Il mondo fantasy di Carlo Lio è la musica. Lì ha concentrato tutte le sue motivazioni, prima nei panni di clubber nella sua Toronto, poi come dj. Alle prime produzioni, sulle quali lui stesso si dimostrava diffidente seguono una serie di coincidenze e di feedback positivi che lo portano in pochissimo tempo a diventare uno dei dj più apprezzati del mondo tech-house. Ispirato dall’era techno e dai vari Marco Carola, Ben Sims e Gaetano Parisio sviluppa negli anni il suo sound usando esclusivamente strumentazioni. Difficilmente lo sentirete appagato, più spesso invece avrete modo di apprezzare le sue nuove uscite e quanto di buono offre la sua label composta da un mix di giovani rampanti e da artisti già molto conosciuti…
Ciao Carlo! Benvenuto su Soundwall.it!
Musica è la parola che si associa perfettamente al tuo nome. Se dovessi dare una tua definizione di musica, basata sulla tua esperienza personale, cosa diresti?
Beh, la mia definizione di musica…Potrei dire che la musica è come un mondo fantasy. Mi piace sempre farmi catturare da un loop. La musica può portarti ovunque tu voglia andare, che sia in un posto oscuro o felice. La scelta è sempre tua.
Sei stato in grado di valorizzare un paese non certo tra i più titolati come tradizione musicale: il Canada. Come era la scena lì e come si è sviluppata?
Sono felice di aver avuto una grande influenza sulla musica underground canadese. E’ un Paese meraviglioso con un grande scena elettronica. Iniziai ad approcciarmi alla scena di Toronto con i raves underground degli anni ’90. Fui immediatamente attratto e da quel momento la mia vita cambiò. Nel 2002-2003 la scena rave sparì a causa di rigorose restrizioni del governo e le feste cominciarono a trasferirsi nei clubs. La musica elettronica ormai stava crescendo e veniva ascoltata sempre da più persone. Ora molti grandi dj e produttori suonano ogni settimana in città. Toronto è sicuramente sottovalutata.
Molti artisti prima di diventare affermati, erano frequentatori assidui di club, dai quali poi traevano ispirazione. Appartieni anche tu a questa categoria?
Certo. Io stesso sono il primo esempio di questa categoria. Sono stato un grande frequentatore di clubs fin dalla metà degli anni ’90 e questa esperienza mi ha senz’altro plasmato rendendomi la persona che sono oggi.
Due nomi di dj/produttori che hanno influenzato il tuo modo di fare musica e due nomi di artisti che invece tu stesso consiglieresti?
Beh citare due produttori che mi hanno influenzato è davvero difficile. E’ stata più l’era della techno a portarmi a fare la musica che faccio oggi. L’arco temporale che va dal 1997 al 2002 è stato molto importante per me. Mi colpiva quel tocco fresco e funky che mettevano ragazzi come Marco Carola, Marco Bailey, Gaetano Pariso, Ben Sims. Loro hanno senz’altro influenzato il mio modo di fare musica. Molto “loopy”, con un sacco di elementi tech e con un gran groove. Due artisti che posso consigliarvi oggi sono “The Junkies” e “Clio”.
Partiamo dalle tue origini. Hai iniziato quasi per gioco nel 2003, ma eri tu stesso il primo a non credere nelle tue potenzialità. Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Beh, la mia musica mi piaceva moltissimo ma non avevo mai pensato di rilasciarla. Facevo diverse tracce, ma le tenevo per me. Poi alcuni amici le ascoltarono ed ebbero tutti la stessa reazione positiva. In questo modo mi diedero la giusta fiducia per andare avanti e iniziare a dare le tracce in giro nella speranza di rilasciarne qualcuna. Questo è esattamente quello che è successo.
I responsi dei vari artisti ti hanno motivato nel tuo percorso. Secondo te, è stato più difficile rilasciare i primi dischi o confermarsi dopo i primi feedback positivi?
Certo, il giudizio positivo di un grande artista è sempre un’iniezione di fiducia e mi ha aiutato lungo il cammino. A mio parere è molto più difficile essere un buon produttore, mentre ormai è molto facile rilasciare musica. C’è sempre qualche etichetta disposta a rilasciare il tuo lavoro, anche se sei un artista sconosciuto. Mentre invece ci vuole un sacco di tempo per diventare un buon produttore. Per far sì che la gente identifichi la tua firma in ciò che ascolta.
