[tabgroup layout=”horizontal”]
[tab title=”Italiano”]Con Claude è la seconda volta che chiacchieriamo, la volta scorsa ci eravamo concentrati soprattutto su di lui, la sua storia come persona e come dj. Stavolta abbiamo deciso di guardare più a lui come il capo della Dirtybird, un’etichetta fondata 10 anni fa assieme a Christian Justin Martin. Guardiamo ad un Claude più nelle vesti di mentore e imprenditore, uno che premia il lavoro duro e non concede regali e che in questo modo ha fatto crescere la propria label rendendola una delle più grandi e prolifiche degli ultimi anni. Con l’uscita della nuova compilation dell’etichetta siamo andati a scoprire le dinamiche di lavoro e Claude non si è risparmiato su giudizi e opinioni, come è giusto che faccia chi tiene al proprio lavoro e alla propria etichetta!
Come sta procedendo il tuo Urban Animal Tour? Che differenze hai apportato/apporterai alla struttura del tuo set nel passaggio tra America ed Europa?
Non l’ho cambiato molto. Dirtybird ha un suono così distintivo che la folla è generalmente pronta per ciò che voglio suonare. Forse, per esempio, se avessi suonato in Birmingham avrei messo un paio di tracce extra di Chris Lorenzo, ma cerco di essere il più coerente possibile con me stesso in ogni città.
Ci puoi descrivere un poco il concept di questo tour?
Volevo fare qualcosa a tema, che non fosse solo me che andavo a fare alcune date. E’ il mio primo vero tour in Europa dall’album che avevo fatto uscire alla fine dell’anno scorso. Mi ha portato via un po’ di tempo portarlo a termine ma sono felice di portare in tour l’album adesso. Sto anche portando a termine un sacco di remix che nessuno ha ancora ascoltato e tonnellate di musica dell’etichetta nuova ed ancora roba nuova fatta da me.
Come si è evoluto il tuo rapporto con il gruppo originale degli artisti Dirtybird (Justin, Christian ecc.) con la crescita dell’etichetta?
Abbiamo i nostri momenti zen e felici e quelli dove siamo in disaccordo come in ogni famiglia. C’è una piccola area oscura tra la cieca lealtà per il gruppo originale e la filosofia del “cosa hai fatto per me recentemente?”. Justin Martin è sicuramente nella hall of fame dei produttori in Dirtybird, non può far nulla di sbagliato con il talento che ha. Per inquadrare al meglio il mio rapporto con la crew posso dire che i membri del gruppo originale avranno sempre un posto speciale in Dirtybird ma, essendo uno che lavora molto, premio il lavoro duro ed il talento sopra tutto il resto. Nessuno si fa un giro gratis. Tutto ciò un po’ fa schifo, che la nostra amicizia sia troppo legata all’orario del set e alle release e a chi viene ingaggiato e chi no. Comunque ognuno è molto gentile con tutti gli altri e manteniamo tutto molto trasparente e in allegria, ma ovviamente qualcuno è più felice di altri del proprio posto e alcune persone stanno lavorando molto più intensamente alle proprie carriere rispetto ad altri.
Attraverso la tua etichetta Dirtybird hai contribuito al successo ed alla crescita di numerosi giovani talenti; come ti senti ad aver fatto loro, in un certo senso, da mentore?
Alcune persone sono interessate ai miei consigli e altre fanno a loro modo. Ognuno è completamente differente dipende veramente dal punto della carriera in cui uno si trova. La cosa veramente importante è desiderare di lavorare, odio veramente far da mentore a persone che non vogliono andare in studio tutti i giorni e fare tutto il lavoro che bisogna fare. Abbiamo molte persone nell’etichetta che fanno 1-3 tracce all’anno e sono contenti di fare i dj in pochi show qua e là. E’ ottimo che loro possano farlo come un hobby o una breve carriera o diventando un famoso dj locale ma non posso veramente aiutare questi artisti perché la triste verità è che loro non faranno questo lavoro a lungo. Lo so perché ho provato ad aiutarli e non ha funzionato finché non hanno dato tutto. Io posso aiutare solo chi ha il desiderio bruciante di migliorare e la capacità di trattare ciò come un vero lavoro, una vera carriera da cui dipende la propria vita. Mi considero una di queste persone e quindi sono queste quelle che posso aiutare maggiormente.
