Primi freddi, prime piogge e prime riaperture dei locali al chiuso di Milano. Archiviata un’estate ricchissima di festival ed eventi su e giù per lo stivale, l’Apollo Club a Milano dà il via alla stagione del clubbing 2017/2018, con un’inaugurazione di tutto rispetto: i Technoir in apertura e Dâm-Funk, attrazione principale della serata.
L’Apollo è una di quelle venue che tanto stanno spopolando a Milano; di fatto è un elegante cocktail bar, con ottimi drink e bell’arredamento, arricchito da una sala concerti (o club, a seconda delle occasioni) a cui si accede superato il bar.
La serata è un po’ come la prima di campionato in casa: si arriva presto, si incontra gente che durante l’estate si è persa un po’ di vista, si rinnovano amicizie tra visi e gambe ancora abbronzate e i primi abbigliamenti a strati. Incontriamo così il buon Go Dugong, sempre più preso dai lavori per il nuovo disco, e Simone Mace, habitué dell’Apollo con la sua serata RRRIOT, che è appena tornato da un lungo viaggio in Africa. Si parla ovviamente di nuova musica, che loro stanno producendo e che noi siamo ansiosi di ascoltare.
Il locale è bello pieno già all’apertura dei Technoir, si apprezza la latitanza dei poser in favore di un pubblico realmente interessato allo show. In questo – dobbiamo dirlo – è intelligente la mossa della direzione artistica della serata, che va a chiamare per il primo giorno di inaugurazione, distribuita su tre serate consecutive, un nome eclettico importante e di qualità – anche se non di esagerato richiamo – come Dâm-Funk.
Partiamo però dai Technoir: il duo è uno dei nomi che seguiamo sotto traccia da un po’ di tempo. Il live è sicuramente in continuo miglioramento, la classe c’è e comincia ad emergere con distinzione. Noi pensiamo che a questo show basti qualche correzione qua e là: i due non sempre ci sembrano così affiatati e, in più, la chitarra solista andrebbe forse rivista in certi assoli, troppo heavy e puliti rispetto allo splendido soul che viene proposto. Sciocchezze e quisquilie, comunque, per uno dei nomi forti su cui puntiamo nel 2018.
Arriviamo al main event della serata: Dâm-Funk ci piace molto ma, come detto prima, è un eclettico del funk e con personaggi come questo – lo sappiamo – non si sa mai come va a finire. Ci era già capitato di imbatterci in un suo live nel tardo pomeriggio della giornata conclusiva del Sónar tre anni fa e avevamo trovato un artista svogliato, litigioso, che ci aveva annoiato in fretta. Tre anni nella musica sono un tempo infinito e infatti stavolta cambia tutto: Damon G. Riddick è in forma, ispirato, stilosissimo (con cappellino di lana già a settembre) e alla costante ricerca di un contatto diretto con il pubblico. Divide il suo show tra dj set (divertente, ma nulla di fantasmagorico) e solo live, in cui sfodera alcuni dei suoi successi, accompagnato talvolta solo dal beat, talvolta da tastiera portatile tanto 80’s, con cui scende tra il pubblico per una lunga e calda performance.
Ce ne andiamo a tarda serata, soddisfatti e abbastanza sudati. Promosso con voti alti l’Apollo, anche se a voler fare i pignoli la lode se la giocano per colpa dell’impianto. Promosso un buon pubblico empatico e finalmente proattivo. Promossi gli artisti visti, un ottimo warm up per una stagione che si preannuncia lunga e interessante.