitarsi a definirli dj, produttori o colleghi sarebbe alquanto riduttivo dato che prima di essere tutto ciò Fabio, Niccolò e Martino sono tre amici, un aspetto tanto romantico quanto importante per un nuovo progetto che parte con delle basi solide e una visione comune sulla direzione da intraprendere. Un’amicizia che si vede ma che soprattutto si sente tanto in consolle quanto nel nuovo album “Unrequested State Of Bliss”, formato da un doppio vinile contenente otto tracce.
Il titolo rispecchia perfettamente i contenuti psichedelici che legati tra loro, traccia dopo traccia, parlano attraverso i suoni, della mente e dell’anima. Analizzando la release possiamo dire che questo è un disco che fa anche riflettere, sia alla dimensione su cui viene portato l’ascoltatore che al percorso e all’evoluzione dei tre produttori, dalle prime release fino ad oggi. Non sto parlando alla maturità di un suono – anche se non ne siete fan saprete che il sound di Bosconi è sempre stato di un certo livello fin dall’inizio, questo è un dato di fatto -, ma mi riferisco piuttosto alla capacità di aver creato un vero e proprio marchio di fabbrica che lo contraddistingue.
Il connubio passato presente e futuro è ciò che caratterizza “Unrequested State Of Bliss”. L’insieme di sonorità “vintage” e più attuali spingono questo album sulla vetta di quello che è un determinato trend di mercato, strizzando allo stesso tempo l’occhio al dancefloor e alla ricerca. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di qualcosa che oltre ad emozionarci deve anche farci muovere i fianchi: i groove house, le bassline techno/acid e le linee di synth fanno perfettamente il loro lavoro, che vi troviate in un club o davanti a un computer su una scrivania.
Non si scende mai dai 126 bpm del lato A che si apre con “Serotonin”, i cui elementi house vengono fuori sin dall’inizio con fare assolutamente deciso. Anche la disposizione delle tracce ha un suo senso: ben collegate tra loro, danno l’idea di un percorso assolutamente coerente. Dopo “Serotonin” è la volta di “Eclipsed”, questa sì dalle sfumature più introspettive. Girando il vinile troviamo gli hi-hat pungenti di “Scaccomatto”, che con i suoi giri di synth insieme a “Minor Thinking” da vita un B-side prettamente electro. Nel lato C, “Gravel Fire” spezza un po’ il ritmo e l’aggressività delle tracce precedenti grazie soprattutto alla linea vocale e a un groove ridotto piuttosto al minimo. Spostando la puntina eccoci a “No Flowers”, una traccia break che arriva al punto giusto dell’album e che segna una svolta facendo capire ancora di più le contaminazioni del passato di questo disco.
Il nostro percorso si conclude con il lato D dove troviamo l’atmosfera incalzante di “Black Out”, che va poi a scemare con gli elementi “trip” e celestiali di “Mandibola” che chiude perfettamente il cerchio.
In conclusione, “Unrequested State Of Bliss” è un album adatto a vari tipi di contesti, un lavoro che risulta essere al passo coi tempi senza voler per forza rimarcare gli elementi principali del contesto in cui è inserito. Si tratta di un disco mai banale, un Bosconi in tutto e per tutto!