Col fatto che è fuori dalle traiettorie abituali, Trieste la si sottovaluta spesso; e col fatto che è comunque una delle città dall’età media più alta d’Italia (o d’Europa?), non è semplicissimo farci delle cose “nostre”. Ma proprio queste difficoltà forgiano ancora di più chi ha voglia di darsi da fare e chi ha gli strumenti di conoscenza per fare le cose per bene. Ha ormai una storia di un certo livello dietro a sé come manifestazione, Electroblog Festival, ma quest’anno ha fatto veramente le cose in grande. E per “grande” intendiamo non solo la fama degli headliner (comunque considerevolissima) quanto la qualità dell’impostazione generale del festival.
Molte sono infatti le cose che ci piacciono proprio tanto: la scelta molto “detroitiana” degli headliner (Jeff Mills, Kevin Saunderson: la Storia, e pure ancora oggi la Qualità), ma poi anche gli altri nomi in line up, a partire da quel Dj Zinc che in Italia abbiamo sempre troppo sottovalutato – tranne che ai tempi del Maffia migliore – ma che è uno dei padri assoluti della drum’n’bass e di tutte le sue filiazioni, tant’è che tutta la generazione dubstep lo considera ancora oggi un maestro assoluto. Anche fra gli italiani c’è da tenere le antenne dritte, ed è bello che molti siano i dj e producer di casa nostra in programma: consigliamo di tenere d’occhio ovviamente il geniale Digi G’Alessio, ma anche un “eroe di casa” come Dj Color. Il consiglio comunque è di scandagliarvi per bene il programma, la qualità media è alta e interessante, senza fermarsi a due-tre nomi (e non manca il veejaying, affidato in primis ad un collettivo austriaco).
Già, perché Electroblog Festival va considerato nel suo insieme, visto che – altra cosa che ci piace – coinvolge in due giorni diversi luoghi cittadini, alcuni ormai storici dal punto di vista musicale (Etnoblog), altri comunque incastonati in aree molto suggestive come il porto di Trieste. Insomma, ci sono davvero tutti gli elementi per programmare un bel weekend nella punta più ad est d’Italia. Una città molto bella spesso ingiustamente sottovalutata e dimenticata da chi non ci abita (e da chi ci abita?), un’atmosfera piacevolmente mitteleuropea, un festival rodato che quest’anno offre qualità come non mai e che nell’assemblare la line up agisce con competenza e approccio curatoriale. Cento di questi festival, alla faccia della crisi.