Tra analogico e digitale sei uno di quelli che sta dalla parte del digitale. Quali sono secondo te i vantaggi rispetto ad hardware analogici?
Sì, sono un produttore digitale. Però sento che gran parte della mia musica ha ancora un suono analogico. Non raffinato, se volete. E’ proprio ciò che in realtà cerco di raggiungere quando faccio musica. Non voglio che suoni per forza “pulita”. Ci sono due vantaggi principali: il tempo – è un processo molto più veloce il lavoro digitale. Dal momento che io non ho molto tempo, ogni minuto è importante. I soldi – è molto più conveniente. Quando ero giovane non avevo molti soldi per suonare. Non potevo permettermi di comprare un synth, ma potevo permettermi di comprare un plugin.
Hai affermato che la tua label non rilascia solo grandi nomi. Sei d’accordo se dico che non sempre grandi nomi portano a tracce buone?
Assolutamente sì! Essere un grande artista non significa sempre che “ogni traccia” prodotta è buona. Ognuna ha la sua storia. Ci sono un sacco di nuovi produttori affamati in giro che fanno musica stupefacente. Voglio spingere nuovi artisti e avere grandi artisti nella mia etichetta. Il meglio dei “due mondi”.
Progetti nuovi in uscita? Rispetto alle tue produzioni è cambiato qualcosa nel tuo approccio musicale?
Beh, sono stato sei mesi lontano dal mio studio, quindi non ho avuto molto tempo per nuove uscite. Soltanto ora sono tornato a fare un pò di musica, perciò molto presto sentirete sicuramente qualche cosa. Per esempio il nuovo EP su Rejected, label di Joris Voorn. Si tratta di una collaborazione con il mio amico Coyu. Siamo entrambi molto eccitati per questa release. Ho anche un remix su “Bouq”, l’etichetta di Butch, ma non so ancora la data di uscita. Oggi sento che la mia musica è molto maturata. Ho trovato il mio sound e la direzione in cui voglio andare. Che sia una traccia techno o house, la gente è in grado di identificare che è mia. Ed è proprio ciò su cui ho lavorato nel corso degli anni.
Ci sono aspetti che pensi di poter ancora migliorare sia come producer che come dj?
Sì, penso che tutti i produttori/dj saranno d’accordo nell’ammettere di non essere mai contenti. Io imparo cose nuove ogni giorno con la produzione. E’ un processo senza fine.
Ultima domanda: vedendo il mondo della notte, delle grandi discoteche, degli eventi internazionali che pensieri ti sei fatto? E’ così tutto bello o ci sono cose nelle quali non ti riconosci?
Sì, negli ultimi 2 anni ho avuto la fortuna di girare il mondo e suonare ogni settimana davanti a persone nuove in diversi paesi. E ‘davvero un sogno. Ad essere sincero, ho avuto ottimo successo in quasi ogni show, ma nulla è perfetto. Si trova sempre un party non all’altezza o una folla che non ti fa emozionare. Fa parte del gioco e non mi va nemmeno di cambiare questa cosa perché ti rende soltanto più forte.
Grazie Carlo per la disponibilità! In bocca al lupo per il tuo futuro!
English version:
The “fantasy world” of Carlo Lio is found within the music. There he concentrated all his efforts, first as clubber in his native home of Toronto, and later as a DJ. Through his first works (on which he was initially not confident enough to release), and then a series of coincidences and positive feedbacks, Carlo has slowly become become one of the most popular tech house DJs in the scene today. Inspired by the era of techno artists such as Marco Carola, Ben Sims, and Gaetano Parisio, he developed his signature sound over the years using only digital instruments. Never satisfied, we can look forward to new releases from him and from his own label, which houses a mixture of young and hungry producers, as well as big name artists.
Hi Carlo! Welcome on Soundwall.it!
Music is the word that fits perfectly with your name. If you have to to give your own definition of music, based on your own experience, what would you say?
Well, my own definition of music.. i guess i would have to say music is like a Fantasy world. I always love to get lost in a loop. Music can take you anywhere you want to go wether its to a dark place or a happy place. The choice is always yours.
