Quello di Christian AB è senza ombra di dubbio uno dei nomi più caldi e interessanti che vi possa capitare di intercettare se, quando siete per club, amate ballare quel suono ibrido che taglia trasversalmente house, techno ed electro e che sta spopolando in alcuni dei club più importanti del mondo.
In attesa di sentirlo all’opera, domani a Milano dai ragazzi di Discosizer e sabato al Goa Club di Roma per il party Nozoo, l’abbiamo incontrato per farci raccontare dei suoi inizi, della sua London In Transmission e del bel rapporto che lo lega ad Andrew James Gustav, un altro dj decisamente in rampa di lancio. Buona lettura!
Tu sei un vero digger: quando e come nasce la tua passione per i vinili e come hai iniziato a fare il dj?
Ho scoperto la musica elettronica nel 2011, quando sono entrato al Fabric di Londra per la prima volta. Dietro ai giradischi c’era Ricardo Villalobos. Ricordo di essermi perso ascoltando quei suoni tanto nuovi per me. Avevo solo diciotto anni all’epoca: è stata una di quelle esperienza di quelle che cambiano il mio modo di pensare…la mia percezione di quello che pensavo fosse la musica è stata letteralmente ribaltata! Così, dopo quella notte, mi sono lanciato nella tana del coniglio…ho acquistato i giradischi e ho fatto pratica per giorni senza sosta. Ero completamente rapito: acquistavo musica come se non ci fosse un domani! Dopo un po’ un mio amico ha mandato un mio CD mixato a diversi locali e uno di questi, dopo averlo ascoltato, decise di darmi un’opportunità. Per pura coincidenza quella notte conobbi Colin Chiddle che, dopo quella volta, decise di prendermi sotto la sua ala. Di lì a poco Colin creò il party Art Of Dark di cui, ovviamente, non posso che far parte oggi.
Digging digitale o fisico? Discogs o negozi/stock privati (a Londra è pieno)?
Acquisto musica ovunque sia possibile! Internet è un’incredibile fonte, ma non avete idea di quanti dischi sia possibile trovare nei negozi fisici, qui in Gran Bretagna. Ci sono una serie di records store che adoro e che visito ogni settimana; mi sento davvero fortunato in quanto lavoro dietro Reckless Records a Soho, dove spendo quasi tutte le mie pause pranzo!
Personalmente penso che nulla batta il brusio dei negozi di dischi quando si sta facendo una ricerca “fisica”: visitare regolarmente i negozi di dischi mi ha permesso, oltre che trovare un sacco di musica, di stringere amicizie personali con ragazzi che coltivano la mia stessa passione. Questa è una dinamica che internet non ha.
Cosa pensi di tanta della “nuova musica” prodotta? Ti capita di comprare anche nuove produzioni?
Io sono sempre alla ricerca di nuove release, c’è un sacco di ottima musica nuova che sta uscendo ultimamente. Gli ultimi anni hanno visto sbocciare un sacco di nuovi talenti e tutto ciò è per me una fonte d’ispirazione incredibile. In questo senso, una menzione speciale va a Francoforte: ammiro davvero lo spirito e la collaborazione tra i suoi ragazzi. Penso che comunità come questa aiutino davvero ad accrescere la creatività collettiva.
C’è un dj a cui ti ispiri? Con chi ti senti più affine sia come sound che come approccio?
I miei amici sono i miei dj preferiti! Ciascuno di loro mi ha influenzato/ispirato in qualche modo. Se dovessi invece scegliere qualcuno degli “anziani”, direi Gemini o Zip: la cosa che mi più mi piace di loro è l’energia creata dal flow dei loro set dove ogni disco ha uno scopo specifico e, insieme agli altri, crea un viaggio epico per chi sta ballando o, più semplicemente, ascoltando. Purtroppo non ho mai avuto il piacere di ascoltare Gemini dal vivo, ma tutte le sue registrazioni non fanno che confermare questa impressione.
