Dario ha iniziato presto a fare i suoi primi passi nel mondo della musica. Un percorso quasi ovvio quando hai una zia che lavora per l’Ultraschall Club, un padre ingegnere del suono e come amici di famiglia i ragazzi della Disko B Records che ti regalano vinili e cd. Il resto è venuto da sè. Oggi gestisce la label dell’Harry Klein e la propria Ilian Tape. Ha pubblicato per etichette come Vakant, Esperanza, Telegraph, Traut Muzik, Frozen Border, Time To Express e ora è impaziente di vedere cosa gli riserverà il futuro.
Ciao Dario, benvenuto su Soundwall!
Monaco, la tua città: puoi dirci qualcosa del posto nel quale sei cresciuto e come tutto ha avuto inizio?
Ciao Soundwall!
Beh, vediamo da dove posso iniziare. Mi è già stato chiesto altre volte di parlare di Monaco nelle interviste, quindi tenterò di dirvi qualcosa di nuovo. Sono nato nel 1984 nel quartiere di Schwabing e fino ai dodici anni ho vissuto a Monaco. Sono cresciuto proprio in centro, direttamente sul Viktualienmarkt a poi sul Gärtnerplatz, i quali formavano l’area operaia, mentre adesso è diventato un posto alla moda e abbastanza caro. Poi con la mia famiglia ci siamo trasferiti in campagna, ad un’ora da Monaco. Sono venuto a contatto con la musica elettronica abbastanza presto, dato che mia zia, Dorle Zenker, dirigeva il leggendario Ultraschall Club a Monaco, insieme a DJ Upstart (a capo della Disko B Records), David Süß ed altri. Così fin da piccolo ho avuto vinili e cd che mi erano stati regalati dalla Disko B. A quindici anni ho iniziato a fare pratica con i miei primi piatti, e a sedici ho organizzato insieme ad alcuni amici i miei primi party psytrance, dopo di che mi sono nuovamente trasferito in città, all’età di diciassette anni. E’ successo tutto un passo alla volta: a diciotto anni il mio primo djset all’Ultraschall Club, seguito dalla mia prima produzione lo stesso anno. Da allora faccio ciò che amo e vivo completamente per questo, anche se sono passati più di dieci anni.
Sei anche resident all’Harry Klein e parte della sua label. Che ci dici di questa famiglia?
Sono molto onorato di essere resident, lo sono dal 2006. Nel 2010 tutti i sette resident hanno fondato la Harry Klein Records, che oggi è gestita da Julietta, da mio fratello Marco Zenker e da me. Ci conosciamo quasi tutti da molto tempo ormai, ed è bello lavorare insieme! Tutti i ragazzi hanno un bellissimo carattere e ognuno ha il suo stile personale nel djing. Diciamo che è una perfetta combinazione bavarese.
Hai fatto anche un bel podcast per Soundwall, come costruisci un dj set? Hai delle linee guida?
No, niente linee guida. Quando suono ad un party non so mai in anticipo cosa suonerò e quale disco viene dopo un altro. Certo, ho dei dischi che sono sicuro di mettere durante la serata, ma è tutto sempre improvvisato, dipende dall’atmosfera, che è sempre diversa. Ecco perchè ho sempre una vasta scelta di house e techno nella mia borsa.
Nella tua biografia ho letto varie volte le parole ‘sfaccettato’ e ‘poliedrico’… E’ un concetto importante per te questo? Ce lo puoi spiegare meglio?
Beh, c’è da sempre così tanta bella musica là fuori. Certo non è che mi metto a suonare un disco di folk bavarese durante i miei set, mi piace suonare house e techno, ma anche dell’UK funk, breakbeat, electro a volte. Dipende dal momento. Lo stesso nelle mie produzioni. Non c’è una formula. Faccio quello che sento, anche se a volte sembra che venga fuori un casino.
Ho anche letto che per te l’ispirazione è ovunque, la vita in primis. Puoi farci un esempio di alcune semplici cose che ti ispirano?
Direi tutto. Quando esco a comprare della verdura nei negozietti turchi sotto casa e vedo le persone là, beh già quello mi ispira. Poi ovviamente viaggiare: vedere la varietà di culture nel mondo ha la sua grande importanza. Cucinare e il buon cibo, che per me è qualcosa di simile al fare musica. La mia ragazza, la mia famiglia e i miei amici. Leggere un buon libro. E ovviamente la musica, in tutte le sue forme.
