Si sa, chi del deejaying ne fa un vero e proprio mestiere va certamente incontro a delle spese non indifferenti per quanto riguarda strumentazioni ed attrezzature, a partire da quello che è l’elemento base: un paio di cuffie professionali. Cuffie che vanno scelte per risposta in frequenza, efficace isolamento, bassa o contenuta distorsione ad alti volumi, qualità e robustezza dei materiali e comodità nell’indossarle. Si sa. Chissà tuttavia quanti di questi criteri sono entrati in gioco tra i seguenti dj quando hanno deciso di utilizzare per alcuni loro set modelli in teoria discutibili, che sicuramente non spiccano per qualità sonora, abbinati tra l’altro a livree imbarazzanti che di sobrio hanno soltanto il jack da 6,3 mm. Siamo andati a scavare nel passato (in particolare indagando gli anni che vanno dal 2008 al 2011) e abbiamo selezionato i migliori fra i peggiori, per una carrellata all’ultimo grido. In tutti i sensi.
Diplo, alias il deus ex machina della faccenda Major Lazer, per suonare al Soundlab di New York. Nel 2009. ha scelto un bel paio di Skullcandy SK Pro, che si possono trovare anche nei negozi di abbigliamento. Della serie: già che andavo a comprarmi la camicia…
Erol Alkan, invece, non ha ben chiara la differenza fra cuffie da studio e cuffie da dj: infatti è solito utilizzare per i suoi set delle Beyerdynamic DT100, dotate senza dubbio di una grande resa sonora ma notoriamente scarse nella riproduzione delle basse frequenze, visto quello che dovrebbe esserne l’impiego.
Una cosa curiosa è come il marchio WeSC abbia da un lato un sacco di detrattori nelle varie review che si trovano in giro per il web, dall’altro invece una nutrita schiera di artisti (per niente di secondo piano!) pronti a sfoggiarle nelle più svariate occasioni. La distorsione sugli alti, il poco isolamento, i materiali non proprio di prima classe di cui molti si lamentano nelle recensioni on line scompaiono, se le cuffie in questione vengono indossate da un po’ di eroi della consolle? Dove sta la verità?
Alesso con delle WeSC Bassoon al Munchenbryggeriet di Stoccolma nel 2011.
The Bloody Beetroots nel 2008 alla Fortezza Vecchia di Livorno indossano delle WeSC customizzate Dim Mak.
Un carichissimo Steve Aoki immortalato al Bolgia di Dalmine (BG) nel 2010 con delle WeSC che di certo non passano inosservate.
Il duo italiano Crookers al Webster Hall di New York nel 2008.
WeSC Bassoon anche per John Dahlback al Supperclub di Hollywood il 22 Febbraio 2012.
I fratelli David e Stephen Dewaele, in arte 2ManyDJs, in consolle al Vanguard di Hollywood nel 2008.
Il beatmaker inglese Fatboy Slim da oltre 15 anni usa delle Stanton DJ Pro 300, a sua detta ideali per chi viaggia spesso per il mondo, in quanto robuste e resistenti: “…You can throw them in and out of record bags/suitcases without them falling to bits. I have a tendency to swing them around my head and I’m constantly amazed that they still work after that kind of abuse.”
Secondo lui la loro forza sta anche nell’ottimo rapporto qualità/prezzo. Curiosa che, coi cachet che prende, non propriamente da esordiente, questo per lui sia ancora un criterio fondamentale…
In un qualsiasi reparto di elettronica nei più comuni supermercati, sugli scaffali troverete metri di Panasonic RP-HTX7-G1, le preferite di DJ Mehdi, che le ha indossate, in un “tenue” verde acido, addirittura in occasione dell’Electric Zoo Festival di New York nel 2010.
Tris d’assi per il producer olandese più acclamato di tutti i tempi: Tiësto non se ne fa mancare una, optando per anni per delle Stanton DJ Pro 2000, scegliendo poi per lo Stereosonic del 2010 a Melbourne delle Pioneer HDJ500-W e all’Energy del 2011 a Utrecht sorprendendoci con delle Aerial7 Tank Mondrian da pugno nell’occhio. Di bene in meglio.
A concludere lui, che della cuffia a doccia (scomodissima) ha fatto il suo simbolo: Dr Lektroluv, quando non si esibisce direttamente con una cornetta telefonica, utilizza una mono dall’ignota provenienza. Inclassificabile.