Christopher Rau è ad oggi ambasciatore di lusso di quel suono tanto ricercato quanto apprezzato proveniente da Amburgo. Attratto dalla cultura hip hop di fine anni ’90, muove i suoi primi passi come produttore in 4/4 nel 2008; da lì a poco entra a far parte della famiglia Smallville (per la quale sfornerà 2 LP di notevolissima fattura “Asper Clouds” nel 2010 e “Two” nel 2012) crea nel 2009 la propria label, la Derivè, e continua a collaborare e a rilasciare tracce di ottima qualità anche su altre etichette come Pampa, Thema, Aim (“Into The Water” per esempio è una vera è propria gemma). Come lui stesso suggerisce, la sua musica “si muove in tutte le diverse varietà deep della house e della techno” ma all’interno di questo contesto vi è libertà di andare alla deriva”. In definitiva poche parole, tanta musica.
Ciao Christopher! Dunque tutto comincia intorno al 2000, inizi producendo hip hop ma ad un certo punto qualcosa cambia, in qualche modo ti ritrovi ad essere dj e da li a poco tempo uno dei più raffinati produttori di musica house. Ci puoi raccontare cosa è successo, cosa ti ha portato a prendere questa strada?
Non saprei dire esattamente come è andata ma credo tutto sia cominciato quando io e i miei amici Bjoernski e Max abbiamo deciso di creare la nostra label Derivè. Successivamente ho rilasciato alcune tracce su Smalville e il gioco era fatto.
Amburgo è la casa madre di alcune importanti label (penso a Smallville e Dial) che hanno saputo dare un’impronta unica ai loro lavori, ridefinendo i confini della deep house ed elevando qualitativamente lo standard delle loro produzioni. Come sei entrato a far parte di questa “famiglia” e quanto questo può averti influenzato nel tuo percorso musicale?
Credo sia accaduto quando, frequentando assiduamente negozi di musica, ho iniziato ad entrare in contatto i ragazzi della Smallpeople, Lawrence e altre brave persone di Amburgo. E’ un posto fatto apposta per divertirsi, incontrare amici. Ero già comunque un loro fan prima di spostarmi ad Amburgo e Lawrence per me rimane uno dei migliori dj al mondo.
Passando a parlare delle tue produzioni, queste rappresentano a mio modo di vedere un perfetto blanciamneto tra ritmo ed emozioni, il che rende la tua musica apprezzabile in contesti e momenti ben differenti. Parliamo di house ma non solo: atmosfere ambient, maliconiche unite a eccitanti percussioni, uno stile essenziale, lineare che strizza l’occhio a tonalità jazzy. Da dove arriva tutto ciò, come nasce la tua musica? Come la definiresti?
Normalmente mi diverto giocando con la mia strumentazione, computer e dopo vedo/ascolto il risultato; sono poche le volte in cui ho una precisa idea o un concetto. Faccio giusto quello che posso. Non definisco la mia musica a parole, come dice The Mole: “quello è il tuo lavoro, io faccio solo la musica”.
All’attivo 2 LP, “Asper Clouds” e “Two” e numerosi EP su label come Smalville, Pampa, Aim, Mule Musiq, Thema. Un percorso lungo e una vena creativa che non sembra esaurirsi, ti aspettavi tutto questo?
No, non ho mai immaginato potesse succedere; ora sembra normale ma se guardo indietro a 10 anni fa, non avrei mai creduto che tutto ciò si sarebbe potuto avverare. Sono molto felice e riconoscente per questo. Grazie a tutte le persone che lo hanno reso possibile.
Che tipo di equipaggiamento usi per le tue produzioni e durante le esibizioni in pubblico?
Akai MPC 1000, Yamaha SU 700, Korg Poly 800, Kurzweil K2500 R, Vermona Retroverb, Roland Juno 106 MFB, un sacco di attrezzatura; provo sempre a cambiare il set-up sia a casa che davanti ad un pubblico.
Vivendo e soprattutto suonando in Germania,avrai avuto a che fare con la nuova normativa sui diritti d’autore, tanto criticata: la GEMA. Puoi dirci la tua a riguardo?
Non mi piace la GEMA, non sono registrato, ma allo stesso tempo penso ma che cazzo, suono quasi solo vinili. Non me ne frega niente.