Quali sono le tue altre influenze, gli artisti e le personalità che ammiri?
Ascoltare l’hip-hop e tutti gli altri genere musicali, ovviamente. Voglio che le mie produzioni abbiano il sound di Dj Premier, Haruki Murakami come scrittore, sono un orgoglioso collezionista di tutto ciò che ha scritto, Lionel Messi come giocatore di calcio. Quando avevo dodici anni giocavo come gioca lui oggi… E poi ovviamente tanti tanti ottimi musicisti e dj, che mi hanno influenzato in passato e che continuano a farlo ancora oggi.
Dicci qualcosa della label che gestisci con tuo fratello, la Ilian Tape. Qual è il concept che c’è dietro e quali sono i vostri propositi?
Non c’è un concept dietro. Rilasciamo ciò che ci piace e scriviamo delle divertenti infosheet completamente senza senso, questo è forse l’unico concept. Mi sembrava semplicemente il passo logico successivo al rilascio della mia musica su altre etichette. Nel 2007 eravamo pronti a crearla, e sono davvero grato per come tutto sia andato e non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserva il futuro. Abbiamo già una splendida squadra di artisti, e mi diverte molto lavorare con Marco e Andreas (la terza parte della label).
Oggi ci sono davvero molte etichette in circolazione, credi che la vostra si distingua in qualche modo?
La nostra visione non ha niente a che fare con le vendite o il successo commerciale. Vogliamo essere senza tempo, essere ricordati anche nel 2098. Vogliamo creare della musica di qualità e con quella rendere le persone felici. E ovviamente vogliamo avere una nostra base musicale, senza che nessuno decida per noi cosa verrà pubblicato e cosa no. Vogliamo sentirci liberi come artisti, senza che qualcosa uccida la nostra creatività. Forse è questo che ci distingue dalle altre label. Ma so anche che ci sono davvero molte etichette che hanno la nostra stessa visione. Quindi l’unica cosa che ci distingue potrebbero essere le nostre tenute estremamente belle da vedere.
Chi è Dario nella vita di tutti i giorni, cosa ti piace fare?
Mi alzo. Faccio colazione. Faccio Kung Fu. Lavoro. Faccio la doccia. Pranzo. Lavoro. Litigo con mio fratello. Faccio musica. Litigo con il mio booker. Lavoro. Leggo un libro. Lavoro. Ceno. Vedo la mia ragazza. Sono ipnotizzato dal portatile. Litigo con la mia ragazza per questo motivo. Chiudo il portatile. Chiedo scusa alla mia ragazza. Vado a letto. Sogno la mia piantagione di mango.
Se potessi scegliere una location particolare dove suonare, quale sarebbe?
Sarebbe il tetto del Residenz a Monaco. Un posto meraviglioso.
Hai qualche sogno per il futuro?
Sì, una mia Città.
Cosa hai in programma per i prossimi mesi?
Visiterò molte bellissime città. Ci saranno delle release su Baud, Time To Express, Deeplabs Detroit, Finale Sessions, Ilian Tape e Harry Klein. E cucinerò delle ottime cene speziate, tratte dal nuovo libro di cucina indiana che ho avuto da mia mamma.
Grazie a Dario per il suo tempo.
English Version:
Dario moved his first steps into the music world at a very young age. It was nearly obvious if your stepaunt was running the Ultraschall Club, if your father was an audio engineer and if your family friends were the guys of the Disko B Records, giving you vinyls and cds. The rest came by itself. He released on labels such as Vakant, Esperanza, Telegraph, Traut Muzik, Frozen Border, Time To Express and now he is looking forward to what the future will bring.
Hello Dario, welcome on Soundwall!
Munich, your city: can you tell us something about the place you lived in and about the beginnings of your career? How did everything start?
Ciao Soundwall!
