“A volte ritornano” si suol dire, ma in questo caso sarebbe più corretto affermare “ri-ritornano”. Nel 2010 la Private Records ha già dato alle (ri)stampe la soundtrack di “Captain Future” partendo dalla versione su Condor Records del 1986, ma ora ritorna sui suoi passi per riprendere qualcosa lasciata in sospeso.
«Nel 2010, in occasione del concerto a Monaco che celebrava il trentennale di “Captain Future”, discussi con Christian Bruhn in merito ad un’eventuale ristampa su vinile dedicata agli audiofili. Allora Private Records stava nascendo e mi limitai ad un più canonico reissue (altresì gravato da qualche problema burocratico, come si può leggere qui, nda), ma quell’idea non mi ha mai abbandonato» racconta oggi Janis Nowacki, la mente che opera dietro le quinte dell’etichetta. E continua: «A sette anni di distanza e dopo aver conquistato una posizione più solida grazie alla pubblicazione di svariate colonne sonore vintage degli anni Settanta ed Ottanta, ho provato ad ottimizzare il materiale tratto da nastri analogici mediante tecniche speciali come ad esempio il DMM (Direct Metal Mastering. Ho voluto fare un test anche con l’Halfspeed Mastering, il metodo di masterizzazione più complesso oggi, applicandolo alla pubblicazione più richiesta del catalogo Private Records. Dovevo scegliere tra “Sex Fever” di Gerhard Heinz e “Captain Future” di Christian Bruhn. Alla fine ho optato per quest’ultimo, a convincermi sono state quattro nuove tracce che non c’erano sull’edizione precedente».
A differenziare questa nuova tiratura sono quindi diversi dettagli, dal formato che ora è doppio ed annovera un secondo disco, disponibile pure in versione colorata, alla copertina, rifatta integralmente. «Come già annunciato, la tracklist annovera quattro pezzi in più e il timing totale adesso sfiora i sessanta minuti. La qualità dell’incisione è incredibile e garantisce un’esperienza di ascolto totalmente differente grazie ad una maggiore profondità e un eccellente effetto stereo. Sembra che il musicista stia suonando i pezzi live a pochi metri da chi ascolta. Chiaramente abbiamo adoperato i nastri originali, non masterizzati. Il mastering, a cui ha partecipato lo stesso Bruhn, è avvenuto in real time durante il processo di cutting. Io invece mi sono occupato del design della nuova copertina, ricavata dai disegni originali dell’anime realizzati da un illustratore giapponese nel 1978».
Questa nuova ristampa, che prende il nome di “Halfspeed Mastered Audiophile Edition”, è partita attraverso una campagna di crowdfunding. L’obiettivo era fissato a 3000 euro ma l’operazione ha attirato talmente tanta attenzione che in poco più di un mese il denaro raccolto ha sforato i 18.000 euro e continua a crescere quotidianamente. «È stata un’autentica sorpresa del tutto inaspettata. Sono profondamente grato a coloro che stanno partecipando al crowdfunding con così tanto interesse. Altrettanto contento è Christian Bruhn, entusiasta all’idea di realizzare questa nuova ristampa attraverso l’Halfspeed Mastering. Lo ho sentito giusto pochi giorni fa per finalizzare le liner notes che finiranno all’interno del gatefold. Nonostante sia molto occupato col suo lavoro, Bruhn ama rimanere in contatto coi suoi fan non rinunciando a stringere la mano ed autografare dischi» conclude Nowacki.
Capitan Futuro, che in Italia venne trasmesso con la sigla arrangiata da Vince Tempera e cantata da I Micronauti, non è propriamente un cartoon nazionalpopolare ma è diventato un cult grazie all’intrigante canovaccio fantascientifico con navicelle spaziali e robot antropomorfi che marchiarono a fuoco un’intera generazione. Ad accompagnare la versione tedesca dell’anime con protagonista Curtis Newton invece fu proprio la soundtrack funk/cosmic disco composta da Christian Bruhn, il cui tema principale viene rielaborato nel 1998 da Phil Fuldner nella sua “The Final” che ottiene ottimi riscontri anche qui da noi.
Part I
Part II