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[tab title=”Italiano”]Un nome evocativo, di quelli che portano indietro la memoria al tempo in cui la trance andava a braccetto con un immaginario spaziale, futuristico e fantascientifico. Quella trance, loro, l’hanno vista nascere, ne hanno cavalcato l’onda, ne sono stati massimi esponenti. In vent’anni saranno cambiate tante cose, i suoni, gli stili e i bpm, ma in tutto quel tempo, loro sono sempre stati lì, e oggi, superati senza battere ciglio i 45, di cose da dire ne hanno ancora, eccome. E’ la storia di Nic Chagall e Stephen Bossems, è la storia dei Cosmic Gate.
Il progetto del Cosmic Gate è nato ufficialmente nel 1999, ma siete stati parte della scena trance dai veri albori fino ad oggi: vi piacerebbe iniziare con una brave lezione sulla storia della trance?
Beh, noi non siamo degli insegnanti! la musica riguarda le emozioni e forse ciò che noi intendiamo come buona trance per altri non lo è e viceversa. La musica è, come il buon cibo, una questione di gusti. Riguarda il modo in cui ti fa sentire e in particolare la musica trance per noi è la più emozionante, ed è per questo che ci piace e abbiamo prodotto la maggior parte della nostra musica con almeno un tocco di trance. Sicuramente non diremo di far sempre la tipica trance, perché non è così, ma ciò che produciamo ha sempre almeno una vibrazione o un tocco di trance.
Sapreste indicare, per ogni periodo, un disco che ha stravolto i giochi?
Wow, avrei avuto bisogno di un po’ di riscaldamento per questa! Il primo pezzo che considero come “Trance” credo sia “Age of Love”, poi direi “BBE – Seven Days and one Week”, questi sono i pezzi grandiosi che mi vengono in mente al momento. Cazzo, questa è davvero una domanda difficile! Non sono neanche troppo bravo con i titoli delle canzoni e ce ne sono di davvero grandiose nella storia della Trance, fortunatamente! Credo sia per questo che i fan della trance sono ancora così devoti a questo genere e si sentono così parte di esso. Sono per la maggior parte degli amanti della musica, più che suoi consumatori.
Dove trovate costantemente ispirazione e motivazione dopo quasi 20 anni di palchi e innumerevoli dischi?
Sai, la musica, il djing e la produzione sono sempre stati i nostri hobby e quando puoi rendere il tuo hobby una professione sei uno dei tizi più fortunati al mondo. Credo sia come un calciatore, forse: hai sempre giocato a calcio con i tuoi amici e poi arrivi guadagnarci anche dei soldi. Noi amiamo davvero la musica, amiamo davvero la vita che stiamo vivendo, perché essere dei dj e dei produttori ci dà la stessa energia ed ispirazione da quasi vent’anni, quando abbiamo iniziato a farlo come professionisti.
Sempre a proposito di ispirazione, parliamo di “Start To Feel”, il vostro sesto album: come si è evoluto il vostro sound rispetto a “Wake Your Mind”?
Sempre a piccoli passi, passando in studio mese dopo mese. Ma dopo un anno, un anno e mezzo, tutti questi piccoli passi diventano più lunghi: magari non si tratta di una grande differenza da un album all’altro, ma ascoltando si possono sentire nuove influenze, gli standard di produzione sono più alti e cose del genere… Le grandi differenze emergono quando lo si paragona ai nostri primissimi album, il suono è passato dall’analogico al digitale, i bpm erano sui 138-140, adesso sono intorno ai 128-130, ma credo ancora che si possano sentire i tipi di armonia e melodia che ci contraddistinguono, e questa è la cosa più importante per noi! Ci portiamo dietro un certo stile “Cosmic Gate” anche se le nostre canzoni sono piuttosto diverse, per cui è più una questione di “mettere una firma sulle tracce” che di produzione vera e propria.
Qual è il pezzo di cui siete più orgogliosi e perché? “Exploration of Space” non vale!