Quali sono secondo te le 3 caratteristiche che un party deve avere per poter essere definito effetivamente tale? Quali, tra i numerosi club che hai visitato, ti sentiresti di suggerirci?
Un party dovrebbe essere libero, caldo e pacifico; non troppa gente, un dancefloor di legno, un adeguato set-up con pitti funzionanti e un dj che scaldi l’ambiente. Il miglior club secondo me è il Mago in Giappone, il Panorama Bar e il Robert Johnson in Germania.
Ci sono dei progetti per il futuro di cui ci puoi rivelare qualche dettaglio?
Presto un 12” su Derive, un remix che ho fatto per Renato Figoli su Amam Records ed il remix per Secret lover.
English Version:
Christopher Rau is today the prestigious ambassador of that sound as well sought after than appreciated, coming directly from Hamburg. Attracted by the hip hop culture of the late 90’s, he takes his first steps as a producer in 4/4 in 2008. Shortly after that, he joins the Smallville family (for who he’ll bring out two Lp of remarkable quality: “Asper Clouds” in 2010 and “Two” in 2012), creates in 2009 his own label “Derivè” and simultaneously continues to collaborate and release tracks of excellent quality under other labels like Pampa, Thema and Aim (“Into The Water” for example is a real gem). As he himself suggests, his music is “moving in all the different deep varieties of House and Techno music” but, within this context, there is constantly the freedom to drift. In conclusion, few words, lots of music.
Hi Christopher! So, everything started around 2000 when you begun to produce hip hop music. But then, something changed, and in some way, you turn out to be a dj and shortly after that, one of the most distinguished house music producer. Can you tell us what happened and what brought you to take this path?
Hello, I don’t know what happened exactely but I think everything started when my friends bjoernski, max and I gave birth to our label Dérive. Later on I released some music on Smallville Records and the party was on.
Hamburg is known for harboring some major label like Smallville or Dial, that somehow knew how to provide a distinctive character, redefining the borders of deep house music and raising the quality of their production standards. How did you get to be a part of this “family” and how far did this environment influence your musical career?
I think I was hanging around at the record shop a lot, getting in touch with Smallpeople, Lawrence and all the other nice people there. It’s a place to hang out and meet friends. But I was a fan even before I moved to Hamburg, and Lawrence is still one of the best djs in the world to me.
About your productions, they seem to be a perfect balance between rhythm and emotions, which makes your music appreciable in very different moments and contexts. It’s not only house music: ambient sound, melancholic melodies united with exciting drums; an essential style, whose linearity reminds funky and jazzy tones. Where does your inspiration come from? What is your inner process to create music? And how would you define your music?
Usually i just play around with my gear and computer and see/listen what’s happening. There are very few situations where i have an idea or even a concept. I just do what I can do, I don’t define my music in words like The Mole said: “that’s your job, I just make the music”.
So far, you produced two LP “Asper Clouds” and “Two” and numerous EP with label like Smallville, Pampa, Aim, Mule musiq and Thema. It is quite a long career with a inexhaustible creativity! Did you expect all this to happen?
No i never thought this will happen, now it seems normal but when i look back 10 years ago i never believed this would happen, I’m very happy and grateful for all of it. Thanks to all the people who made it happen!
What type of equipment do you use for your productions and during public performances?
Akai MPC 1000, Yamaha SU 700, Korg Poly 800, Kurzweil K2500 R, Vermona Retroverb, Roland Juno 106 MFB and lots of other stuff. I always try to change the setup at home and also on stage.
Living and being an artist in Germany, you must have been confronted and concerned by the new and massively criticized act about copyright: GEMA. What is your opinion about it?
I don’t like the GEMA. I’m not listed there but i also think wtf. I play almost only vinyl, I don’t give a fizzle.
According to you, what are the three characteristics that a party should have to be defined as a proper and good one? And, among all the clubs you visited, which one would you advise?
A party should be free, warm and peaceful not too many people, wooden dancefloor, proper working turntable setup and the warmup dj, you know, the best club in my opinion is club Mago in Japan, the Panorama Bar and Robert Johnson in Germany.
Are there some details of your future projects you are willing to share?
There is a 12” coming soon on derive, a remix I did for Renato Figoli on AMAM Records and the remix for Secret Lover.