Dj, produttore, padre della etichetta Hybrid Production, eclettico e incisivo, Cari Lekebusch è convintissimo di quello che fa e lo fa molto bene. Una cosa è chiara, la sua techno ha linfa ibrida: i diversi componenti messi insieme formano un elemento ibrido da cui tutto può nascere, la sua techno è vibrante, vivace, in evoluzione, pulsa e non si stanca mai. Il processo di creazione e di ricerca di nuove sonorità assume un’importanza fondamentale nella musica di Cari. Lui chiama questo processo Ibridazione. Definizioni di ibridazione: “Ibridazione in genetica è il processo attraverso il quale si incrociano specie o varietà diverse, di qualsiasi famiglia animale o vegetale; In biologia molecolare si riferisce all’unione di due filamenti di DNA”. In tecnologia “è una pratica che consiste nell’impegno innovativo di materiali e conoscenze tecniche mediante l’integrazione di componenti a basso contenuto tecnologico e/o appartenenti alla tradizione con elementi tecnologicamente complessi maturati spesso in contesti scientifici e geografici diversi.”
La tua carriera musicale è di tutto rispetto: una produzione enorme di realeses, la creazione della Hybrid Production, la quantità enorme di dj-set e live-set in giro per il mondo. Qual’è il tuo progetto nell’immediato futuro?
Grazie per il riconoscimento…(sorride). E’ tutto appena cominciato. Sulla mia etichetta H-production punteremo per una uscita ogni mese di uno degli 8 componenti nella nostra squadra, oltre a me ci sono: The Advent, Alexi Delano, Jesper Dahlback, Tony Rohr, Nima Khak, Joel Mull, Industrialyzer. Ma ci saranno anche remix e co-produzioni con altri artisti vicini. Abbiamo appena rilasciato una sorta di co-op album dove abbiamo lavorato insieme alle tracce, chiamato Recombination Sequence 1 – Symbiosis. Si tratta di una serie di rilascio annuale, proprio come la nostra “Mutation series” (dove si mutano/remixano tracce di tutti i campioni rilasciati in precedenza). Inoltre è quasi pronta la Tony Rohr Archeology Exc.3, un altro progetto simile, in cui gli artisti hanno creato una sequenza di mix di soli brani vecchi polverosi dei ’90. Inoltre siamo orgogliosi di presentare 2 album da solista: il primo di The Advent (Sonic Intervention) e poi uno di Alexi Delano. Recentemente ho pubblicato il mio album intitolato “You Are A Hybrid Too” e ho intenzione per il prossimo periodo di lavorare su diversi remix e alcune tracce esclusive, relative a questo mio ultimo progetto. Nel Tresor ci sono 2 remix che ho fatto per la Puresque, chiamati “Spinnenwabe”. Ho, inoltre, appena finito di lavorare a 2 remix di Chris Colburn di “Destiny”, su etichetta Alan Fitzpatrick 8 Sided Dice. Dopo ogni periodo di forte creatività di solito mi prendo una piccola pausa dalla produzione, per ricaricarmi, rilassarmi e viaggiare.
La tua vasta produzione e rilevanza nella techno ha fatto conoscere a moltissimi il suono svedese, potendo riconoscere in te l’ ambasciatore della techno svedese. Che rapporto hai con il tuo paese d’origine, la Svezia?
La scena techno in Svezia è molto sana e provo a visitare gli eventi a livello locale per quanto possibile. Suono anche qui di tanto in tanto ma meno di quanto alcune persone vorrebbero, per ragioni legate al booking. Mi piace immaginare la techno più come una sorta di paese in sé, piuttosto che pensare di regolarlo in confini nazionali.
Com’è stato coniugare la gestione di una label come la H-Prod. con la tua produzione musicale?
Beh, attualmente è molto complicato gestire da soli una etichetta discografica, come lo è organizzare un tour o fare il dj o il produttore. Per concentrarsi su una produzione musicale o su una performance penso sia di base una buona organizzazione… Nei “Vinyl Days”, il più delle volte basta portare i prodotti ai distributori. Il resto viene di conseguenza, di solito appena dopo la presentazione dell’album presso i circuiti locali. Di sicuro è un lavoro duro, ma la necessità di iniziative promozionali non è stata mai necessaria come adesso.
Il lato del business quanto influenza la tua vita musicale? e quanto invece la musica influenza le tue scelte nelle decisioni che riguardano la H-Prod?
Non misuro il successo in modo monetario, è per questo che faccio techno e non pop. E solo in quel caso sarebbe logico che la musica fosse in linea con la cultura popolare/commerciale. Penso che il lato del business debba influenzare il meno possibile quello della produzione musicale. La ricerca di nuove sonorità è ciò che più conta e dovrebbe essere mantenuto in vita! (sorride).
Se pensi agli anni ’90, a quando tutto è iniziato. Cosa ti è rimasto di quegli anni?
Quando si tratta di tecniche, trucchi del mestiere e così via, ne so abbastanza. Tutta la nuova tecnologia per la produzione di musica al giorno d’oggi si basa su idee nate nel corso degli anni ’90. Paragonato ad oggi era più difficile creare, sincronizzare e strutturare la musica prima, ma di sicuro ci ha dato le basi per creare quello che c’è stato fino ad oggi e per molto altro ancora.
Ovviamente sono cambiate tantissime cose, parlando di techno, abbiamo vissuto la sua nascita e la sua evoluzione in varie sperimentazioni. Tu sei una delle persone che ha partecipato alla evoluzione e diffusione della techno, come hai vissuto e come vivi questa evoluzione?