(Ride) Non avrei detto comunque “Exploration of Space”, non è certo quello di cui siamo più orgogliosi! Oddio, abbiamo scritto così tante canzoni e remix che è come se chiedessi ad una madre di cinque figli qual è il suo preferito: ti risponderebbe sempre quello che in quel momento si comporta meglio e prende i voti migliori, ma in realtà sa anche lei che li ama allo stesso modo. E per la nostra musica è lo stesso, il che significa che anche con il nuovo album c’è sempre una nuova canzone che tocca le nostre corde ad ogni nuovo ascolto, per cui è una domanda a cui è davvero difficile rispondere. Al momento c’è una canzone del nostro nuovo album intitolata “No one can touch you now”, nessuno l’ha ancora sentita, non sarà un singolo, non è stata fatta per i dancefloor ed è la canzone che ora mi emoziona di più, ma forse cambierà quando sentirò l’album la settimana prossima! Sicuramente ”Firewire” ed “Exploration of Space” agli inizi e “Be Your Sound” per gli ultimi tempi sono quelle che hanno avuto più impatto e le più richieste dalla folla nei nostri set.
Parliamo invece, della vostra label, la Wake Your Mind Records: è arrivata piuttosto tardi, nel vostro percorso, vero? La sua nascita ha coinciso con il vostro passaggio da Black Hole ad Armada, cosa ha rappresentato per voi quel momento?
In realtà, più o meno, avevamo già una label nei primissimi anni. Nic era più coinvolto in quel progetto, io avevo un’etichetta house, ma nessuno sapeva fosse mia. Ci abbiamo pensato sopra per molto tempo, quando poi siamo passati sotto Armada abbiamo finalmente sentito che era arrivato il momento giusto per uscire con una label che pubblicasse la nostra musica, ovviamente, ma che aiutasse a sviluppare nuovi artisti. Però si, hai ragione, ci abbiamo dovuto ragionare sopra per anni, lo stesso con il nostro radioshow: volevamo farlo da tantissimo tempo, ma quando hai oltre 150 gig all’anno, una famiglia di cui prenderti cura, eccetera, diventa un po’ complicato. Ora è il momento più adatto, abbiamo la label, abbiamo il radioshow, abbiamo un nuovo album, tutto sta funzionando alla grande! Passare da Black Hole ad Armada è stato come un nuovo inizio, per noi: incontrare nuove persone e lavorarci insieme ci ha dato nuovi stimoli e nuove motivazioni.
Oltre alle vostre produzioni, quindi, cosa cercate per la WYM Records? Fate anche gli A&R a tempo pieno?
Certo, assolutamente! Ovviamente c’è una fase di pre-filtro a monte, ma qualsiasi cosa raggiunga gli standard di qualità, in termini di produzione, arriva a noi. Abbiamo appena pubblicato la seconda release, non siamo sicuramente una label facile, ma crediamo sia meglio pubblicare la roba di cui siamo convinti al 100%, piuttosto che buttare fuori montagne di tracce che non avranno alcun impatto.
Come molti altri dj europei, vi siete trasferiti negli Stati Uniti: cosa c’è laggiù di tanto attraente, per chi fa musica elettronica? Com’è cambiato il vostro lavoro, da quando vivete dall’altra parte dell’oceano?
A dire il vero, siamo arrivati qui, quasi un paio d’anni prima di molti altri nostri colleghi, per il semplice motivo che la metà, se non i due terzi dei nostri show erano qua negli Stati Uniti o in Canada, quindi una questione di comodità in primis. In più, onestamente, vivere in California, o a Las Vegas non è poi così male, quindi non rimpiangiamo assolutamente questa scelta! Dall’altra parte, però, c’è da dire che vediamo le nostre famiglie solo quando torniamo a suonare in Europa… E’ una situazione un pò strana.
Ci sono differenze o rivalità nella scena elettronica, tra east e west coast, come nell’hip hop del primo periodo?
No, l’elettronica è un fatto più universale, l’hip hop, specialmente all’inizio, era una cosa sostanzialmente americana. I produttori di musica elettronica vengono praticamente da tutto il mondo, ed è una cosa positiva. E’ un’esperienza globale, pacifica, che unisce, non c’è dissing, e nessuno si è ancora preso una pallottola!
Nic continua ad avere un suo side-project da solista, mentre tu, Bossi? Hai mai pensato di fare ancora qualcosa per conto tuo?
