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[tab title=”Italiano”]Tutto ciò che si può fare in sette anni, questi tre ragazzi francesi l’hanno fatto. Quella che per certi artisti sembra la giusta pausa tra un disco e l’altro, per i Chinese Man significa sette album, ai quali vanno aggiunte tutte le produzioni della loro etichetta, la Chinese Man Records. Partiti dal nulla, Zé Mateo, Sly e High Ku si sono imposti come una solidissima realtà musicale. Girano il mondo in tour interminabili portandosi appresso buona parte degli artisti che producono. Un grande collettivo che ha preso in mano il testimone delle storiche live band mediterranee. Veicoli di una musica cara ai francesi, un fil rouge che trasporta la Mano Negra direttamente in questo decennio grazie all’invasione globale dell’hip-hop e l’evoluzione dei rudimenti dell’elettronica. Ancora semi-sconosciuti in Italia, in questa intervista ci raccontano la loro storia a partire dal primo EP fino alle attuali produzioni. Il loro rapporto con la musica dal vivo e la diffusione del loro show in tutto il mondo.
Quest’anno la vostra etichetta festeggia dieci anni. Raccontateci la storia della Chinese Man Records. Siete riusciti a soddisfare le vostre aspettative?
Abbiamo fondato l’etichetta nel 2004 con il nostro primo EP “The Indi Groove”. L’idea era quella di produrre dell’hip-hop strumentale per i dj e come modello avevamo etichette quali Ninja Tune e Quannum. Dopo dieci anni l’etichetta è ancora indipendente, molte nuove band e produttori si sono uniti a noi, così come registi e disegnatori 3D. Possiamo dire di aver soddisfatto ogni nostra aspettativa.
Dove invece vi vedete arrivare tra dieci anni?
Speriamo di poter continuare a fare musica, magari meno concerti e più produzioni. La cosa più importante è comunque conservare l’etichetta indipendente.
Quali artisti state producendo attualmente?
I Deluxe sono il nuovo gruppo all’interno dell’etichetta, una live band che produce una via di mezzo tra hip-hop, funk a pop che sta diventando sempre più conosciuta in Francia. Stiamo lavorando anche con Taiwan MC, che ci accompagna in tour già da molto tempo. L’anno scorso abbiamo fatto uscire il suo primo EP “Heavy This Year”, che continua a mischiare con l’hip-hop ma è molto pià vicino al reggae e al ragga. Tomapan e Le Yan hanno prodotto invece un 7̎ trip-hop intitolato “Sputnik Moment”. Il nostra famiglia si sta allargando ed è una buona cosa.
In pratica il roster dell’etichetta al completo collabora ai dischi a nome Chinese Man. Siete nati come trio, oggi però sentite di appartenere a un grande collettivo musicale?
Questo progetto è nato come un collettivo. L’etichetta è giunta dopo il trio Chinese Man solo perché assieme stavamo producendo molto materiale. Il primo album dell’etichetta, “Groove Sessions”, è una compilation dell’etichetta e infatti il nostro primo album a nome Chinese Man è “Racing With the Sun” del 2012.
Ognuno di voi pare avere un compito ben preciso all’interno del gruppo: sample, beat e parole. Quanto è cambiato nell’ultimo decennio il vostro modo di lavorare a un brano?
Alla fine nulla è cambiato, semplicemente abbiamo più strumenti con cui suonare (nuove tastiere, effetti,…). Ognuno di noi lavora alle diverse parti della produzione. Anche se Zé Mateo è più legato alle tastiere, Sly al computer e High Ku ai sample, oggi non siamo più così specializzati come un tempo.
Dal vivo sembrate una band molto affiatata. Anche in studio suonate e componete con una strumentazione così numerosa?
Non suoniamo nessuno strumento durante i nostri concerti (n.d.a., attualmente i Chinese Man sono accompagnati dal vivo dalla band Deluxe). Più seriamente, non leggiamo o scriviamo musica, suoniamo solo le tastiere e lo facciamo d’istinto. Questo è il motivo per cui ogni tanto la nostra musica suona un poco strana ai veri musicisti.
Quanto è stato ed è importante l’uso del vinile nella vostra musica?
Il vinile è l’inizio e il futuro dell’etichetta. Anche se vendiamo la nostra musica su internet, la prima cosa a cui pensiamo è sempre il vinile. Abbiamo iniziato come dj e ne siamo completamente dipendenti, nella produzione e nel campionamento dei sample. Il djing è una grande parte del nostro lavoro e mai potremmo immaginare di smettere di produrre o campionare vinili.
È vero che non vi sentite più molto legati alla scena hip-hop francese?
A dire il vero riguarda solo il fatto di utilizzare nella nostra musica il rap di MC francesi. Non è mai stata una cosa nostra. Questo non significa che non ci piaccia il rap francese. Semplicemente sentiamo che non si abbini con il tipo di musica che produciamo.
Avete collaborato con Jeru the Damaja e Femi Kuti. Ci raccontate come siete entrati in contatto e come è stato lavorare assieme?
Il nostro album “Racing With the Sun” è stato mixato da Sodi, che era il produttore di Fela e dopo lo è diventanto anche di Femi. Ci ha chiesto un remix e noi un featuring con Femi. Per quanto riguarda Jeru, qualcuno gli ha dato il nostro numero di telefono e chi ha chiamato una mattina dicendoci: “Ciao sono Jeru. Ho ascoltato la vostra musica. Facciamo un pezzo assieme!”
Tra i vostri collaboratori abituali invece sono rimasto colpito da Tumi e Youthstar. Sono poco conosciuti in Italia, volete dirci chi sono?
