Prima di Beatport, prima di Napster, di Hard Wax e di Decks, prima dei promo spediti via mail, prima, molto prima di tutto ciò, c’erano i negozi di dischi e i “pellegrini del disco”. Miglia e miglia percorse in macchina, in treno o in bici con annesso carrello, solo per perdersi tra gli scaffali polverosi a cercare “il disco”, quel 45, 33 o LP che giustificava la distanza coperta, il secondo lavoro e i pranzi saltati per risparmiare ogni singolo centesimo. Quei pellegrini, ‘diggin’ the crates’, ‘scavando tra gli scatoloni’, tra polvere e buio, hanno fatto la storia della musica come la conosciamo oggi. Fuse con Crate Diggers han voluto dare voce a questi “cercatori d’oro vinilico”, portandoci in casa loro, tra i loro dischi: da Lord Finesse a Peanut Butter Wolf’s, da Just Blaze a Dj Muggs, fino a Jazzy Jeff e J Dilla. Emozioni da toccare con mano, una vita intera di successi musicali riassunta in una stanza piena zeppa di vinile e gli occhi lucidi di questi artisti che rispondono al perchè, tanti dj e produttori, nell’ era digitale, difendano ancora e ad ogni costo (e costi) la musica solida, vinilica, dalle facili tentazioni della musica liquida.
Renato Indrio
Nato ad Altamura, Bari, ventisette anni fa: venticinque in Italia e due in Spagna, Baleari. Da oltre dieci anni nel mondo della musica elettronica: promoter, dj, crate digger. Per le orecchie di tutto, dall'house al funk, dall' hip hop alla black bass music.
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