Ora come ora la scena musicale è, in un certo senso, molto cambiata: internet, live streaming da altre parti del mondo (ad esempio BPM Festival) e veri e propri eventi creati per essere trasmessi online (la Boiler Room). Cosa ne pensi di questi sviluppi e trasmetteresti mai i leggendari party BBQ?
Abbiamo provato a fare una BBQ Boiler Room, ma alla fine non l’hanno voluta fare. Sarebbe stata grandiosa. Ho opinioni contrastanti riguardo alla registrazione dei set. Alcune volte sento che sto lavorando molto per raccogliere la mia musica preferita e registrare rovini tutto perché devo ricominciare tutto da zero. Come un comico che prova le proprie battute per un anno nei club e a quel punto fanno uno speciale in TV e a non potrò più dire quelle battute. Vedo la registrazione dei set in quel modo e quindi lascio raramente che un mio set venga registrato. Ho un suono molto specifico, non posso solo cercare 40 tracce a mese da aggiungere alla mia collezione che penso siano molto buone… forse ne aggiungerò dalle 3 alle 5 al mese e la ricerca di quelle è molto impegnativa, quindi quando un set viene registrato devo essere sicuro che abbia una pubblico molto vasto.
Rifacendomi anche alla domanda precedente, pensi sia ancora attuale la frase “Who’s Afraid Of Detroit”?
Non sono sicuro cosa intendi ma credo che la mia definizione di tale titolo sia ancora rilevante. Per me il titolo è rivolto verso molte persone dei sobborghi del Michigan che sono spaventate ad andare in città perché pensano che saranno uccise o aggredite. Una specie di commento riguardo ai pregiudizi urbani che ho scritto nel periodo in cui vivevo in centro a Detroit. Ho trovato che sia stata un’esperienza illuminante e penso che il centro di Detroit sia ancora più interessante ora e che Detroit sia una rete/tela aperta.
Hai in produzione un album di reworks e remix, puoi anticiparci qualcosa di più a riguardo?
Vi sono alcuni remix dall’album e gli artisti sono molto vari. Molte persone hanno avuto bisogno di un po’ di tempo extra per finire, quindi il progetto è stato leggermente ritardato finché non abbiamo tutti i mix ed io non confermerò l’elenco finale delle tracce. Ovviamente arriveranno altre informazioni più dettagliate molto presto! Alcuni dei mix che posso confermare sono quelli di Solomun, Eprom, Jimmy Edgar, Photek, Krust, Doorly, Killfrenzy ed altri..
Hai anche qualche altro progetto a cui stai lavorando e cos’altro dobbiamo aspettarci da te e dalla Dirtybird nei prossimi mesi?
Non voglio svelare troppo presto i dettagli di un paio di collaborazioni riguardo le quali sono molto eccitato. Oltre alle mie cose i dischi quest’anno sono così belli che potrebbe essere il miglior anno di sempre dell’etichetta. Abbiamo un fantastico EP dei Catz n Dogz, una stupenda collaborazione tra Justin Martin ed Eats Everything e spero una delle migliori tracce dell’anno da Killfrenzy (in attesa dell’autorizzazione di un complicato sample). La BBQ compilation che uscirà alla fine del mese è carica di tutta la miglior musica che ho collezionato negli ultimi 10 mesi. E quest’anno porteremo in tour questo cd con dei party BBQ per tutti gli stati uniti.[/tab]
[tab title=”English”]This is the second time that we have had a chat with Claude. Last time we had focused strictly on him, his story as a man and as a dj. This time we have decided to see him “just” as the boss of the Dirtybird records, the label he founded ten years ago with Christian and Justin Martin. We look at him more as a mentor and a businessman, someone who rewards hard work and doesn’t grant anything. Thanks to this nature of him, he has strengthened his own label, turning it into one of the biggest and more prolific label over the last years. With the release of the new label compilation, we went to discover the work dynamics of this dj, who didn’t spare in sharing with us opinions and judgments, as someone who really cares about his work and label must do!
How’s going your Urban Animal Tour? Which differences have you will you make to the structure of your set in the transition from the US to the Europe?
Thanks! I don’t change it that much. Dirtybird has such a distinct sound that the crowd is usually ready for what i want to play. Maybe for example if I was playing in Birmingham i might drop a couple extra Chris Lorenzo produced tracks but I try to stay completely true to myself in any city.
Can you describe a little the concept/the idea of this tour?