Tumi è uno degli MC sudafricani più conosciuti. L’abbiamo conosciuto quando faceva parte dei Tumi and the Volume e ce ne siamo innamorati. Così gli abbiamo chiesto una traccia, ci ha poi seguito durante il nostro tour e siamo diventati amici. Abbiamo invece incontrato Youthstar tramite Taiwan MC. È un MC inglese arrivato in Francia quando era un ragazzo. Lui e Taiwan hanno iniziato nello stesso periodo all’interno della scena della drum and bass francese diventando amici. Qualche anno dopo, mentre stavamo cercando una collaborazione hip-hop, Taiwan ci ha presentati questo tizio fuori di testa dal rap velocissimo.
Giunti a questo punto della vostra carriera, cosa significa per voi “The Groove Sessions”? Avete da poco pubblicato il terzo volume. Dopo sei anni continua a esserci un filo conduttore?
Certo, “The Groove Sessions” sono compilation dell’etichetta. In pratica si tratta di un focus sulla musica dei diversi produttori del collettivo in quel momento preciso. Sono molto importanti per noi perché mostrano al pubblico cosa è la Chinese Man Records: una etichetta collettiva e indipendente.[/tab]
[tab title=”English”]Everything you can do in seven years, this three French guys did it. What could be for certain artists the right pause between two albums, for Chinese Man it means seven LPs. Besides these albums, there are all the productions of their label, the Chinese Man Records. Make something from nothing, Zé Mateo, Sly e High Ku asserted themselves as a very strong music reality. Around the world in endless concert tours, they are going with a lot of the artists they are producing. A big collective that took over from the historic Mediterranean live bands. Vehicles of a music beloved by French people, it is a fil rouge that carries Mano Negra straight in this decade thanks to the global invasion of hip-hop and the evolution of electronic’s basics. Still little know in Italy, in this interview they told us their story from the first EP to the current productions. Their relationship with live music and the spread of their show around the whole world.
This year your label celebrates ten year of activity. Tell us the story of Chinese Man Records. Did you satisfy your expectations?
We started the label in 2004 with our first EP “The Indi Groove”. The idea was to release instrumental hip hop for DJ’s, our model were labels as Ninja Tune or Quannum. After 10 years the label is still independent, a lot of new bands and producers joined the story but also some video makers and 3D animators so we can say we satisfied almost all our expectations.
Where you think you will be in ten years from now?
We hope we will keep doing music, maybe doing less gigs and producing more, but the most important thing it’s to keep the label independent.
What are the artists you are currently producing?
Deluxe is the new upcoming band in the label, it’s a live band producing a mix of hip hop, funk and pop and it’s getting real big in France now. We are also working with Taiwan MC who follows us since a long time in tour. We released his first EP “Heavy This Year” last year, it’s more reggae and ragga but it’s still mix with hip hop. Tomapam and Le Yan produced a limited edition 7̎ in a trip-hop way called “Sputnik Moment”. So the family is getting bigger and it’s a good thing.
Basically the whole roster of the label contributes to the Chinese Man albums. You are born as a trio, but today are you felling to be part of a big music group?
In fact this project is born as a collective. The label came after the Chinese Man trio just because we were producing a lot together. The first album of the label, “Groove Sessions”, was a compilation of the label and in fact our first real album as Chinese Man was “Racing With the Sun” in 2012.
Each one of you seems to have a specific task in the band: samples, beats and lyrics. How much is changed your method in producing a song in the last decade?
Nothing changed finally, we just have more tools to play (new keyboards, effects,…). Everybody is working on different parts of production. Even if Zé Mateo is more on the keyboards, Sly on computer an High Ku for the sample now we are not so specialized anymore.
It looks like you are a very harmonious live band. Do you play and compose with many instruments even in the studio?
We never touch any instruments in our live (A/N, now Chinese Man play live with the band Deluxe). More seriously we don’t read or write music, we only play keyboards but we do it only with our instinct. That’s why sometimes our music sounds a little bit weird for real musicians.
How much important was and is the vinyl in your music?
The vinyl is the beginning and the future of the label. Even if we sell our music on internet we always think about vinyl first. We started as dj’s so we are just vinyl addicts, in production but also for the sample. djing is a big part of our work and we can’t think to stop producing and sampling vinyl.
Is it true that today you are not tied to the France hip-hop anymore?
In fact it’s just about using French MC rapping in our music. We were never so much in that mood. It doesn’t mean we don’t like French rap. We just feel that it doesn’t match with the kind of music we produce.
You collaborated with Jeru the Damaja and Femi Kuti. Would you tell us how you got in touch with them and how was to work together?
Our first album “Racing With the Sun” was mixed by Sodi who was Fela producer and after he became Femi producer. He asked us for a remix and then we asked for a featuring. For Jeru, someone gave him our number and he just called us a morning saying: “Hi it’s Jeru…” and then “Ok I listened to your music. Let’s do a track together!”.
Between your usual guests are Tumi and Youthstar the ones which struck me the most. They are almost unknown in Italy so could you tell us who they are?
Tumi is one of the most famous South-African MCs, we known him when he was part of Tumi and the Volume and we just loved it, so we ask him for a track and after he came with us in tour and we became friends. We met Youthstar from Taiwan MC. He’s an English MC who arrived in France when he was young. Taiwan and him started at the same time on the French drum and bass scene and they became friends. Few years later we were searching for a hip-hop guest and Taiwan introduced to us this crazy guy who was rapping so fast!
At this point of your career, what does it mean “The Groove Sessions”? You have just published the third volume. After six years is there a theme in this sessions this far?
Yes “The Groove Sessions” are compilation of the label, so basically it’s a focus on the music of the different producers of the collective at a precise time. it’s really important cause it shows to people what Chinese Man Records is first: a collective and independent label![/tab]
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