E’ un sapore anni ’80. Ma non gli anni ’80 scintillanti, allegri, disco-edonisti, colorati e col gel fra i capelli; è più il cupo dopo-festa rappresentato dal lato oscuro di questa medaglia, il tutto nella sua declinazione “lombarda”, dove il fatto di muoversi nella Brianza – o attorno al personaggio fittizio di Bianca Brianza, come vuole la narrazione ufficiale – diventa quasi una estensione più obliqua di Milano, del “milanesismo”. Sì: la nuova avventura di Carver, album a nome “L’altra faccia della luna” in uscita il prossimo 19 novembre per Tataki Records, ricorda per certi versi periodi più neri ed opprimenti per la capitale lombarda, periodi meno “internazionali”, dove le modelle e i soldi c’erano già (…e tanti!) ma il lato torbido aveva ancora una cupezza provinciale.
Un lavoro più monolitico ed “opprimente” rispetto a loro pubblicazioni passate sotto la stessa sigla. Non è infatti la prima volta che Matteo Cantaluppi (produttore di vaglia, con in portafoglio artisti come Thegiornalisti, Ex-Otago, Dente ma anche cose più mainstream a cui ha dato una patina non scontata) e lo scrittore Marco M. Colombo incrociano le armi creative; ma qui sono veramente a fuoco. Cantaluppi si diverte a tirare fuori il suo lato più grigio e claustrofobico, e lo dipana con gusto, equilibrio, qualità. Lo spoken word di Colombo ha veramente uno spirito vintage, da b-movie indipendente anni ’80 o ’90, sembra inopportuno e pomposo ma poi sinistramente ti accorgi che sì, funziona, e per certi versi “deve” essere proprio così.
Siamo quindi felici di presentare in anteprima il video del singolo “Brianza”. C’è ovviamente una storia precisa che è costruita attorno ad esso, e non potrebbe essere altrimenti visto il piglio (anche) letterario di Carver:
Il ritrovamento di una VHS durante lo sgombero di un capannone della zona riapre un vecchio caso.
La ragazza ritratta nel video sembra proprio lei, quella Bianca Brianza, scomparsa a fine anni 80 e oggetto di fantasticherie durate più di una trentina d’anni.
Inizialmente le indagini sulla sua sparizione, accaduta proprio durante il boom dei rapimenti, sembravano andare in quella direzione; l’assenza di una qualsiasi richiesta di riscatto, unitamente ad altri elementi investigativi che ne scartavano l’ipotesi, hanno fatto si che il caso prendesse altre strade.
Allontanamento volontario? Omicidio? Un macabro scherzo?
Nel corso di questi tre decenni non si sono contati gli avvistamenti e le segnalazioni raccolte in giro per il mondo, finchè il caso si è sgonfiato mediaticamente, diventando pian piano quasi una fiaba nera, una storia che si racconta ai bambini per spaventarli, tanto che qualcuno aveva iniziato a mettere in dubbio l’esistenza stessa di Bianca Brianza.
Ora questo ritrovamento pone nuovi interrogativi e riporta alla luce un mistero che sembrava ormai relegato al ruolo di leggenda.
Ora che avete le coordinate – buona visione!