Well where should I start… I was asked about Munich in many interviews already, so I will try to say something fresh. I was born 1984 in the Viktoriastraße in Schwabing and raised in Munich aswell until I was twelve years old. I grew up very central, directly on the beautiful Viktualienmarkt and then at the Gärtnerplatz, former a working people area and now a quite expensive posh hood. Then we moved to the countryside, one hour away from Munich. I got into electronic music quite early as my stepaunt Dorle Zenker was running the legendary Ultraschall Club in Munich among DJ Upstart (head of Disko B Records), David Süß and others. So I got vinyls and cd’s from Disko B as presents from a very young age on. When I was fifteen I started to practice djing with my first turntables. When I was sixteen I organized my first few psytrance parties with my friends, and after that I moved back to the city again with seventeen. Then it came step by step: my first gig at the Ultraschall Club with eighteen, followed by my first productions in the same year. Since then I just do what I love, and I totally live for it, since more then a decade now.
You are a resident of the Harry Klein club and part of its label. What about this family?
Yes, I am very honored to be a resident there since 2006. In 2010 all the seven residents found Harry Klein Records, which is run by Julietta, my brother Marco Zenker and me today. We almost all know each other since many years and it is great to work together with everybody! All the guys are great characters and everybody has a totally own style of djing. So it is a perfect bavarian combination.
You did a great podcast for Soundwall, so how do you build a dj set? Do you have any guidelines?
No guidelines. When I am playing on a party I never know before what I am going to play and which record comes after another. Of course I have some records that I will play for sure, but it is always improvised as the atmosphere and vibe is always totally different. That is why I always have a wide range of house and techno in my bag.
In your bio I read various times the word ‘multisided’, ‘many-sided’… Is this an important concept for you? Can you explain it better?
Well, there is so much amazing music out there since always. Of course I am not playing a bavarian folk record during my sets, but I love to play house and techno, but also some UK funky, breakbeat, electro or base stuff sometimes. It depends on the moment. In my productions it is the same. There is no formula. I do whatever I feel to, even when it mostly turns out as something fucked up.
I also read that inspiration is everywhere around you, life is the first. Can you do an example of some genuine things that inspire you?
Just everything. When I go to buy some vegetables in the Turkish shops around my flat and I see the people in there, that is already inspiring me. Then of course the travelling: seeing all kinds of different cultures worldwide takes a big part. Cooking and good food, that is very similar to making music for me by the way. My lady, my family and my friends. Reading a good book. And of course music in all its ways.
What are your other influences, are there any artists or personalities that you admire?
Listening to hip hop and other styles of music of course. I always wanna sound like DJ Premier with my productions, Haruki Murakami as a writer, I am a proud owner of everything he has written so far; Lionel Messi as football player. When I was twelve I played like he does today… And of course there are many many amazing musicians and DJs that really influenced me back then and still they do today.
Tell us something about the label that you run with your brother, the ‘Ilian Tape’. What is the concept and the goal behind it? How did it come about?
We not have a concept behind it. We release what we feel and write funny infosheets with total nonsense in it, what is probably the only conceptual thing behind it. It just was the next logical step for me after releasing some records on several labels. In 2007 we were ready to create it, and I am very thankful how everything went so far and I am looking forward what the future will bring. We have an amazing crew of artists in our roster already, and I really enjoy doing the label work with Marco and Andreas (the third part of the label).
Today there are so so many music labels, do you think that your differs from the others in some way?
We have a vision of something that has nothing to do with sales or commercial success. We wanna be timeless and memorable also in 2098. We want to create a brand of quality music and make the people happy with it. And of course we want to have our base for our music without anybody deciding about what is going to be released and what not. We want to feel free as artists as everything else kills any creativity. Maybe that differs us from others. But I know that there are many many labels that have the same vision. So the only thing that differs us from others might be our extremly outer space good looking outfits.
Describe us the everyday life Dario. What do you like to do in your free time?
I get up. I have breakfast. I do Kung Fu. I work. I have a shower. I have lunch. I work. I fight with my brother. I do music. I fight with my booker. I work. I read a book. I work. I have dinner. I see my lady. I am stucked on the laptop. I fight with my lady because of that. I close the laptop. I say sorry to my lady. I go to bed. I dream of my own mango plantation.
If you could choose a very special location to play in, which would it be?
The roof of the Residenz in Munich. Amazing space.
Do you have any dream for the future?
Yeah my own City.
What is coming up for you in the next months?
Lots of touring to amazing citys. Some releases on Baud, Time To Express, Deeplabs Detroit, Finale Sessions, Ilian Tape and Harry Klein Records. And some amazing dinners that I am going to cook out of my new Indian cook book that I got from my mum alongside lovely spices.
Thanks to Dario for his time.