Poco più di un mese dall’ultimo #crumbs dedicato alle uscite italiane, eppure ci sono arrivate tante di quelle segnalazioni che basterebbero per tre puntate. E anche a voler selezionare solo e soltanto il materiale di qualità oltre la media, ci tocca elencarvi qui tutte le proposte che non troverete sotto ma a cui è opportuno che deste un’occhiata: dalla tenebrosa compila “Bloodstock” selezionata su NoMad Records da Dj Foster all’album dei Dual realizzato a partire dalle libere percussioni live sugli oggetti del Musil di Brescia, dalla trap ansiogena degli Aucan di “RIOT” (di cui ci ha parlato recentemente proprio Jo Ferliga) al nuovo album di Vaghe Stelle “Sweet Sixteen“, dall’ultimo, vivacissimo singolo di Andypop al raffinatissimo “IŪS” di Enrico Ruggeri, e ancora tante, tante altre uscite. Ci sarebbe piaciuto dare lo spazio meritato a ognuno di loro ma ahimé, tempi e spazi son tiranni e ogni scelta è sempre amara. In compenso, qui sotto trovate tre proposte che non dovete assolutamente perdervi, se volete tenervi aggiornati su ciò che accade di bello nel nostro paese. Ascoltare per credere.
[title subtitle=”Christian Scalas: quel che un disco può raccontare”][/title]
Ci son dischi che, quando li ascolti, scorrono via come niente fosse e alla fine non ti lasciano nulla. Poi ci son dischi che in un’ora sono in grado di raccontarti tutta la storia che han portato ad essi, facendoti conoscere le fatiche, i pensieri, le anime di chi li ha prodotti. “Winter” è uno di quei dischi, uno di quei rari ascolti che ti arrivano dal nulla e ti colgono alla sprovvista con un’intensità davanti alla quale è impossibile restare indifferenti. Non è un caso che il suo primo album Christian Scalas ha voluto firmarlo col suo vero nome, mettendo da parte gli alias: non è il disco di un dj, non sono le produzioni techno che guardano ad Alva Noto create come Kryss Hypnowave, né le creazioni libere che nascono dal progetto Monobass. Qui c’è tutta l’emotività intima di una persona vera e la senti tutta fin dal primo ascolto, in ognuna delle atmosfere suggestive e delicate del disco, in ognuna di quelle tracce curate come solo un tecnico del suono con diversi anni alle spalle può fare. Ecco, “Winter” è uno di quei dischi che non hanno bisogno di parole. E se proprio si deve, l’unica cosa che serve sapere è la dedica a Andrea Allione, il chitarrista scomparso di recente ma presente qui in “Snowfall”. Poi basta solo ascoltare.
[title subtitle=”Always Fresh Motherfucker: tagliarsi il presente su misura”][/title]
E chi se ne frega del futuro (in certi casi). A volte la contemporaneità la vivi in maniera più intensa cambiando le tue interazioni con il tuo passato. A noi italiani i beats danno alla testa e con le radici del groove ci tireremmo su la nostra casa delle vacanze, quindi succede che Fede DSM dei Planet Soap e Lorenzo degli Stokers si ricreano in studio la propria California e si rifanno un giro aggiornato ad oggi del funk originario, riprendendo i sample del tempo, mettendo in copertina la giusta faccia tosta e ribattezzandosi Always Fresh Motherfucker. La prima mezz’ora di produzioni è tutta su soundcloud e scorre con una facilità disarmante: arriva in punta di piedi, ti accompagna senza chiederti sforzi d’attenzione o ragionamenti particolari e se ne va lasciandoti tutto il benessere di cui avevi bisogno, liberandoti dalle tossine degli ascolti moderni. Una vera e propria terapia depurativa, altro che infusi alle erbe.
[title subtitle=”Doner Bombers: c’è un nuovo sceriffo in città”][/title]
Finché resta una circostanza singola, pensi “ok, la Doner Music è in grado di spaziare su diversi generi e fa bene a includere nel proprio roster artisti più orientati alla nuova electro”. Poi nel 2013 vedi nell’ordine i Retrohandz attirare l’attenzione dei blog specializzati con “Lift Me Off” e “Hey Girl“, The Golden Toyz pubblicare l’EP “Greenz” e Aquadrop arrivare con “Favelas“. Quando poi senti pure il boss Big Fish tirare fuori una “Wait” completamente dentro al sound elettronico moderno, capisci che non si tratta di coincidenze: alla Doner si son messi in testa di diventare il nuovo punto di riferimento per tutto quel che in Italia gira intorno a trap, spavalderie EDM e interazioni bass e la “Doner Bombers” non è solo la compilation che fa il punto su questi suoni ma la migliore rappresentazione dello stato di sintonia col presente dei produttori italici. Dentro c’è tutto, ma proprio tutto. C’è “Buffalo 3”, l’ultima bomba di trap-drops di Golden Toyz, ci sono Aquadrop e Big Fish che esplodono insieme nei martellamenti bass di “Lot Of Gyals”, ci sono due nuove meraviglie a nome Retrohandz, “Supernova” e “DMNDS”, c’è Nobel che si esalta nei loop di “Cars”, Ckrono & Slesh e Fuuku aggressivi e limitati al punto giusto in “R-evolution”, The Clerk e Milangeles rapiti da una tropical bass mai così buia come in “Serpentor”, e poi c’è dubstep, EDM, beats, acid house, perfino un pezzo più da decompressione come “Chillin’ In My Hood”. Prima la approcci con lo spirito “ho tutto da imparare”, poi questa compila ti salta addosso e tocca a te resistere prima che diventi la tua nuova droga.