Elettroni, protoni e neutroni. La materia e l’energia sono organizzate da questi tre semplici e infinitamente piccoli elementi. Qui su Soundwall di energie ne vediamo spese tantissime nell’organizzazione di serate in tutta Italia, con il risultato che man mano che il tempo passa guardiamo restare in piedi quelle realtà che si consolidano con la qualità e la coerenza degli artisti proposti, oltre che con un ottimo lavoro sul proprio territorio di competenza. Poi ci sono quelle che appassiscono e muoiono, e per ultima c’è la categoria di quelle organizzazioni che rischiano, osano dove nessuno avrebbe mai pensato di fare. Continuano a portare avanti un discorso culturale mentre attorno hanno il deserto, tra alti e bassi ci credono, e ci riescono nonostante tutto.
Una delle ultime arrivate nel panorama italiano è Denshi RAW, crew nata a Messina, città custode della leggenda di Cariddi, che in meno di due anni ha plasmato un curriculum di tutto rispetto sulla base dei propri ideali e con un’ininterrotta quantità di appuntamenti che hanno fatto drizzare le antenne a tantissimi giovani, addetti del settore e semplici avventori che si trovavano da quelle parti. Denshi RAW si è dimostrata una ventata di aria fresca e pungente, così come i nomi invitati a suonare: Vril, Nick Höppner, DJ Sotofett, Shanti Celeste, Silent Servant, Neel, Abdulla Rashim, Huerco S., Terekke, Fango, Asquith, NTHNG, Tornado Wallace e Black Merlin. Tutti questi artisti sono ambasciatori di un originale linguaggio estetico e portatori sani di codici musicali nuovi e dinamici, abili a rinnovare e modernizzare techno, house o qualunque altra definizione vogliamo dare alla sorgente primaria e originaria, la musica elettronica.
Dal canto suo Messina non è proprio il primo posto che ti viene in mente se vuoi organizzare serate a base di breaks, cassa in quattro quarti, bassline acide e tutto il corollario di sfumature che ci ruotano attorno. Il territorio messinese è molto difficile (ci sarebbe da mettersi le mani tra i capelli per tantissime situazioni all’ordine del giorno risolvibili in un battito di ciglia e che invece da quelle parti durano più delle calende greche), ma dando uno sguardo più d’insieme la provincia di Messina fa parte di un contesto diciamo “speciale” per quello che riguarda la musica dal vivo. È una provincia che può vantare ben due festival cresciuti e maturi come l’Indiegeno e il Mish Mash, e il Retronouveau, sala concerti coraggiosa e affascinante, tra le leggende più importanti che ha l’Italia dei locali di musica dal vivo. Proprio tra le sue mura prendono vita gli appuntamenti di Denshi RAW al grido di “Collecting upon the body the memory of our ignorance”. In parole povere, divertirsi. Quel “raccogliere sul proprio corpo il ricordo della nostra ignoranza” è da non intendersi nella sua accezione più becera, bensì significa che quella sera, quando sei stato a ballare Vril o Nick Höppner, ti sei divertito così tanto da lasciare portafoglio e tre quarti di fegato sul dancefloor. D’altronde, ognuno è artefice del proprio destino.
Questo è uno dei motivi principali per cui si va in discoteca. Gli altri due sono conoscere qualche ragazza/o e dimenticarsi per un tot di ore quello che succede là fuori nel mondo, oltre le porte del club. Denshi RAW non solo ti disconnette da quello che accade all’esterno, ti fa entrare in un tunnel sensoriale dove l’essenza del tempo evapora per lasciare spazio all’esperienza fisica della notte e al suo abbondante ventaglio di contaminazioni. Le sue serate, insomma, sono sempre fuori dal normale. E ci piacciono!
Per chi non si accontenta di leggere un racconto fatto di parole ma vuole immergersi nelle trame cerebrali di Denshi RAW, ecco i prossimi appuntamenti della stagione invernale: questo 22 dicembre chiuderà l’anno solare Answer Code Request, resident del Berghain e alfiere della OstGut Ton. Morto un anno se ne fa un altro, il 2 febbraio al momento è in TBA, anche se l’anno scorso all’ultimo minuto hanno fatto Madteo e chissà quale altra sorpresa ci sarà questa volta. DJ Normal 4, boss della Aiwo Records, suonerà il 2 marzo, e il 20 aprile toccherà a Lena Willikens, fresca di nomination come curatrice della parte diurna del festival francese Nuits Sonores. Skee Mask chiuderà la stagione invernale l’11 maggio con la sua consueta vagonata di jungle, techno, breakbeat e hardcore.
Quello che mi fa sognare di Denshi RAW è il lavoro meticoloso sul booking, sempre alla ricerca dell’equilibrio tra cristallizzazione del linguaggio elettronico e il suo diretto rinnovamento. Come mi dice Danilo Barbera, founder del progetto: “La nostra programmazione, analizzata nel suo ciclo annuale, è parecchio eterogenea. Fattori come il periodo dell’anno o la venue sono determinanti per la scelta artistica. Ci sono stati artisti che hanno proposto sonorità colorate e morbide, altri di contro più scure e ruvide. L’intento della programmazione non è quello di portare l’artista o il genere con più appassionati e fan, al contrario, quello di avvicinare quante più persone radicate in preferenze musicali lontane dalla nostra o meglio ancora estranee al mondo dell’elettronica, del clubbing e della musica in generale. D’altro canto, in una città non propriamente affine per abitudine alla clubbing culture underground, e quindi con poco interesse rivolto in questa direzione, è fondamentale trovare un compromesso con il pubblico che la popola, cercando di proporre un artista che abbia un minimo di storico nei circuiti più blasonati riconosciuti (Boiler Room, grandi festival, residenze in club storici, etc), cosa che aiuta non poco con la promozione. Il resto è espressione diretta del mio gusto”.
Per quanto riguarda l’evoluzione di Denshi Raw, “Nonostante i due anni trascorsi a pieno regime, ci sentiamo ancora in una fase embrionale quindi l’obiettivo di quest’anno, così come per l’anno scorso, ti sembrerà sminuente, ma è quello di crescere cercando anche di rivalutare e aumentare nella nostra città il livello di attrività turistica mirata a questo settore. Sta succedendo a Palermo, a Siracusa e Catania, e pensiamo possa succedere anche da noi, diciamo che abbiamo bisogno di sempre più presenze che dalla città o fuori ci supportino, non solo con i like e i cuori”. Da che mondo è mondo un modello di intrattenimento si basa su due elementi: domanda e offerta. Danilo lo sa benissimo, e giustamente mi dice che “Se il livello della domanda sale, l’offertà farà lo stesso. La cultura underground non è e non deve diventare (non solo perlomeno) home-entertainment”. Sul futuro di Denshi RAW riesco a strappargli qualche parola interessante: “Le idee sono tante, e i progetti in corso anche, essendo io un po’ scaramantico non me la sento di anticiparvi ancora nulla, ma di una cosa state certi: se Denshi RAW diventerà anche un festival, voi sarete i primi a saperlo”,
Il clubbing è una cosa seria e, se fatto bene, con coscienza e tanta caparbietà, può dare i suoi frutti. A Messina Denshi RAW questo lo sa. I ragazzi che mandano avanti l’organizzazione hanno una spiccata professionalità e i risultati, serata dopo serata, arrivano. Come ho detto all’inizio, è tutta una questione di essere testardi, di crederci davvero. Se si vuole lasciare una traccia nel deserto. Non tutti la vedranno, alcuni ci passeranno sopra, ma in fondo ne sarà valsa la pena e sarà stata una bellissima esperienza da ricordare.