Come ogni stagione ci ritroviamo a raccapezzarci fra i mille e più eventi dello stivale italico. Qualcosa di diverso si muove a Bologna, dove la crew del Buena Onda si propone con una serata dal sapor balearico. Già la location si presenta come un ambiente multivalente che non lascia spazio a dubbi. Le arti in tutte le loro forme d’espressione si convogliano qui, all’Ex Forno Mambo, ovvero la caffetteria del Museo d’arte moderna. I lunghi banconi bohemien di legno scuro incorniciano la pista, pezzi unici d’arte ne arricchiscono i muri… un’esperienza che parte dall’aperitivo fino a tardi.
Ma che cos’è la musica balearica? Certo, Ibiza ma quella che si è sviluppata negli anni ’80, quando personaggi mitologici come Alfredo coloravano la dancefloor dell’Amnesia, ancora prima di Paris Hilton. con un calderone di suoni, figli del mondo ma senza patria. E’ però il regno del selector, delle migliori dita per il digging, quelle che sanno esprimere liberamente un racconto, scritto appunto con i piatti della consolle. E se proprio vogliamo elencare qualche genere si parte con la chill out, quella un po’ alla Buddha Bar, si sale con i bpm fino alla house, elettronica, downtempo, trash e perché non ballare selvaggiamente un pezzo di Gianni Bella o Loredana Bertè? Buena Onda vuole dare forma a una tradizione musicale di cui tutti facciamo parte.
La programmazione ha il gusto di extended set, un po’ old school come ai tempi del Loft, quando il tempo era ancora un concetto relativo. Si apre il 18 ottobre con Joel Martin, che insieme a Matt Edwards forma i Quiet Village, il giusto connubio tra i Beach Boys e Donna Summer, tra tutto ciò che è nel mezzo fra il jazz, il funky e la disco. Il 15 novembre, from Manchester, Moon Boots, la risposta inglese allo spirito dell’isola, un’istituzione balearica che però non ha mai messo piede a Ibiza! Si conclude la prima triade di appuntamenti con Leo Mas, il 20 dicembre, una leggenda del djing italiano ma soprattutto universalmente riconosciuto come vero precursore dello spirito ‘balearico’. Con la sua passione e una cultura multicromatica, Leo Mas è l’uomo capace di condurci davvero in viaggi spaziali verso l’ignoto. Resident della serata la crew del Balearic Gabba Sound System di casa Hell Yeah Recordings, i portabandiera italiani di questo movimento.
Il buena onda non è fatto di codici, il trasversale è la norma e l’inaspettato è l’unica cosa su cui si può fare affidamento. Jon Sa Trinxa una volta ha detto: “My DJ style is Balearic which is like trying to define the undefinable, confused?”. Speriamo di si e i più curiosi sapranno dove trovare la risposta.