Questa evoluzione la vivo principalemente producendo, ricercando nuovi suoni e idee per nuove tracce. Con l’apprendimento e la combinazione di nuove tecniche, trucchi e idee si ottiene una base, qualcosa di nuovo, da cui si può partire. Una sorta di processo di ibridazione (hybridization), proprio come la vita stessa. Capita che vecchie sequenze di DNA musicale tornino di nuovo per trovare posto al fianco di sonorità più recenti (sorride)… i geni tendono di tanto in tanto a saltare di una generazione.
Negli ultimi anni la tecnologia ha portato oltre all’evoluzione del suono anche all’evoluzione della diffusione del suono stesso. Cosa pensi della diffusione digitale della musica in modo libero?
Il modo di diffusione della musica è cambiato totalmente e questo fenomeno di evoluzione non sembra fermarsi. Io trovo molto interessante tutto questo e credo che ci possa essere più di una soluzione per una vivace “industria” musicale. Forse download gratuiti come freewares? Dove si può sostenere quello che ti piace e ciò che “usi”. Dare a tutti una maggiore libertà di individuare gusto e stile di vita e quindi de-centralizzare il “potere” delle grandi major orientate a sfruttare ogni genere musicale.
English Version:
Dj, producer, father of Hybrid Production label, an eclectic, incisive artist, Cari Lekebusch is convinced of what he does and he does it very well. One thing is clear, its techno has hybrid lifeblood: the different components put together shape a hybrid element from which everything can be born, his techno is vibrant, lively, evolving, pulsating and never gets tired. The process of creation and research of new sounds is of fundamental importance in the music of Cari. He calls this process Hybridization. Definition of hybridization: “Hybridization in genetics is the process through which cross each species or varieties, any family of animal or vegetable origin; In molecular biology refers to the union of two DNA strands”. In technology “it’s a practice which consists in innovative materials and technical knowledge by integrating low-tech components and/or belong to the tradition with elements technologically complex often accrued in scientific contexts and different geographic locations.”
Your music career is absolutely respectable: a huge production of releases, the creation of Hybrid Production, the enormous quantity of liveset and dj set. What is your project in the near future?
Thank you for the acknowledgement, It is all just beginning! On my label H-productions we will aim for 1 release a month from the 8 core artists in our team; The Advent, Alexi Delano, Jesper Dahlback, Tony Rohr, Nima Khak, Joel Mull, Industrialyzer and myself off course. But there will also be remixes and co-op productions with and from other related artists. We just released a kind of a co-op album where all the core artists made tracks together, called Recombination Sequence 1 – Symbiosis. It is a annual release series, just like our Mutations series (where we mutate/remix trax into new trax of all previously released records). Also upcoming is Tony Rohr’s Archeology Exc.3. Another series concept, where all artists create a dj mix session of only old dusty tracks made in the 1990s. After this we are proud to present 2 artist solo albums. First by The Advent (Sonic Intervention) and then one by Alexi Delano. Since i recently released my album called “You Are A Hybrid Too”, i will more or less release several remixes and exclusive tracks for the next period. On Tresor there are 2 remixes i made for Puresque, called “Spinnenwabe”. And just finished 2 remixes for Chris Colburn’s “Destiny”, on Alan Fitzpatrick’s label 8 Sided Dice. After each energetic creative period i usually have a small break from producing, and charge up on inspiration, chilling out and touring.
Your vast importance in the production of techno music has made? Known to many the “Swedish” sound, being able to recognize in you the ‘ambassador of the Swedish techno. What is your relationship with your home country, Sweden?
The Techno scene in Sweden is quite healthy, and i try to visit events locally as much as possible. And also perform from time to time, but probably less than some people would like me to, because usually promotors book in short notice here in Sweden. I actually see the Techno genre as sort of a country in itself, rather than thinking of regular country borders.
What was it like to combine the management of a label such as H-Prod. with your music production?
Nowadays its way to complicated to manage a label by yourself, as well as a touring as dj & producer. A management is essential, so one can focus on productions, and performances. In the Vinyl days, you most of the times didn’t have to do more than get the products to the distributors. The rest almost made itself happened, after the records showed up in all the local record shops. That was a heck of a job as well off course, but the need of promotional ventures wasn’t needed like now.
How does the business side influence your musical life? and how much music affects your choices in decisions about the Hybrid Production?
I don’t measure success in monetary ways, that’s why i run in the Techno genre and not Pop. Then it would be more logical to drop music on the popular/commercial culture. I feel it is best when the business side doesnt influence the music productions side to much. The search for new sounds is what got most started and should be kept alive.
If you think the 90’s, when it all started. What you have left from those years?
When it comes to techniques, tricks of the trade and such i have plenty. All the new technology for producing music nowadays is built upon ideas that where created during the 90s. It was more difficult to create, synchronize and sequence music back then, compared to now. But it made you try what ever you could, and out of this much comes, that you will have great use of.
Obviously things have changed a lot, talking about techno, we have seen its birth and its evolution in various experiments. You are one of the people who participated in the development and diffusion of techno, how did you live and how you live this evolution?
I see it as a search for different sounds and ideas of sequencing, producing basically. So by learning and combining new techniques, tricks and ideas you get new ones to combine and mix up. Sort of a hybridization process just like life itself. Sometimes older musical DNA sequences pop up again to find a good place next to more recent sounds… Genes tend to skip a generation occasionally.
In recent years, technology has led to the evolution of the sound even more than the evolution of the spread of the sound itself. What do you think of digital distribution of music in a free way?
Yes the distribution of music has changed totally, and it doesn’t seem to stop. I find it very interesting. And i think many solutions are the solution to a vibrant music “industry”. Perhaps free downloads like freewares? Where you can support what you like and what you “use”. Give everybody more freedom to pinpoint individual taste and lifestyle. And it de-centralizes the “power” of large companies abusing the music genres.