Per Indian Wells il tennis è un’ottima metafora di vita, uno sport individuale nel quale l’esito dell’incontro dipende molto dalla forza di volontà e dalla resistenza del singolo atleta, anche se non nasconde che, in fondo, giocare in coppia non è affatto male. Pietro Iannuzzi è il geniale artista italiano che, con questo alias artistico, ha deciso di unire musica elettronica e tennis in un unico progetto, una sorta di “Tennistronic“ (la definizione, come l’ironia, è sua) suonato con in mente Bjorn Borg, John McEnroe, Andrè Agassi, Mary Pierce, Flavia Pennetta, Martina Navratilova, Steffi Graf, Novak Djokovic. L’idea alla base del suo progetto, infatti, è quella di coniugare la nostalgia estetica tennistica degli anni ’80/’90 con produzioni elettroniche atmosferiche e ambientazioni notturne.
Nella carriera del produttore calabrese troviamo, oltre a remix per il trio di New York Sontag Shogun, l’austrialiano Kyson, Heathered Pearls su Ghostly International e anche Bon Iver, due album (Night Drops e Pause) usciti per Bad Panda Records e accostabili ai percorsi musicali di Teebs, Mt Kimbie, Shlohmo e Four Tet. A testimoniare l’inarrestabile ascesa nel ranking internazionale, il suo prossimo LP, “Where the World Ends”, uscirà a settembre per la prestigiosa Friends Of Friends, etichetta losangelina già casa di grandi artisti come Shlohmo, Groundislava, Deru e Jerome LOL. Coniuga techno ed ambient in una maniera che potrebbe ricordare altri grandi come James Holden e Nathan Fake e ha raccolto l’interesse internazionale di magazine e radio come XLR8R, Fader, NTS e BBC6. Il suo nuovo live è uno show audio-visuale curato in collaborazione con Jonathan Marsh, con i suoni del nuovo lavoro e qualche ripescaggio mirato. Il 26 agosto, al Parco Grotte di Putignano, si potrà ascoltare in anteprima, durante la quarta edizione di SPARKS Festival, un evento a ingresso gratuito che vuole coniugare creatività, musica, arti visive e cibo di qualità in un contesto ambientale unico. Per pregustarne le atmosfere abbiamo chiesto a Indian Wells una playlist con le 5 tracce che maggiormente lo stanno ispirando in questo momento.
James Holden & The Animal Spirits – Pass Through The Fire
Per me James Holden è un eroe musicale, anche quando sembra abbia fatto un pezzo di pizzica salentina (cit.)
Four Tet – Two Thousand and Seventeen
Un altro dei miei riferimenti assoluti è tornato in forma smagliante. “Planet” è sicuramente un pezzo all’altezza dei suoi migliori lavori ma questa “Two Thousand and Seventeen” mi fa riflettere sul fatto che anche con una batteria in loop e due melodie manda a casa il 90% dei produttori attualmente in circolazione.
Kaitlyn Aurelia Smith & Suzanne Ciani – Closed Circuit
Sembra quasi un passaggio di testimone, in ogni caso due grandi artiste.
Kiasmos – Blurred
Prima o poi capirò cosa mangiano in Islanda.
Voices From The Lake – Velo di Maya
Pezzo bellissimo di qualche anno fa che ascolto in loop da giorni. Maya è anche il nome del mio bellissimo cane. È un caso? Io non credo.
Foto di Leonardo Calvano