Sì, siamo stati inondati – e in parte lo siamo ancora – dai live on line, da quanto il Coronavirus è calato sulle nostre vite e sulle nostre abitudini. E ben presto la sensazione è stata quella di saturazione. Anche perché il più delle volte si è usato un meccanismo molto “basic” nel portare avanti la cosa: “Suono, mi faccio riprendere, butto tutto on line“. Niente studio su plot narrativi, contestualizzazioni, scelte stilistiche particolari, implementazioni creative. C’è stato qualche esperimento più grandioso per mezzi, e già questo è stato interessante, e non parliamo solo dei grandi mostri sacri del pop globale, nel “nostro” mondo ad esempio anche Ilario Alicante ha portato a termine qualcosa di molto significativo, e qualche buona idea in mezzo a tante proposte un po’ troppo “flat” ce ne sono state, e siamo stati pure contenti di segnalarle (…abbiamo selezionato tantissimo, in tal senso).
Ma quello che è apparso oggi on line rende davvero l’idea di “passo in più”: convocato – grazie anche all’ottimo lavoro di Italia Music Export, costola benemerita della Siae (sì, ha anche costole benemerite) che sta facendo un ottimo lavoro per far circolare in modo sensato ed interessante il talento nostrano all’estero – dal Primavera Sound per una presenza nella sezione Pro, che quest’anno si è svolto in forma “ibrida” (un po’ fisica, un po’ virtuale) al CCCB barcellonese, a lungo tra l’altro sede della parte diurna del Sónar, Mattia Barro alias Splendore ha fatto molto di più del semplice e già citato “Suono, mi faccio riprendere“. Ha voluto creare una vera e propria rappresentazione teatrale del suo universo estetico e stilistico di riferimento, nove minuti densissimi a nome “OMG” dove il suo pop “espanso” e semanticamente accelerato trova davvero una bella rappresentazione.
Sono traiettorie diverse rispetto a quelle di Nuova Sauna Possibile: su quella operazione avevamo dedicato una lunga intervista, che se per caso vi siete persi vi consigliamo davvero di rileggerla. Qui, come potete vedere e sentire ora che il live è disponibile urbi et orbi su YouTube a partire da oggi, non è questione di ambient, tutt’altro; ma resta una operazione artistica che va ben al di là della routine, e tra l’altro messa in campo per uno degli eventi musicali più influenti ed importanti del globo. Rischiare con un progetto di performance così sfaccettato non è così semplice, il rischio è anche quello di sbagliare tono o di fare il passo più lungo della gamba. Facciamo così: giudicate voi com’è andata. Ma una cosa la vogliamo dire di sicuro: in Italia abbiamo bisogno di artisti con questa attitudine e con questa voglia di uscire dalla routine.