I wanted to do something thematic that wasn’t just me coming over for a few dates. Its my first real tour of Europe since the album dropped at the end of last year. It took me a while to get over here but I’m happy to be touring the album now. I’m also bringing over a lot of the remixes that nobody has heard yet and a ton of new label music and new stuff by me.
How has evolved your relationship with the original core group of dirtybird artists (Justin, Christian etc) developed with the growth of the label?
We have our moments of zen and happiness and our moments where we disagree just like any family. There is a little bit of a grey area between blind loyalty to my original crew and the philosophy of “what have you done for me lately?”. Justin Martin of course is in the Dirtybird producer hall of fame he can do no wrong he is so talented. The best way to frame my relationship with the crew is that the original gang will always have a special home at dirtybird but I am a really hard worker, and I reward hard work and talent above all else. Nobody gets a free ride. That all being said sometimes it sometimes sucks that our friendships are way too closely tied to set times and releases and who is getting booked and not booked. Overall everyone is really cool with each other and we keep it very light and very fun, but of course some people are happier with their place than others and some people are working much much harder on their careers than others.
With your label Dirtybird you have contributed to the success and growth of many new and young talents: how do you feel you have to act with them today, more or less, as a mentor?
Some people are interested in my advice and some people just do it their own way. Everyone is completely different. It really depends on where you are with your career. The most important thing is the desire to work. I really dislike mentoring people who don’t want to go into the studio every day AND do all the hard work it takes to make it. We have a lot of people on the label who make like 1-3 tracks a year and are happy to DJ a few shows here and there. Thats great they can do it as a hobby or as a short career or become popular local DJs but I can’t really help these artists because the sad truth is that they aren’t going to make it in the long game. I know this because i’ve tried to help them and it doesn’t work unless they go all-in. I can only help the ones who have that burning desire to be great and the capacity to treat this like a real job, a real career like their livelihood depends on it. I consider myself one of these type of people so that is the kind of person i can help the most.
The music scene has, in certain ways, changed a lot: internet, the live streaming from other part of the world (for example the BPM festival) and parties that are born solely for being transmitted online (like the Boiler Room). How do you view these developments and would a you consider streaming the legendary BBQ parties?
We tried to do a Boiler Room BBQ but they didn’t want to do it in the end. It would have been great. I have mixed opinions about recording sets. Sometimes i feel like I am working so hard collecting my favorite music and recording ruins it because I have to start from scratch again. Like a comedian who tries out jokes for a year in the clubs and then does a TV special, they cannot tell those jokes ever again. I see the recorded set in kind of the same way so i only let very few recorded sets happen. I have a very specific sound i cannot just find 40 tracks a month that i think are really good to add to my collection… Maybe I add 3 to 5 tracks a month and i have to search very hard for these so when a set is recorded I make sure it has a very wide audience.
Referring also to the previous question, do you think that is still current the phrase “Who’s Afraid Of Detroit”?
I’m not sure what you mean by this but I think my definition of this title is still relevant. For me the title is directed towards many people in the suburbs of Michigan who are afraid to go downtown because they think they will be killed or attacked. Somewhat of a commentary about urban prejudices that I wrote from my time living in downtown Detroit. I found it to be a very enlightening experience and I think downtown Detroit is even more interesting now than ever before and that Detroit is an open canvas.
You have your album of reworks and remixes in production, can you tell us a little more about the project?
Its some remixes from the album and the artists are varied all over the map. A lot of people took some extra time to finish so the project is slightly delayed until we get all the mixes in and I cannot confirm the final track list yet. Of course there will be some more definite info coming soon! Some of the mixes i can confirm are from Solomun, Eprom, Jimmy Edgar, Photek, Krust, Doorly, Killfrenzy and more.
Are there any other solo/collaboration projects that you’re working on and what else can we expect from you and Dirtybird over the coming months?
I don’t want to speak to soon about I have a couple of collaborations that I am very very excited about. Besides my stuff the records this year are so good it might be the best year ever on the label. We have a fantastic Catz n Dogz EP, a really amazing Justin Martin & Eats Everything collaboration, and hopefully one of the biggest tracks of the year by Killfrenzy (pending a tricky sample clearance). The BBQ compilation coming out at the end of the month is absolutely loaded with hot shit music I collected over the last 10 months. And we will tour that cd with BBQ parties all across the USA this year.[/tab]
[/tabgroup]