For Pleasure Records ha iniziato da quest’anno il suo percorso vinilico e, dopo una solida uscita firmata dal buon Quantec, propone un Claudio Mate veramente in grandissima forma. Ci tengo a precisare che la label è tutta italiana ed è di proprietà del duo formato da Alessandro Verrina e Ander Plau, i quali compariranno anche in questa release in qualità di remixers. Sul vinile troviamo due tracce da un lato, e due dall’altro. Tre di Mate, una delle quali è un re-edit di una delle original, e un remix ad opera, come detto, dei due owners. Un turbine di synth vintage orientano decisamente tutti i brani verso il suono di Detroit, su questo non c’è dubbio, anche se i titoli delle tracce (unica scelta a mio avviso poco azzeccata di tutto l’EP) possono far pensare ad un suono latino. In effetti più che in Sud America sembra di stare in cima ad un fiordo a Capo Nord in agosto aspettado di vedere un tramonto che forse non arriverà prima di Settembre.
La traccia che mi ha colpito di più è “El Mar Oscuro”, in tutte e due le sue versioni curate comunque sempre da Mate. La scelta dei timbri e delle strutture armoniche può far pensare che dietro all’autore si nasconda un inguaribile romantico, che presta il suo sguardo al mondo con un occhio profondamente malinconico. La cassa dalla punta spigolosa ma dal corpo tondo e più in generale il kit di 909 utilizzato per la batteria lanciano il pezzo giù per il fiordo verso l’orizzone dove ci si aspettà che prima o poi il sole tramonterà. Le due versioni si somigliano molto nella struttura, ma nel “Variation Mix” verso la fine guadagnano terreno delle tonalità più gravi. Gravità che è comunque presente in tutto il pezzo, grazie ad uno splendido synth quasi percussivo e dal timbro leggermente acido.
“El Viaje”, che sinceramente non mi esalta in maniera particolare, è basata sul groove e sul suono acid. Veramente notevole però il remix dei padroni di casa, per il quale la parola d’ordine è lentezza. Batteria 909 raw, chords morbidi dalle frange taglienti e finale a sorpresa con una bassline che incalza e porta in alto il brano per lasciarlo poi cadere verso la chiusura.
Con questo splendido lavoro, Claudio Mate ci insegna che spesso se hai qualcosa di interessante da dire le parole non servono. La musica basta e avanza.