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[tab title=”Italiano”]Stanno conquistando tutti, dai Modeselektor a Jamie xx fino alle selezioni radio di Gilles Peterson e Benji B. Matt Benyarer, Thomas Edwards e Carlo Anderson hanno fatto il salto di qualità, facendosi strada nella giungla di Londra con un sound definito e consapevole, dilettandosi spensierati tra gli stili con cui la madrepatria li ha forgiati e spiluccando qua e là dalla dance di ogni tempo e luogo. Dark Sky si dimena tra garage, dubstep, house; in sintesi, bass music coi fiocchi. In attesa del loro live al roBOt Festival di Bologna potete godervi il primo album “Imagin”, fresco d’uscita su Monkeytown Records: un lavoro stupendo, nonché l’ennesima mossa vincente della label berlinese.
Di quale zona di Londra siete originari e dove siete stabiliti adesso?
Siamo tutti della South London: Tom viene dalla South Norwood, Matt da East Dulwich e Carlo da Croydon. Tom e Carlo vivono ancora lì, mentre Matt si è spostato nell’East.
Da quale punto di vista la scena di Londra è insuperabile a vostro avviso?
E’ la scena collettiva come blocco unico che rende Londra così speciale. Ogni cosa si combina e si influenza a vicenda con il resto. Qui puoi ottenere una prospettiva sempre fresca che spinge a creare e reinventare i generi.
E’ difficile trovare un’identità come musicisti in un luogo dove i generi in voga e le influenze nascono, muoiono e risorgono continuamente?
E’ proprio da dove viene parte della nostra identità. Orbitare attorno alla scena di Londra, in costante evoluzione, ci fa esporre regolarmente a musica nuova, per cui abbiamo sempre una prospettiva stimolante da cui partire con la nostra musica. Questo aiuta a far evolvere il sound e a mettere un freno a ciò che diventa stagnante.
Musicalmente parlando quali sono i quartieri che preferite?
Musicalmente c’è molta varietà a Londra, non esiste davvero un suono specifico per un quartiere. Tuttavia, posti come Corsica Studios in zona Elephant and Castle piuttosto che il Dance Tunnel in Dalston sono decisamente di rilievo nella scena.
Parliamo appunto di “Imagin”, il vostro primo album. Come Dark Sky avete già alle spalle due uscite con i Modeselektor, sulla loro 50Weapons. Far uscire l’album su Monkeytown è una scelta che riguarda il diverso respiro del disco?
Assolutamente, i due EP che abbiamo fatto uscire con loro erano del tutto club-oriented e 50Weapons è stata la casa perfetta per loro. Siamo fiduciosi che alcune tracce al di là dell’album possano funzionare in una situazione club, ma oltre che per l’ascolto personale e il contesto live l’album di per sé è stato pensato come un opera e per noi Monkeytown rifletteva questa concezione. Ci hanno supportato in tutto e ci hanno molte dritte creative, che non necessariamente avremmo avuto con altre etichette. Un’esperienza di lavoro con la grande famiglia Monkeytown è un bonus davvero importante.
Cosa vi fa divertire del lavoro in studio?
Lavorare in gruppo e avere più persone che danno il loro contributo porta sempre qualcosa di nuovo in tavola, su base regolare aiuta a mantenere le cose interessanti e diverse. Quando qualcuno se ne esce con delle idee per una traccia c’è qualcun’altro a dire “perchè non proviamo questo” e a tenere viva la palla. Se non altro è bello semplicemente condividere la creatività.
Ci sono aspetti del vostro lavoro come produttori di musica che vorreste migliorare?
Tutto. Cerchiamo sempre di provare tecniche nuove in studio. Nel momento in cui smetti di imparare smetti di migliorare. Con la musica bisogna sempre rapportarsi a mente aperta e sperimentare metodi inusuali conduce a tanti “errori felici”, a qualcosa di più unico.
Ragionando a grandi linee i vostri lavori più housy sono usciti su Mister Saturday Night; mi piacerebbe sapere la vostra su Eamon e Justin, visto che oltre a farsi notare positivamente riguardo alla label stanno portando avanti uno dei party più interessanti di Brooklyn.
Justin e Eamon sono grandiosi, sono sempre sul pezzo in ogni cosa che fanno, dalla label alle feste che organizzano. E’ stato un onore che ci abbiano coinvolto. Sono persone davvero in gamba, con passione e spinta per la musica che emerge in quello che fanno e nel modo in cui si relazionano alle cose.
Ci sono altre forme espressive che vi attraggono oltre alla musica?
Stiamo per partire con il tour del nostro live-show, al momento c’è solo la musica. Col tempo vogliamo però sviluppare un elemento visual che la rifletta e la arricchisca. E’ ancora tutto in fase di concept, ma è molto importante per noi che ci sia una sinergia tra le due componenti, che crei qualcosa in più della somma delle parti, che intensifichi l’esperienza della perfomance da ogni punto di vista.
Parlatemi di NTS Radio, la vostra trasmissione settimanale: qual è il suo target? Su quali criteri basate la selezione musicale?
Principalmente è per esplorare la musica e condividere ciò che troviamo. Non ci mettiamo mai lì dicendo “queste sono tracce che suoneremo”. Proviamo ad avere un approccio più organico: ognuno dei tre ha una selezione di brani che sente suoi, allora proviamo a unirli in modo che se uno suona una traccia l’altro sta già pensando quale altra traccia nella propria selezione potrà bilanciare o esaltare ciò che è stato riprodotto prima.
