Se ne parlava sotterraneamente da un bel po’, ora eccolo finalmente: il remix treatment a cui Burial ha sottoposto “Inner City Life” di Goldie, un brano che definire una pietra miliare è dire poco – una di quelle tracce che ha cambiato la vita a parecchie persone, tra cui chi vi scrive queste righe, un monumento di drum’n’bass visionaria, tesa, cinematica, ferocemente emozionale (soprattutto nella versione extended contenuta nell’album “Timeless”). Alle prese con un capolavoro del genere, Burial (che non ha mai nascosto come la drum’n’bass più “intelligente” sia stata la sua prima ispirazione) ha serrato le fila ritmiche come non mai, evidenziando il lato “stradaiolo” delle trame originariamente costruite da Goldie, soprattutto nella prima parte.
E’ meglio dell’originale? Sinceramente, diremmo di no. Ma è di sicuro un lavoro molto interessante, valido, con la giusta ricerca di spazialità e la giusta tensione verso la, come dire?, paranoia urbana, con tanto di lato poetico. Peraltro, il break “sospeso” centrale è davvero molto, molto bello. Il brano esce in occasione del Record Store Day – una delle operazioni più sensate del RSD, spesso ormai troppo inflazionato da stampe e ristampe create giusto per attingere dalle tasche dei consumatori – e lo fa su Metalheadz, la label di Goldie medesimo, offrendo anche una ricostruzione dell’originale datata 2017 fatta da Goldie stesso facendo anche da appetizer per quanto riguarda l’uscita del nuovo lavoro su lunga durata del producer dai denti d’oro. Lavoro che abbiamo già avuto modo di sentire: non delude per nulla. Enorme, ambizioso, magari imperfetto, ma di sicuro un disco “importante” su cui avremo modo di tornare più volte nelle prossime settimane. Intanto, ecco il rework di Burial: