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[tab title=”Italiano”]Il 2015 è stato anno di cambiamenti per il trio Cassegrain & Tin Man, possiamo dire una vera e propria svolta nella concezione della loro collaborazione, la nascita di una nuova consapevolezza delle proprie potenzialità. I risultati di ciò arrivano prima con la decisione di iniziare ad esibirsi in una serie di live performances e poi con il nuovo EP “Window Window” nel quale una delle quattro tracce, “Oxide” è stata inserita nel nuovo “Berghain 07 mix compilation” di Function. Cassegrain e Tin Man provengono da mondi musicali molto differenti ma hanno fatto della loro diversità un punto di forza, riuscendo a creare un tutt’uno incredibilmente armonico. La loro musica è un elogio alla ricerca di una natura astratta dell’elettronica, dove richiami nostalgici di Roland TB-303 si uniscono a basslines ipnotiche. Una sorta di espressionismo musicale che parte da un’emozione e si traduce in linee complesse, oscure, delicate ed implacabili. Noi gli abbiamo fatto qualche domanda, cercando di approfondire cosa significhi far parte di un trio nel panorama dell’elettronica di oggi.
In quale occasione tu e i Cassegrain vi siete conosciuti? Cosa vi ha portato ad iniziare una collaborazione?
Tin Man: Io e Hüseyin abbiamo vissuto insieme per un breve periodo di tempo a Shanghai dove stavamo lavorando come musicisti elettronici nella veste di trio. La collaborazione è iniziata piuttosto casualmente, quando ho iniziato ad inviare a loro un certo numero di sonorità base da utilizzare per suonare.
Già dalla prima release con Cassegrain “Carnal” nel 2012 si posso identificare note di quella rivoluzionaria e astratta “dark techno” che ha da sempre caratterizzato la vostra collaborazione. Quanto è stato importante ricevere la fiducia da parte di Killekill in un periodo in cui la techno, così come possiamo ascoltarla oggi nei club più importanti del mondo, esplodesse del tutto? Qual è stato il ruolo che questa label ha avuto nell’evoluzione della tua carriera?
Tin Man: Killekill è stata un’enorme opportunità, una perfetta piattaforma di lancio per la nostra collaborazione. Guardando i lavori che abbiamo realizzato con Killekill posso davvero dire che sono stati discretamente cupi e astratti. La diversità e la costante apertura a nuovi tipi di sperimentazioni e stili tipica del profilo Killekill ci ha permesso di non preoccuparci sul piano delle restrizioni riguardo a quello che davvero volevamo produrre.
Vieni da un background decisamente diverso da quello della techno ed alcuni tra i tuoi album, come “Neo Neo Acid” o “Ode” sono la celebrazione di un’acid-house malinconica, sensuale ed emotiva. Qual è stato il momento in cui ti sei avvicinato al mondo dell’elettronica e quali sono state le ragioni che ti hanno spinto ad iniziare a produrre musica?
Tin Man: I miei primi lavori erano tracce nate dalla dedizione verso il genere acid, genere che in primis mi ha ispirato ed è stato il mio vero amore nel panorama della musica elettronica. Quando il mio percorso ha iniziato a ramificarsi ed ho iniziato a cercare il mio personale accento, ho preso come linea di guida sia l’ottimismo che la malinconia della musica house, combinati insieme. Penso di portare tutto questo all’interno della collaborazione con i Cassegrain. Da un altro lato, si tratta anche di una possibilità di giocare con i vari tipi di futurismo musicale e con la più complessiva natura astratta della techno.
Quale dei tuoi lavori tra passato e presente pensi possa descrivere meglio la tua essenza come musicista?
Tin Man: Tin Man – Non Neo (Donato Dozzy Remix)
Neoclassical, acid, dark, nostalgico, deep, malinconico. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che nel corso degli anni sono stati associati ai tuoi lavori. Come vedi l’evoluzione del tuo percorso artistico ad oggi? E’ cambiato qualcosa nel tuo modo di percepire la musica?
Tin Man: Con il tempo ho potuto fare un passo indietro e vedere la forma del mio lavoro come entità omogenea. L’ho resa come abile di una vita propria. Con il passare degli anni, mi diventa sempre più chiaro quali sono i miei punti di forza, vale a dire il tocco melodico e quello acid. Ho capito anche quali sono le aree del mio suono nelle quali posso ancora lavorare, espandermi e contribuire a realizzare altri capitoli accanto a chi vorrei entrasse in contatto con esse.
Sembrerebbe che la tua collaborazione con i Cassegrain voglia segnare un nuovo capitolo nell’evoluzione, sia del tuo percorso che quello della concezione della techno in sé, muovendosi in dimensioni ancora più profonde fino ad arrivare a toccare il piano emozionale e introspettivo di chi l’ascolta. Come vedi il futuro della techno e più precisamente cosa ci potremmo aspettare nel futuro prossimo dalla vostra collaborazione?
Tin Man: Mi aspetto che il futuro prossimo della techno rimarrà ampliamento e collisione tra lo stile Detroit classico e la UK techno. Ho come la sensazione che le forme emotive che sono apparse invece nella nostra collaborazione stiano diventando sempre più astratte, sempre più techno.
Il 2014 è stato un anno particolarmente ricco di impegni per voi due, tra cui l’ultimo EP “Blood Distributed As Pure Colour” e la raccolta “Centres Of Distraction”, in cui avete dato l’ennesima conferma del vostro stile cupo e ipnotico. Quali saranno i prossimi progetti firmati Cassegrain?
Cassegrain: E’ stata una grande cosa per noi poter finalmente realizzare un album e abbiamo deciso di farlo in un determinato periodo di tempo, in contrapposizione ad un raccolta di tracce durante un periodo più lungo. Questo ovviamente ha portato con sè mesi molto intensi a livello professionale, ma siamo soddisfatti dei risultati. Da allora ci siamo concentrati di più sul fare remixes e nuove registrazioni con Tin Man. Abbiamo inoltre iniziato progetti da solisti anche se è ancora un po’ troppo presto per parlare di release. Per quanto riguarda il progetto Cassegrain, realizzeremo presto del nuovo materiale.
Cosa può significare la collaborazione con Tin Man per la vostra carriera? L’apertura a sonorità più morbide, ad esempio, una sorta di svolta più melodica e deep?
Cassegrain: E l’opportunità di lavorare in un modo diverso. Abbiamo un equilibrio differente quando siamo in tre, Tin Man porta un atmosfera molto rilassata al tutto, mentre da soli rischieremmo invece di rimanere bloccati su dettagli e finiremmo per essere molto duri con noi stessi, come a volte è già successo. Quindi questa è la possibilità di lavorare un po ‘più liberamente, registrando, arrangiando e producendo nuove cose, buttandole fuori. Fondamentalmente è quello che una collaborazione dovrebbe essere, divertimento + interesse.
Come vedete l’evoluzione del vostro stile dal momento in cui avete iniziato a produrre musica ad oggi? Cosa è cambiato e cosa è rimasto?
Cassegrain: Siamo diventati più mirati nel concepire il nostro suono e il modo in cui affrontiamo la musica, più consapevoli di ciò che ci circonda e più obiettivi su ciò che facciamo. C’è stato sicuramente un notevole sviluppo – tecnicamente ed esteticamente – nel corso degli anni, ma penso che la sensazione di fondo sia sempre la stessa di quando abbiamo iniziato.
Qual è il vostro background musicale e quali artisti vi hanno ispirato maggiormente nel momento in cui avete deciso di intraprendere la strada di musicisti?
Hüseyin: Sono un musicista di formazione classica, che lavora anche come compositore.
Alex: Non ho nessuna formazione specifica, in pratica ho iniziato su una Playstation e poi piano piano con il tempo mi sono addentrato sempre di più nella materia. Questo è probabilmente il motivo per cui lavoriamo come duo, abbiamo un equilibrio, una prospettiva diversa da offrire l’un l’altro.
Vivete a Berlino, città ricchissima di occasioni e stimoli per chiunque voglia avvicinarsi al mondo della musica elettronica. Sotto quali aspetti la città ha influito nel vostro percorso come artisti e come vedete l’evoluzione della scena musicale contemporanea rispetto alle vostre sonorità? Vi sentite di star remando contro o con la corrente?
Cassegrain: Berlino ha sicuramente giocato fin dall’inizio un ruolo cruciale nell’evoluzione generale del nostro suono, ma non sappiamo in realtà quanto essa ci ha influenzato dal momento in cui ci siamo trasferiti qui. Se guardiamo indietro verso le nostre release si nota che siamo diventati un po’ più concentrati su ritmi da dancefloor – o ne abbiamo preso più consapevolezza – da quando viviamo qui, perché siccome la scena dei club qui è così forte, abbiamo entrambi avuto esperienze memorabili nel suonare o più semplicemente frequentare quel “club molto speciale” che noi tutti conosciamo.
I vostri live set come trio sono suggestivi, tanto quanto sanno essere emotive le vostre produzioni. Ne sono una testimonianza il vostro debutto a capodanno al club berlinese Griessmuehle o la vostra partecipazione al release party di “Berghain 07 | Function”. Per quali ragioni avete deciso di iniziare ad esibirvi live solamente da pochi mesi? Cosa avete provato nel momento in cui avete iniziato ad esibirvi?
Tin Man & Cassegrain: In realtà tutto è nato da un suggerimento di un amico. Nello stesso momento poi sorse un certo interesse da parte di un evento a prenotarci come live show e quindi il tutto è diventato improvvisamente un obiettivo realistico. Ci siamo incontrati per alcuni giorni nel nostro studio a Berlino e messo insieme un live set in tempo per il party di capodanno. La sensazione che si prova a suonare come trio credo sia un po’ simile a quando siamo in studio tutti insieme. Tecnicamente è molto più difficile di quando Cassegrain o Tin Man suonano da soli, è come un equilibrio che deve essere trovato tra tre persone, ma alcune prove possono completamente risolvere la cosa. E’ più come la situazione di una performance fatta da una banda e di nuovo si ritorna alla combo divertimento più interesse. Quanto più suoneremo insieme tanto più ci compatteremo.
Il vostro ultimo EP “Window Window” che è uscito sotto l’etichetta Infrastructure New York il primo giugno prevederà “Un nuovo corpo di lavori, focalizzati sia sulla melodia sia sull’energia che può essere trasmessa a livello di dancefloor”. Un nuovo capitolo quindi. Come vi sentite ad essere parte della prestigiosa etichetta discografica di Function? Cosa vorreste esprimere esattamente che non abbiamo trovato nei lavori passati?
Tin Man & Cassegrain: Queste tracce recenti (per Ostgut Ton e Infrastructure NY) sono i primi lavori prodotti con tutti tre presenti insieme, in una sola volta e nello stesso momento. Come diceva prima Tin Man, inizialmente abbiamo iniziato con il lavoro su bass lines che lui ci inviava. Questa volta siamo finalmente arrivati a lavorare insieme nello stesso luogo di modo che i risultati siano molto più mirati: si tratta di una collaborazione molto più “reale”. Per quanto riguarda Infrastructure NY è un onore lavorare con Function; lui e Inland sono stati molto di supporto, hanno rivitalizzato le nostre energie e il nostro interesse per il progetto.[/tab]
[tab title=”English”]2015 has been a year of changes for the trio Cassegrain & Tin Man, a real turning point in the conception of their collaboration, sparking a new awareness of their own potential. The results arrive first with the decision to perform a series of live sets. Now (this June) the release of their new EP,”Window Window” for the label Infrastructure New York where one of the four tracks, “Oxide” has been featured in the new “Berghain 07” mixed by Function. Cassegrain and Tin Man come from very different musical backgrounds but they did their diversity a strength, managing to create an amazingly harmonious dimension. Their music is a tribute to the search of an abstract nature of electronic sounds, where nostalgic reminders of Roland TB-303 combine with hypnotic basslines. A kind of musical expressionism that starts from an emotion and results in complex lines, dark, delicate and relentless. We asked them a few questions, trying to understand what it means to be part of a trio of artists in the perspective of electronic music today.
How did you and Cassegrain meet and what led you to start a collaboration?
Tin Man: Hüseyin and myself lived together for a short time when we were working as electronic musicians in configurations with trios in Shanghai. The collaboration started rather casually with me sending over a number of baselines for them to play with.
Since the first release with Cassegrain “Carnal” in 2012 alongside the Berlin based label Killekill is possible to identify notes of that revolutionary and abstract “dark techno” that has always characterized your work together. How important was it to receive the trust of Killekill in a period where the techno – the one can we hear today in the most important clubs in the world – had completely exploded? What role has Killekill had in the evolution of your path as an artist?
Tin Man: Killekill has been a great launching platform for our collaboration. Looking at the Killekill releases I can see that the work is fairly dark and also fairly abstract. The diversity and the openness of the Killekill profile allowed us to not be concerned with any restrictions on what we would want to release.
You come from a background quite different from techno and some of your albums, like “Neo Neo Acid” or “Ode” are an honest celebration house with an hint of acid, which immediately create warm, sensual and emotional atmosphere. What was the moment you decided to approach the world of electronic music and what were the reasons that motivated you to start making music?
Tin Man: My early works were dedication tracks to the acid music that inspired me and was my true love within the panorama of electronic music. When I branched out and started to search for my own voice I took the combined melancholy and optimism of House as a guiding direction. I think I bring all that to the collaboration. From the other side, it is an opportunity to play with the various futurisms and the more general abstract nature of techno.
Which of your works, past and present, can best describe your essence as musician?
Tin Man: Tin Man – Non Neo (Donato Dozzy Remix)
Neoclassical, acid, dark, emotional, deep, gloomy. These are just some of the adjectives that over the years have been associated to your works. How do you see the evolution of your artistic journey today? Something has changed in your way of perceiving music?
Tin Man: With time I have been able to step back and see the form of my work as a cohesive entity. It has a life of its own that I facilitate. It becomes clearer to me with time what my strengths are, namely acid and melody. It also becomes cleared which areas I can expand into and contribute to other narratives I want to connect with.
It would seem that your partnership with Cassegrain is a new chapter in your evolution as an artist with techno that digs even deeper, appealing more and more to an emotional and introspective side of the listener. How do you see the future of techno and more precisely what might we expect from your collaboration in a near future?
Tin Man: I expect the near future of techno will remain an expansion and collapsing of classic Detroit and UK techno. I feel like the emotive shapes that have appeared in our collaboration are becoming more abstract, more techno.
The year 2014 was particularly rich in commitments for you two, including the last EP “Blood Distributed As Pure Colour” and the collection “Centres Of Distraction”, in which you gave yet another confirmation of your dark and hypnotic style. What are the next projects signed to Cassegrain?
Cassegrain: Finally doing an album was a big thing for us and we decided to make it in a specific period of time, as opposed to a collection of tracks over a longer period. This made it a very intense time but we’re happy with the results. Since then we focussed more on doing remixes and new recordings with Tin Man. We have both started solo projects also but it’s a bit too early to talk about the releases yet. As far as Cassegrain goes, we’ll be doing some more original material soon.
What does working with Tin Man mean for you? The opening to a softer sound – for example – a turn towards sounds more melodic, atmospheric and deep?
Cassegrain: It’s an opportunity to work in a different way. We have a different balance when it’s the 3 of us, he brings a very relaxed vibe to everything, whereas on our own we can get stuck on details and end up being quite hard on ourselves sometimes. So this is a chance to work a bit more freely, recording stuff, arranging it and putting it out there.
How do you see the evolution of your style from the moment you started making music until today? What is changed and what is still the same?
Cassegrain: We have become more focussed in our sound and the way we approach music, more aware of our surroundings and more objective on what we do. There has definitely been plenty of development – technically and aesthetically – over the years but the underlying feeling i think is still the same.
What is your musical background and what artists have inspired you most during your path as musicians?
Hüseyin: I am a classically trained musician, also working as a composer.
Alex: I have no formal training, actually started on just a Playstation and got deeper over time. Which is probably the reason we work as a duo, we have a balance, a different perspective to offer each other.
You guys are based in Berlin and as we all know, the city is a mine of constructive input for anyone who wants to approach the world of music. In what ways Berlin have influenced your path as artists? How do you feel the evolution of the electronic music scene is reflected in your sound?
Cassegrain: Berlin itself has definitely played a role in our sound in general from the beginning, but not sure how much it has influenced it since actually moving here. It’s possible looking back at our releases that we became a bit more dancefloor focussed – or aware – since being here though, as the club scene is so strong and we’ve both had very memorable experiences, playing and simply attending that very special club we all know.
Your live set as a trio are suggestive as much as your productions. To mention some of them your debut on New Year’s Eve at the club Berlin Griessmuehle or your participation in the “Berghain 07 | Function” Release Party. For what reasons did you decide to start performing live only a few months ago? And what did you feel when you started performing as a trio?
Tin Man & Cassegrain: It was actually a suggestion of a friend and there was some interest in booking it as a show, so this suddenly became a realistic target. We met up for a few days in our studio in Berlin and got a live set together in time for NYE. The feeling I think is a similar one to when we are in the studio altogether. Technically it’s a lot more tricky than Cassegrain or Tin Man alone, as a balance must be found between 3 people, but some rehearsing solves this. It’s more of band-like situation now – again: fun + interesting. The more we play together the more we’ll gel.
Your EP “Window Window” is due out on Infrastructure New York in June 1st. As the press release states “…A new body of work, as focused on melody and emotional themes as it is on the dancefloor satisfaction”. How does it feel being part of the prestigious Function’s label? What does this give you the opportunity to express that hasn’t necessarily been present in the past works?
Tin Man & Cassegrain: These recent tracks (on Ostgut Ton + Infrastructure NY) are the first things produced with all 3 of us being present at once. As Tin Man mentioned, before, we began with working on bass lines he sent us. This time we finally got round to working together in the same place so the results are a lot more focussed – it is a much more ‘real’ collaboration. As far as Infrastructure is concerned it’s an honour to work with Function; he and Inland (whom he runs the label with) have been very supportive and have revitalised our own interest and energy in the project.[/tab]
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