Sinceramente no, non ce ne sarebbe proprio il tempo, ed è anche il motivo per cui non si sentono molte cose da Nic. Ora ha ripreso un po’, ma abbiamo tanto da fare come Cosmic Gate, tra il radioshow, le date in giro per il mondo e il resto, e ogni tanto abbiamo bisogno di fermarci e sgombrare la mente. Sarebbe veramente difficile trovare il tempo di lavorare ad un side-project, anche perché il progetto Cosmic Gate continua ad essere prioritario per entrambi.
Dopo questo sesto album, viene spontaneo chiedersi quali siano i vostri programmi per il futuro…
Beh, semplicemente continueremo a fare ciò che facciamo, pubblicheremo singoli estratti dall’album, andremo in tour, produrremo nuova musica, eccetera… Come ho detto, è quello che amiamo fare, e continueremo a farlo!
Dall’alto della vostra esperienza, quali sono i vostri consigli per la nuova generazione di dj e produttori?
I tempi sono talmente cambiati, da quando abbiamo iniziato… In passato eravamo dei veri e propri nerd, i dj non erano nessuno, ora sembra che chiunque, ovunque, voglia fare il dj. Alcuni dj guadagnano più delle rockstar, in effetti è divertente, come cosa. Noi pensiamo semplicemente che non si debba seguire nessun trend, bisogna fare le proprie cose, credere e produrre la musica che si ama. E lavorare sodo, naturalmente, non c’è soltanto il far festa e divertirsi, c’è dietro un sacco di duro lavoro![/tab]
[tab title=”English”]An evocative stage name, that brings the memory back to the time when trance was closely connected with that futuristic and fantascientific vision. They’ ve seen the birth of that trance, they’ ve ridden the wave of that trance, they’ve been one of the biggest act in it. After twenty years, sounds, styles and bpm have changed a lot, but they’re always been there, and now, after they turned 45 and still going strong, they have loads more to say. This is the story of Nic Chagall and Stephen Bossems, the story of Cosmic Gate.
The Cosmic Gate project was officially born in 1999, but you’ve been into the trance scene from the early beginning to present: would you like to start with a brief “trance history” lesson?
Oh, well… We’re not teachers, music is about feelings, and maybe what we see as good trance, other people don’t, or what we don’t they do. Music is always a matter of tastes, like good food. As I said, music is about the way of you feel it, and especially trance music for us was the most touching, and that’s why we liked it and produced most of our music with at least a trancy kind of vibe. We won’t say that we make typical trance music, for sure, because we don’t, but it always has a little bit of vibe or trance touch at least.
Can you spot some particular “game-changer” records, for every period?
Wow, I’d needed a little bit of warning for that! The first record that I consider as “Trance” would be “Age of Love”, than would say “BBE – Seven Days and one Week”, those are huge tracks that are crossing my mind at the moment. Oh man, this is a really hard question! I’m not even so good with the names of the tracks, there were so many great tracks in trance history, fortunately! I think that’s why trance fans are still so dedicated to this music and got so deep into it. They’re mostly music lovers, not just music consumers.
Where do you keep on finding inspiration and motivation, after almost 20 years of stages and uncountable records?
You know, music, djing and producing has always been our hobby, and when you can make your hobby as a profession, I think it’s like a football player, maybe: you’ve always been playing football with your friends, and if you can make money doing it, you’re one of the most luckiest guy in the world. We do love music, we do love the life we’re living, because being dj’s and music producers gives us the same energy and the same inspiration since, like, twenty years, as we started to do it professionally.
Still about inspiration, let’s talk about “Start To Feel”, your 6th artist album, to be released in late June: how did your sound evolve from “Wake Your Mind”?
It’s always like little steps, month after month in the studio. But after a year, a year and a half, all these little steps, they get a little bigger steps: maybe it’s not such a huge difference, from an album to the album before, but once again, if you will take a listen, you’ll hear new influences, productions standards are a little bit higher and different etc… Huge differences come out when you compare our early albums, the sound went from analog to digital, bpm were around 138-140, now are more 128-130, but I still think that you can hear the kind of harmonies and melodies we use, and this is the most important thing for us, we bring a certain “Cosmic Gate style” even if our songs are pretty different, so it’s more about handwriting than production stuff.