Few things are universal as music. You were able to enhance a country as Canada, not certainly among the most titled as musical tradition. How was the scene there and how did it develop?
I’m happy to have had a great influence on Canadian Underground music…Its an amazing city with a large scene for electronic music. The scene in Toronto for me started with underground raves in the early 90s.. this is when i was first exposed to the parties and the music. I was instantly hooked and my life had taken a change from then on. In about 2002-2003 the rave scene fizzled away due to strict government restrictions so the parties began to move into the clubs. Electronic music was now being heard more and more and its still going very strong today! Many great djs and producers are playing in the city weekly. Toronto is def. under rated.
Many artists before they became stars were clubbers, and from the best events they drew their inspiration. Did you also belong to this category?
I am a prime example of this question yes. I have been clubbing since the mid 90s.. and this era and experience has def. molded me to the person i am today.
Two names of dj/producers who influenced your way of making music and two new artist names who you recommend?
Well to name 2 producers that influenced me is really hard. It was more an era of techno that led me to make music the way it do today. It was from around 1997 – 2002 that really stood out to me. The loopy, washy funky techno really hit home for me. Guys like Marco Carola, Marco Bailey, Gaetano Pariso, Ben Sims, So this style def plays a big roll in my music today. My music is very loopy, with a lot of techy elements, and always carries a groove. 2 Artists which i recommend today are “The Junkies” and “Clio”.
Let’s start from your roots. You started as a joke in 2003 and you were the first person who not to believe in your potential. What did change this idea?
Well as much as i loved music, i was never confident enough to release music. I was making tracks… but never did anything with them. It was after some friends who heard the tracks, they always had the same reaction and said the music is great! So that gave me more confidence to push forward and start giving out the tracks to people in hopes to get some of them released. And eventually thats exactly what happened.
The positive feedbacks of various artists have motivated you in your path. In your opinion, was it more difficult to release first eps or confirm to be a good producer?
Well yes… positive feedback from good artist is always a confidence booster and has helped me along the way. In my opinion its more difficult to be a good producer. In this day in age its very easy to release music. Theres always gonna be some label that will be willing to release your work, even if your an unknown artist. it take alot of time to become developed as a good producer. To identify your signature sound and have people realize it.
Between analog and digital, you’re one of those on the side of digital. What do you think are the advantages compared to analog hardwares?
Yes i am a digital producer. I feel alot of my music does still have an analog sound to it. More of a Raw feeling if you will. This is something i actually try to attain when making music. i dont want it to sound to clean cut. Well 2 major advantages i would say are: time – its a much faster process working digitally . Since i dont have much time.. every minute counts. Money – its much cheaper… and i didnt have much money to play with when i was younger.. so i couldnt afford to buy a synth.. but i could afford to buy a plugin.
You said that your label is not only for big names. Do you agree if I say that “big artists do not always release good tracks”?
Of course!!! Just because you are a big artist never means “every track” is good. To each is own. There are alot of new producers out there that are hungry.. and making amazing music. I want to push new artists and have big artists on the label. Best of both worlds
Tell us about your next projects (your own eps, remixes, collaborations). Compared to your old eps what is changed in your musical approach?
Well ive been out of the studio for 6 months.. so i dont have much new releases coming. But ive started to make a bunch of music again.. so there will be more soon. Next up i have a release on Joris Voorn’s Rejected. Its a collaboration with my good friend Coyu. We are both very excited for the release. I also have a remix on Butch’s label “Bouq”. Not sure of a release date of this. Today i feel my music has matured alot. Ive found my sound, and the direction i want to go. Wether its a techno track or a house track, people can identify its me. And this is what ive been working for over the years.. to develop a signature.
Do you think there many things you can still improve both as a producer and as a DJ?
Yes, i think every producer/dj will agree that they are never happy… im still learning new things every day with production. Its a never ending process.
Last question: as a dj, you have the chance to see big clubs, big crowds and to live inside international events. What are your thoughts about them? Is it all so beautiful or there are many things you do not like and you would change?
Yes the past 2 years ive been lucky enough to see the world and play for new people weekly in new countries. It really is a dream. To be honest ive had good success at almost every show, but nothing is perfect… you will always have a bad party or a crowd that doesnt feel you. Its part of the game and i wouldnt change it because it only make you stronger.
Thank Carlo for your time! Wish you all the best for your future!