Un tuffo tra i profumi, i colori e i sorrisi di quando mi avvicinai alla musica da ballo, questo rappresenta per me la compilation Defected curata da Marc Kinchen, in arte MK. Un salto indietro di quasi quindici anni, ai tempi in cui i pr facevano ancora i pr e i dj mettevano semplicemente i dischi; gli anni in cui i tronisti erano burattini ancora da assemblare, figurarsi se si immaginavano di andare a cercare gloria ad Ibiza; gli anni in cui Lanny Kravitz mai e poi mai avrebbe pensato di fare uno show al fianco di un dj. Insomma erano gli anni in cui avevo la percezione (forse colpevolmente/ingenuamente sbagliata) che il clubbing fosse un mondo caratterizzato prevalentemente da note liete, fosse più “puro” e gli artisti (o presunti tali) avessero più cura della propria identità piuttosto che sputtanarsela seguendo i trend musicali del momento.
A memoria non ricordo storie di morti per accoltellamento, ciò che non dimentico invece è quel filone di artisti capeggiati dai vari Junior Jack, Tim Deluxe e Masters At Work. Ascoltavo cose così, ignaro del cambio di rotta che le mie orecchie avrebbero scelto per me di lì a poco. Le cose cambiano – viva Dio! – e a volte lo fanno in modo davvero repentino, ma se quanto hai vissuto ha davvero lasciato traccia dentro di te non può che ricordare tutto ciò con il sorriso sulle labbra. Lo stesso sorriso che mi ha regalato MK con la sua prima, bellissima, raccolta mixata. Happy music nel senso più letterale del termine.
Dopo aver lavorato su progetti che avevano per protagonisti mostri sacri del pop – pensate solo ai vari Michael Jackson, Will Smith e Pitbull – MK consegna alla londinese Defected un doppio CD che rappresenta la sintesi perfetta del suo percorso. Non ci sono temi particolari da andare a ricercare nelle due parti della compilation: Marc Kinchen, ignorati Ableton e i trucchetti “da podcast”, raccoglie le sue cose e si mette a suonare per due ore abbondanti, salvo poi spezzare in due il tutto e spedirlo dalle parti di Soho. E così le cose migliori firmate MK – che per inciso sono parecchie – finiscono un po’ lì e un po’ qui, seguendo l’istinto di questo genio dell’house music: oltre ai lavori in veste originale (“Love Changes” e “Always” su tutti), troviamo i notori remix per i Pet Shop Boys, Lana Del Rey, Amirali, Huxley e FCL. In aggiunta ai due studio mix, la versione digitale di questa nuova puntata della saga “Defected In The House” presenta dieci brani inediti (tra original mix e remix) firmati da MK, da 4th Measure Men “Given” fino alla nuovissimo remix per “Future” degli Inner City.
Nel corso degli ultimi mesi MK ha goduto di una vena creativa e di un’ispirazione sorprendente che l’ha riportato sotto la lente d’ingrandimento di chi non ha dimenticato lavori come la sua versione di “Freek ‘N You” (correva l’anno 1995). Se avete perso la testa per il podcast che Marc ha preparato per noi qualche mese fa (il numero 121 della serie), avete finalmente trovato altro pane per i vostri denti. Sorrisi, non si parlava forse di questo?