Vorrei poi citare il mio compagno di etichetta Ricky: è stato – e continua ad essere – un grande mentore che mi spinge sia come artista che come dj.
Che setup utilizzi invece quando produci?
I miei primi due EP sono stati prodotti nella mia cameretta con un cavo aux, un dj-mixer, un Macbook e una tastiera midi: non avevo soldi per acquistare attrezzatura e conoscevo relativamente poche persone con uno studio vero e proprio. Ultimamente sto dividendo lo studio molto carino insieme a qualche amico e questo mi sta permettendo di creare un suono più personale.
London In Trasmission è la tua label. Com’è nata l’esigenza di fondare una tua personale etichetta?
La label è gestita da me e da Ricky. Agli inizi avevo prodotto molta musica, ma non sapevo davvero cosa farmene. Ricky, che aveva ascoltato tutte le mie tracce, era convinto ci fosse un EP adatto a quella che poi sarebbe diventa London In Transmission. Così un giorno ci trovammo d’accordo nel metterci alla prova per capire come far funzionare la cosa, anche da un punto di vista finanziario. Il successo del primo EP ci ha dato poi la spinta per dare continuità all’etichetta e per perseguire le nostre idee. Il caso vuole che finora io abbia prodotto tutte le release di London In Transmission, ma lo scopo della label è quello di sostenere artisti e amici locali (e i nostri fondi neri, ovviamente!).
Come giudichi la scena Londinese rispetto al quella delle altri grandi città europee – Berlino, Francoforte e Parigi su tutte?
Londra è un ottimo posto dove stare. Se lo desideri, puoi uscire ogni settimana e ascoltare un sacco di musica di qualità. L’unico aspetto negativo è la lotta delle istituzioni alle diverse venue e alle loro licenze: questo sembra essere qualcosa che colpisce la città molto più che altre parti.
Spesso ti troviamo nelle line up con Andrew James Gustav. Che rapporto hai con lui sia dal punto di vista artistico che personale?
Io e Andrew siamo buoni amici, condividiamo musica e godiamo della reciproca compagnia. Insieme a Ricky ha contribuito a plasmare la mia crescita, sia dal punto di vista musicale che personale, aiutandomi a combattere l’ansia quotidiana o, più semplicemente, presentandomi le loro orecchie in studio per un consiglio. Sono molto fortunato ad avere loro due come supporto!
Stai per sbarcare in Italia per un weekend bollente: venerdì a Discosizer di Milano (con Andrew James Gustav) e sabato al Goa Club di Roma. Cosa ti aspetti dai party?
Adoro suonare in Italia, i ragazzi sono sempre carichi e mi piace davvero l’energia che condividono. Sono anche estremamente appassionati alla musica e ciò rende ogni invito a suonare un vero e proprio onore!
Ho sentito grandi cose su Discosizer e non vedo l’ora di dare un’occhiata! Avere l’opportunità di suonare di nuovo al Goa, poi, è una vera benedizione: sono molto onorato di suonare in un club con una storia simile!
[Scroll down for English Version]
Christian AB is definitely one of the hottest dj’s around if you’re looking for that “hybrid beast” that encapsulates all-in-one house, techno and electro, the kind of music driving some of the most important clubs/parties in the world. While waiting for his set tomorrow at Discosizer in Milan and Saturday at Goa in Rome for Nozoo, we had the chance to talk about his very beginnings, his London In Transmission imprint and the tight friendship with Andrew James Gustav, another rising dj/producer in the scene. Have a good read!
You’re definitely a true digger: how and when did this passion for vinyl started? And in what way did you start djing?