Which is the record you’re most proud of, and why? “Exploration of Space” won’t work!
(Laugh) Wouldn’t say “Exploration Of Space” anyway, it is not the record we’re most proud of, for sure. God, we wrote so many songs and remixes, is kinda like if you ask a mother who as five kids which is her favorite one, she will always say the one that at the moment is getting the best grades, but in the end she knows she loves all of them the same. And for us is the same with our music, i.e. with the new album, every time we listen to it, there’s a different track that touches us in that moment the most, so it’s a question that I really could not answer. Right now there’s a song from our new album called “No one can touch you now”, no one has heard it already, is not gonna be a single, wasn’t made for the dancefloor, and it’s the song that is touching me the most at the moment, but maybe it would change again when I’ll listen to the album again next week! Definitely “Firewire”, “Exploration of Space” in early ages, and “Be Your Sound” for the recent period, were the ones that had the biggest impact on the dancefloors, and the most requested by the crowd in our sets.
Let’s talk about your label “Wake Your Mind Records”: it came quite lately in your career, isn’t it? Its birth coincided with your transition from Black Hole Recordings to Armada, what did that moment represent for you?
We actually had a label that we kinda handled in the very early years, Nic was more involved in it, I had an House label that nobody knew was run by myself. We were thinking about it for many years, and when we moved to Armada we finally felt it was the right moment to come out with a label, to release our music first, but also to develop young new upcoming artists that we think have a good sound. But yes, you’re right, we’ve been talking about it for years, and the same with our radioshow, we wanted to do for a long time, but when you play something as 150 shows per year and you have a family to take care of and all the things, it’s pretty difficult. But now it came the right moment, we have the label, we have the radioshow, we have a new album, and everything is coming together perfectly. Going to Armada from Black Hole has been like a new start for us, new people to meet and to work with, and this gave us even more motivation to deliver new music.
Besides your own productions, what do you search for WYM Records? Do you play the full-time A&R role as well?
Yes, sure! Of course there’s a pre-filter stage, but whatever reaches the quality standard, come to us. We’ve just signed the second release, we’re not easy to get, but we think it’s better to just release tracks that we’re deeply convinced of, instead of releasing a mass of productions that’s not gonna make a big impact.
Like many others european dj’s, you moved to United States: why are US so attractive, for electronic musicians? How did your work change, since you moved on the other side of the ocean?
Yes, actually we moved here like two years before our colleagues, because almost the half, or even 2/3 of our shows were in the U.S. or Canada, so it was just easier for us. Plus, honestly, living in California or Las Vegas is not too bad, so we’ll never regret this step, we love it! On the other side, we still see our families just every few weeks, when we have shows in Europe, so it’s a quite weird situation.
Are there any differences or rivalry in the electronic music scene, between east and west coast, like there were in the early ages of hip hop?
No, electronic music is more universal, it’s a worldwide thing: hip hop was basically an american thing, specially at the beginning, electronic producers come from all around the world, and this is a good thing. It’s global, it’s peaceful, it’s not about dissing and no one is getting shot yet.
Nic still has a solo side-project, but what about you, Bossi? Have you ever thought to do something by yourself again?
Honestly no, there’s not really time for it, and that’s why you didn’t hear a lot from Nic. He’s starting doing a little bit again, now, but we have so much work as Cosmic Gate at the moment, with the radioshow and more and more gigs, we’re flying so much and sometimes we feel the need to clean out our mind doing nothing, to not burn out. Would be hard to find the time to work on a solo project, as Cosmic Gate is our priority.
After this sixth artist album, one is naturally led to wonder what’s in the future for Cosmic Gate?
After the album will be out we’ll just continue what we do, such as release singles, going on tour, produce more music, and stuff. As I said, that’s what we love, and we’ll keep on doing it!
From your experience, have you any tips for the new generations of dj’s and producers?
Well, the times now are totally different from when we started. Back in the days dj’s were nerds, they were no one, and now seems like everyone, everywhere, wants to be a dj, some dj’s earn more money than rockstars, it’s actually funny. We just think: don’t follow any trend, make your own things, believe and produce the music that you love. Work hard, of course, it’s not just about partying, celebrating and having good times, there’s a lot of hard working behind![/tab]
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