“È come se gli Electric Wizard provassero a fare un disco r&b, o come se i Boards of Canada incontrassero Burzum sullo Stige”: così esordisce Henry Laufer, aka Shlohmo, parlando del suo ultimo lavoro “Dark Red” in uscita il 7 aprile via True Panthers/Wedidit e anticipato dal pezzo “Buried”, disponibile su SoundCloud. Un album, a sentir lui, dai toni oscuri che puzza di vecchie cassette jungle, di IDM anni ’90, di r&b “modificato” e con addirittura echi sludge metal. Detto così, è in effetti sorprendente. Cos’è successo al giovane produttore di Los Angeles? Dov’è finito lo Shlohmo di “Bad Vibes”?
La risposta è tutta nelle sue parole:
“Quando ho iniziato a lavorare a “Dark Red”, circa due anni e mezzo fa, ero appena tornato a Los Angeles e avevo costruito un piccolo studio nel mio appartamento, principalmente utilizzando vecchia strumentazione di mio padre degli anni ’80. Avevo appena perso delle persone a me vicine, e stavo affrontando i problemi di salute di un’altra persona a me cara: ero mentalmente confuso, e che mi piaccia o no penso che questo si rifletta in quanto prodotto. C’era solo una cosa di cui ero sicuro andando avanti: volevo che fosse rumoroso. Ma non rumoroso e basta, proprio fottutamente rumoroso rumoroso rumoroso! Ho voluto che il suono fosse violento e devastante. Musica che ti obbliga a provare qualcosa, anche se poi quella cosa non è positiva. Sono fiero di aver fatto un lavoro così polarizzante. Un disco forte e inconfutabile, anche se prodotto in un momento di pura ansia e confusione (a momenti è tragico e pieno di dolore, ma questo fa tutto parte del suo spirito e voglio che sia percepito, voglio che si senta). Non dovrete farvelo piacere: ascoltatelo e basta”.
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1 Ten Days of Falling
2 Meet Ur Maker
3 Buried
4 Emerge from Smoke
5 Slow Descent
6 Apathy
7 Relentless
8 Ditch
9 Remains
10 Fading
11 Beams
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