A ottobre suonerete a Bologna al roBOt Festival, uno dei migliori festival italiani. Cosa vi aspettate da questa data? Oltre ai nomi più famosi c’è qualcuno in particolare che vi incuriosisce poter sentire?
Ci avventureremo a mente molto aperta. Il nostro primo live show a livello europeo è stato al Lowlands, oltretutto anche la prima esibizione ad un festival. Per noi è ancora una situazione nuova, ma guardiamo avanti, per mostrare alla gente quello su cui abbiamo lavorato nell’ultimo anno e mezzo. Ci saranno tante esibizioni a cui non vediamo l’ora di assistere, la line-up è fantastica. Gente come Dorian Concept o Moderat è pazzesca da vedere live, ma ai festival è anche bello farsi stupire e trovare artisti nuovi ai quali non saresti necessariamente arrivato altrimenti.
Cosa state ascoltando adesso?
Gli ultimi album di Jungle, Moirè e FaltyDL. Anche Dr Zygote, sta facendo uscire roba tosta.[/tab]
[tab title=”English”]They’re overall winning, from Modeselektor to Jamie xx and radio selecta by Gilles Peterson and Benji B. Matt Benyarer, Thomas Edwards e Carlo Anderson made the leap extricating in London’s jungle with a distinct and conscious sound, getting airily fun between styles which motherland molded them with, trying around dance music from every time and place. Dark Sky wriggles into garage, dubstep, house; it’s definitely awesome bass music. Waiting for their live-show at roBOt Festival in Bologna you should enjoy the debut album “Imagin”, just released on Monkeytown Records: a wonderful work such as another right move from the berliner label.
Which London’s area are you from and where are you set now?
We are all from south London, Tom is from South Norwood, Matt is from east Dulwich and Carlo is from Croydon. Tom and Carlo still live in south and Matt lives in east.
From which view the London scene is unsurpassed in your opinion?
Its the collective scene as a whole that makes London so special, everything combines and influences one and other which is where you get fresh a perspective that helps reinvent or create a genre.
Is it hard to find your own identity as musicians in a place where popular genres and influences born, die and rise again continuously?
Thats where part of our identity comes from. Being around London’s constantly changing music scene exposes us to new music on such a regular basis means that there is always a fresh perspective to approach our music from which helps us progress our sound and stops things from getting stagnant.
Which urban neighborhoods you prefer musically?
Musically things are so varied in London that there isn’t really a specific sound in any one neighbourhood, but places like Corsica Studios in Elephant and Castle or Dance Tunnel in Dalston are definitely at the fore front of London’s music scene.
Let’s talk about “Imagin”, being released in a few days. As Dark Sky you already shoulder two EPs with Modeselektor on their 50Weapons. Does placing the album on Monkeytown act for the different breath of your work?
Definitely, the two EP’s that we put out with them were completely club orientated and 50Weapons was the perfect home for them. Hopefully some of the tracks off the album work in a club environment but the album its self was intended for more of a personal listening or live context as a body of work and for us Monkeytown reflected this. They have been really supportive throughout and given us a lot of creative control that we wouldn’t necessarily get with other labels, having a history of working with the broader monkey town family is a really nice bonus.
What do you enjoy more working in your studio?
Working as a group, having multiple people bringing something all bringing something new to the table on a regular basis helps to keep things interesting and diverse. When one of you runs out of ideas with a track theres someone else to say “why don’t we try this” and keep the ball rolling. If nothing else its just nice to share creativity.
Which skills in your work as music producers who would like to improve?
Everything, we’re always trying out new techniques in the studio, the second you stop learning you stop getting better. You’ve always got to approach music with an open mind, trying out unorthodox techniques leads to a lot of ‘happy accidents’ and something more unique.
Thinking widely, your more housy works do the outing on Mister Saturday Night. I’d like to know your opinion about Eamon and Justin, who as well as have get positively noticed concerning the label they are kicking on one of the most interesting party in Brooklyn, NY.
Justin and Eamon are awesome, they have been so on point with everything they have done from their label to the parties they throw and its been a honour to be involved with them. They are just really nice people with a passion and drive for music that really comes through in what they do and how they approach things.
Do you feel attracted by other expressive forms besides music?
We are just about to start touring our live show, at the moment its just music but over time we want to develop a visual element that reflects and augments the music. Its still very much on the concept phase but its really important to us that there is a synergy between the two elements that creates something more than the sum of the parts and enhances the over all experience of the performance.
Tell me about NTS Radio, your weekly broadcast. What’s your target? What criteria you base music selection on?
Its mainly to explore music and share what we find, we never approach it saying “these are the tracks we are going to play” we try to have a more organic approach where all 3 of us will have a selection of tunes that we are feeling and then bounce off each other, so if one of us plays a track the other is thinking which track in their selection is going to balance or complement what was played before them.
Early in October you’re playing in Bologna at the roBOt Festival, one of the best electronic italian festivals. What do you expect from this date? Further from the most famous names is there anyone you are particularly curious to hear?
We’re going into it with a pretty open mind, our first European live show is this Sunday at Lowlands and its also our first live show at a festival so its going to be a completely new experience for us, we’re just looking forward to showing people what we’ve been working on for the last year and a half. There are loads of acts we really want to see, the line up is amazing. People like Dorian concept and Moderat are amazing to watch live but its also nice to just have a wonder at festivals and find new artists that you wouldn’t necessarily come across otherwise.
What song are you listen to now?
The recent albums Jungle, Moiré and FaltyDL. Dr Zygote has been putting out some awesome music too.[/tab]
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