My first proper introduction with electronic music took place in 2011 when I visited fabric for the first time. Behind the decks was Ricardo Villalobos. I remember getting lost in all these sounds my ears had not heard before. I was only 18 at the time, it was a real mind bending experience my perception of what i thought was music was flipped on it’s head! Soon after that inspirational night I jumped further down the rabbit hole… I purchased decks and practiced everyday non-stop. I was hooked and started to buy music like there was no tomorrow. After some time, a friend sent a mix cd of mine to one of the local clubs, upon listening they booked me. Coincidentally that night I met Colin Chiddle and after hearing me play he decided to take me under his wing. Since then, Colin has gone on to create the admirable brand ‘Art of Dark’ and I am very happy to be a part of it!
Do you dig in person or online? Are you more of a Discogs guy or do you prefer going in one of the many London-based stores and private collectors?
I am buying music everywhere I can! The internet is a powerful tool but you would be surprised at the quantity and quality of vinyl you can still find here in the UK. I have a few favourite local shops I visit every week and I’m lucky enough to work around the corner from Reckless Records in Soho (I spend many lunchtimes in there). For me personally, nothing beats the buzz of physically searching for music. Regularly visiting shops and collections is more than just finding music, it has allowed me to build up personal friendships with people who share the same passion. That’s a dynamic the internet doesn’t have.
What are your two cents on the music that is being produced nowadays? Do you also buy new releases?
I’m always checking new releases. There is a lot of good new music doing the rounds these days. The past few years has seen a surge of fresh talent and it’s very inspiring. Special mention to Frankfurt, I really admire the collaborative effort from the guys over there. I think communities like that really help breed creativity.
Is there any dj you’ve been inspired from? Who are the ones you feel closer to in terms of sound and approach to djing?
My friends are my favourite DJ’s! Each and every one of them have influenced/inspired me at one point or another. If I had to choose one of the big guys, inspiration wise I would have to go with either Gemini or Zip. The thing I enjoy about them most is the energy created through the flow in their sets. Every record has purpose and together it creates an epic journey for the listener or dancer. Sadly I never got to see Gemini play but from listening to all the live recordings you can tell that guy had the sauce. I’d also like to drop a mention to my label partner Ricky, he has been and continues to be a great mentor who pushes me both as an artist and DJ.
What’s your studio setup instead?
My first two EP’s were made in my bedroom with an aux cable, dj mixer, macbook and a midi keyboard. I didn’t have the money to buy equipment and knew relatively few people with studios. These days I am sharing a very nice studio with a friend and this has allowed me to craft a more unique and personal sound.
London In Transmission is your label. Where did the need to have your own releasing space come from?
The label is run by myself and Ricky. I had produced a lot of music but did not know what to really do with it. Ricky had heard all my tracks and was confident there was a ‘LIT’ EP from the selection. One day we both agreed to give it shot and write the finances off. The first EP’s success allowed us to create a platform and pursue further records and ideas. Its coincidental all releases so far have been by me, the label fundamentally aims to support local artists and friends (and our slush fund obvs).
What’s your opinion about the London scene compared to the other big European ones like Frankfurt, Paris or Berlin?
London is a great place to be. If you so wished, you could go out and listen to a very high quality of music week in week out. The only negative factor would be the on-going struggle surrounding venues and licensing, this seems to be something London encounters far more often than its counterparts.
You’re often in the same line ups with Andrew James Gustav and you guys are even sharing the new booking agency o300f. What’s your relationship with Andrew James Gustav both on personal and artistic level?
Me and Andrew are good friends. We share music and enjoy each other’s company. Alongside Ricky, he has helped shape my growth both musically and as a person, be it struggling with day-to-day anxieties or lending ears to a track in the studio. I am very lucky to have these two support me!
You are coming to Italy for a hot spring weekend: Friday 23.03 (also with Andrew James Gustav) your first gig in brand new Milan Discosizer Club, Saturday 24.03 you are heading to Goa Rome clubbing temple. What are you expecting?
I love playing in Italy. The locals are always up for it and I really thrive off the energy they share. They are also extremely passionate about their music and it’s an honour to be invited. I have heard great things about Discosizer and cant wait to check it out! Having the opportunity to play at Goa club again is a true blessing, I’m very humbled to play at a club that holds so much history.