Vi sorprenderà, nel bene o nel male. Chi di voi è rimasto piacevolmente colpito “Inside”, album che i Pulshar hanno rilasciato su Desolat poco più di un mese fa, non potrà fare a meno di dedicare più di un ascolto a questo nuovo lavoro dei Der Räuber Und Der Prinz, duo composto da Ralf Beck e da Sebastian Lee Philipp che fa la spola tra Berlino e Dusseldorf, dal titolo “Jagd Auf Den Hirsch”. La “sterzata underground” era nell’aria, troppo chiari i segnali di un ritorno (almeno part time) alla sperimentazione, per poter essere ignorata: sia Loco Dice che Martin Buttrich hanno pensato bene di ritracciare il percorso della loro label prima che questa rischiasse di perdersi nell’oceano della musica elettronica, dove il pericolo di diventare commerciali/banali è nascosto dietro ogni angolo e spesso e volentieri ha la voce dolce e seducente di Circe.
Vi confesso che il primo ascolto di questo EP è stato a dir poco spiazzante. Mettete da parte i vari Livio & Roby, tINI, Loco Dice, Cennamo, Passarani ed il resto della crew e fuggite via lo stereotipo che ad ogni disco in vinile deve corrispondere un dancefloor in festa. Quando ascolterete “Jagd Auf Den Hirsch” non aspettatevi nulla di tutto questo e vedrete che riuscirete a cogliere il senso del lavoro dei Der Räuber Und Der Prinz. I due ragazzi di Dusseldorf firmano le due tracce sul lato A, e con le loro “Jagd Auf Den Hirsch” e “Moogwalzer”, quest’ultima cantata da Detlef Weinrich (conosciuto con lo pseudonimo di Toulouse Lowtrax), vogliono celebrare la musica e gli elementi che caratterizzano le sonorità tipiche della loro città Natale. Sitetizzatori, ritmica funk (che in questo caso ha tutti i connotati di una batteria che per l’occasione è stata suonata da Thomas Klein) e chitarra rock sono i tratti distintivi della musica di Dusseldorf sin dagli anni ’70, quel sound che è tutt’ora proposto dal Salon Des Amateurs, piccolo bar nei pressi della galleria d’arte Kunsthalle dove Ralf Beck e Sebastian Lee Philipp si esibiscono abitualmente con i rispettivi gruppi (Ralf con gli Unit 4 e Sebastian con i Noblesse Oblige).
Sul lato B sono presenti il “Geteilter Raum Remix” ed il “Guti Remix” del pezzo che da il titolo all’EP. Il primo è, se possibile, ancora più eclettico della versione originale: le inquietudini e la malinconia propri della musica dei Der Räuber Und Der Prinz sono amplificati e arricchiti attraverso una batteria che suona rabbiosa per tutto il cuore del disco, toccando la sua massima intensità appena dopo la metà del disco per poi sfumare fino alla fine.
Il remix di Guti è interamente costruito attorno ad un loop di chitarra della versione originale. L’artista argentino cattura l’anima di “Jagd Auf Den Hirsch” e la veste a festa, donando al pezzo un ritmo incalzante fatto di un continuo riempirsi e svuotarsi e dando alla batteria rock un ruolo da prima attrice. Tutto questo fa di questo remix un lavoro ancora lontano da quanto Desolat è abituata a proporre…che fosse un tuffo indietro? A step back to the underground!
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