Quel che facciamo sempre su #crumbs è trovare un filo conduttore comune tra quel che a prima vista appare scollegato, nelle questioni musicali recenti. Oggi quel filo conduttore è la strada, protagonista in alcuni tra i video più particolari usciti in questi mesi. Tra i #vids di oggi trovate cinque storie ambientate negli ambienti urbani, cinque videoclip ora poetici, ora spiazzanti, tutti in qualche modo indebitati con gli spazi esterni e con la rete di sensazioni eterogenee con cui interagiamo di continuo fuori di casa. Perché l’artista è sempre quello che ti apre gli occhi prima degli altri sul presente, certi punti di vista è meglio non trascurarli.
[title subtitle=”Bot’Ox: dicotomie contemporanee”][/title]
Sono le classiche contraddizioni che solo la sensibilità francese può tirare fuori. A guardarlo con occhio clinico, quel che si osserva nell’ultimo video dei Bot’Ox, “Goodbye Fantasy”, è lo schema classico del weekend di tutti i giovani d’oggi: fare la fila, bere, ballare. In una sequenza fissa dettata dall’omologazione delle convenzioni sociali, che quasi ti costringono a seguire il percorso previsto, privandoti di alternative che possano essere considerate di pari valore. E se questa costrizione figurata prendesse la forma reale di un manipolo di violenti ragazzi di strada? Capita che una serata al club somigli molto a un campo di concentramento nazista. La scena della pista che balla con alle spalle quei ragazzi armati di mazza da baseball ci ha colpito non poco. Guardate qua.
[title subtitle=”Cashmere Cat, tra poesia e vanità”][/title]
Ok, bravo Cashmere Cat. Molto bravo. A gennaio ha tirato fuori un gran bell’EP su LuckyMe, “Wedding Bells”, con la sua solita collezione di intuizioni ritmiche, i suoi feeling post-dubstep e le sue strane triangolazioni tra genialità ed emozione. La titletrack, va detto, è un gran pezzo: intelligente, complesso eppure di rara orecchiabilità. Giusto farci su il video, e particolarmente azzeccata l’idea di usare delle immagini poetiche sulla storia di una giovanissima coppia che vive le sue esperienze nel mondo. La strada è anche questo, è la città e l’esperienza collettiva ma anche l’escaping verso la natura. E se un clip sa rendere tutto questo significa che è una spanna oltre la media. Ma la vera domanda è: quelle citazioni che appaiono continuamente circa i commenti del web, le indiscrezioni sul fatto che sia maschio o femmina e la chiusura con la mezza stroncatura di Pitchfork, erano una sboronata proprio necessaria?
[title subtitle=”Nora En Pure, il bello della leggerezza”][/title]
Si inizia con uno strano incidente stradale visto al rallentatore. Poi ti accorgi di star guardando la scena a tempo invertito e pian piano ti si svelano i dettagli che hanno portato a quel che hai visto all’inizio. Gli elementi si intrecciano e tutto sembra essere connesso, secondo uno schema visivo a metà strada tra Memento e Inception. Alla fine il cerchio si chiude e scopri che in strada i pericoli posso nascere anche dalle piccole cose. E nel frattempo ti sei anche ascoltato un gustosissimo pezzo house pop degli svizzeri Nora En Pure, che almeno ci ricordano quanto bella può essere la leggerezza in certi casi.
[title subtitle=”La giungla urbana di Franky B”][/title]
Una volta tanto, un video 100% italiano. Una sporca storiaccia urbana, girata in un bianconero fumoso che fa tanto metropoli-cattiva-dove-è-dura-sopravvivere. “Somewhere In The Jungle” recita infatti l’incipit al video, e la giungla qui è fatta di cantine gocciolanti, ragazzi del ghetto… e spaccio. La roba che gira però è una misteriosa cassetta con su scritto “Call Rambo”, singolo estratto dall’album “S.E.B.A.” di quel Franky B di cui vi parlammo qualche tempo fa, qui insieme ai Funky Pushertz. E il clip è una specie di esercito delle 12 scimmie ripreso a Napoli in chiave underground.
[title subtitle=”Cut Copy: luci fuori dal tempo”][/title]
Infine, di recente i Cut Copy ci han fatto notare che la strada puoi anche guardarla da vicino. Da molto vicino. Immaginando magari di essere piccoli come l’omino verde dei semafori e camminando così con la tua compagna color Uni Posca lungo i marciapiedi, raccogliendo oggetti da terra e vivendo le luci della notte. Il tutto diventa così stranamente malinconico, come se al mondo esistessero solo i due soggettini del video e nessun altro. E per di più, il noto profilo synth-pop dei Cut Copy (stavolta nemmeno troppo scontato) agevola la sensazione di sentirsi un po’ fuori dal tempo. Che non è sempre un peccato.