Musica, filosofia, passione. Cose che molti uomini incontrano tutti i giorni (dalle lor forme più semplici alle più raffinate); qualcosa che la maggior parte degli uomini non incontreranno mai nella loro vita. Per Claudio “PRC” Porceddu la musica e la filosofia vanno di pari passo e nel discutere dell’impegno che mette nella ricerca del suono e del nesso passione-musica, ritengo importante la sua collocazione geografica completamente abbracciata dal mediterraneo. In questa cornice di terra musicalmente fertile che è la Sardegna, negli ultimi anni esiste una gran quantità di eccellenze e Claudio rappresenta una di queste – nonchè uno dei nomi più in vista della scena techno internazionale.
Nella profondità dei suoi dischi c’è un evidente desiderio di esprimere il suo concetto di arte, rendendoli in perfetta armonia con lo stile della label bavarese Prologue. Un nodo indissolubile quello tra l’artista e l’etichetta, portavoce di evoluzioni dark-sperimentali dal carattere estremamente originale e molto difficile da catalogare. “L Synthesis” è un EP di tre tracce di chiara matrice space-techno, acide ed ipnotiche, un po’ studiate e un po’ improvvisate, che riescono a far evadere da tutte le oppressioni, attraversando panorami indefiniti e desolati e creando un effetto davvero disorientante.
“Nur”, “Kar”, “Oes”: ognuna ha il suo suono spontaneo, sempre profondo, diretto a colpire l’anima e stimolare l’intelletto. Vibrazioni che dal suolo attraversano la colonna vertebrale, mirando ad una naturale empatia tra la sfera psichica e l’ambiente che ci circonda. Minimal, esplorazioni dub e rarefazioni ambient sono la linfa vitale dell’EP che, dosate nella giusta misura danno spessore e dinamica, disegnandone un lavoro chiaro volto a riflessioni metafisiche tra uomo e natura. Senza esagerare con eccentricità ecco la realizzazione di un altro valido disco destinato all’ipnosi e al tempo stesso al dancing. “L Synthesis” va affrontato con mente e orecchie aperte e la ricompensa sarà certamente un godimento. EP eccellente. Bravo Claudio.