Ma sì, cominciamo con la retorica: il Natale è il momento per eccellenza per riunirsi e ritrovarsi. Sembra essere questa la ragione per cui Desolat, come un grande famiglia, chiama a raccolta tutti i suoi protagonisti per la seconda edizione del “X-Sampler” includendo nella speciale “confezione regalo” anche Dj Sneak, ospite d’eccezione già protagonista nel gennaio 2009 di un bellissimo remix per Loco Dice e la sua “Pimp Jackson Is Talkin’ Now!!!”. A differenza del sampler uscito un anno fa che aveva per protagonisti i vari tINI, Livio & Roby (che per l’occasione presentavano il progetto Premiesku del quale sono protagonisti al fianco di George G), Loco Dice, Martin Buttrich, Yaya e Guti, quest’anno chiuderà l’ennesima stagione di successi una release di otto tracce. Per l’occasione vengono mescolate un po’ le carte (Guti viene affiancato dagli Audiofly e tINI lascia il posto a Franck Roger e al già citato Dj Sneak) ma la qualità finale della release resta in linea con quanto Desolat ci ha abituati, per non dire viziati.
Il concetto ed il format di questo “X-Sampler” non possono che ricalcare le orme di quanto visto e ascoltato lo scorso anno. Preso in mano il doppio dodici pollici ve li ritroverete tutti e otto lì, in bella mostra su fondo blu (l’effetto è lo stesso che si era ottenuto con il rosso della passata edizione) con quei faccioni che ai più bastano come marchio di garanzia.
L’ascolto, e anche questa non è una novità, è fluido. La release non vive di alti e bassi, di picchi e tracce dalle diverse intensità, piuttosto cavalca il mood che la label (fatta eccezione per i lavori più sperimentali firmati Pulshar e Der Räuber Und Der Prinz) sta seguendo da diverse release. La traccia che apre l’EP è “Roads” di Martin Buttrich, un pezzo che sembra iniziare in pieno “stile Pulshar” ma che poi si trasforma, dopo neanche un minuto e mezzo, e si rimette sul binario tracciato dall’autore con l’uscita del suo album, “Crash Test”, neanche dodici mesi fa. Pulito e mai banale, Buttrich sembra l’artista predestinato a dare respiro ad un movimento deep che sta collassando in se stesso, grazie a dischi sempre eleganti, ricchi di groove e dimanici nonostante l’essenzialità dei suoni. Questo artista, ormai giunto alla piena maturazione, si è fatto largo tra tutti quei nomi “minimaloidi” (o minimaloni, se preferite) riuscendo ad attestarsi nell’Olimpo dei top producer internazionali: una volta c’era la Poker Flat, oggi c’è lui con la sua musica e la sua Desolat.
La deep house elegantissima di Martin Buttrich lascia ben presto il posto a quello che forse è uno dei pezzi più deludenti di questo doppio: “Rai Root” di Livio & Roby non convince, sembra un disco tirato via in fretta che non conferma l’ottima impressione fatta da questa coppia grazie a lavori pieni di qualità come “Tribute”, uscito non più di quattro mesi fa. Che fino hanno fatto tracce come “Sunday Offend” e “Spandau Intergalactic”? Sicuri che questa “smania da editing” non abbia esaurito il suo repertorio? Neanche il tempo di rimanerci troppo male per “Rai Root” che è bello e servito uno dei lavori più belli di questo sampler. “Speechless Theory 11” è un disco deep house che fonde il groove tipico della musica degli Audiofly con l’ipnotismo delle ultime release dell’argentino Guti. Risposta ideale a quanto proposto da Buttrich, questo disco ha tutto per essere supportato in qualsiasi club del nostro continente: il nuovo connubio sembra funzionare alla grande e gli ultimi tre minuti e mezzo di questo lavoro favoloso hanno un’intensità rara per lavori di questo genere. “Speechless Theory 11” non annoia mai, tutt’altro! A chiudere il primo dei due dischi del sampler è “Talk To Your Heart” di Yaya, artista italiano dalle indubbie qualità e dal curriculum di un veterano nonostate il suo percorso artistico sia solo agli inizi. Un nome che se venisse da Francoforte sarebbe, senza ombra di dubbio, ricco di gigs in giro per lo stivale…
Eccoci, quindi, pronti all’ascolto di uno dei pezzi più attesi dell’intera release: “Don’t Make Signal” segna l’attesissimo ritorno di Loco Dice sulla sua label a un anno di distanza dalla favolosa “Definition” che uscì proprio sull’ “X-Sampler” dello scorso anno. Scordatevi il Loco Dice virtuoso capace di sfornare perle come “Seeing Through Shadows” e “Carthago”, mettete definitivamente via “Harissa” e cominciate ad abituarvi alla nuova dimensione di uno dei personaggi più influenti del panorama elettronico mondiale. Lui stesso si definisce “un ragazzo che suona qualcosa tra l’house e la techno” e questa sua nuova produzione non potrebbe rispecchiare meglio tale definizione: il basso (in linea con quanto suona da più di un anno) si imbastardisce ed incattivisce rispetto ai suoi vecchi lavori ed il groove viene alleggerito e fa spazio ad un synth che ricorda un tromba e che ha il compito di scaldare il pezzo. “Don’t Make Signal”, in definitiva, è un disco lineare che nei suoi sei minuti e mezzo di durata ha pochissime variazioni d’intensità, come se Loco Dice volesse costruire una marcia capace di fare da collante tra i pezzi più morbidi e quelli più duri che vengono proposti nei suoi dj set. Non sottovalutate la linea vocale di questo disco: la vostra pista potrebbe prima restare sorpresa e poi uscire di testa al solo sentire “non facciamo cazzate alla fine!”.
Ormai i suoni morbidi del primo dei due dischi sono stati messi da parte e Franck Roger, Premiesku e Dj Sneak sembrano andare a nozze con la strada traccia da “Don’t Make Signal” di Loco Dice. “Egotrippin” di Franck Roger è forse uno dei pezzi più scuri e “dritti” dell’intera raccolta: il groove è deciso e ritmatissimo, i synth si mescolano alla perfezione sposandosi a meraviglia con uno di quei vocioni capaci di riempire da soli un club. Minuto cinque e trentotto, silenzio…“that’s what I wanna do”! Eccovi servita una ripartenza capace di far ballare anche gli sgabelli del bar.
Ora voi vi starete chiedendo: dopo la non riuscitissima “Rai Root”, qualcosa dall’appel old-school proprio no? “Gajey” di Premiescu sembra proprio un pezzo pensato per tutti quegli amanti del genere che, nonostante le sue librerie siano state spremute a più non posso (ahinoi le belle macchine analogiche di una volta sono diventate ormai un lusso), proprio non riescono a disinnamorarsi dell’effetto che fa un disco del genere sul proprio dancefloor. È fuor di dubbio che il lavoro della premiata ditta Livio-Roby-George G, con il suo passo sincopato fatto di “assaggini” di ritmica, di “rullatine” di batteria e “pizzicate” di snare (sembra una ricetta più che la descrizione di un disco, lo ammetto), ha tutte le carte in regola per dare una bella shakerata alla vostra pista. Al secondo tentativo Livio & Roby riescono a fare centro e a proporre quanto di meglio Dj Sneak potesse sperare per veder introdotta la sua “No Challenge”. Cassa secca accompagnata da un bassone incazzato, in fondo il sound dell’americano mica è una novità, snare e hihat a più non posso e crash per chiudere il cerchio: il risultato è un marcione dal quale verrete avvolti senza nemmeno esservene resi realmente conto.
Come da previsione questo “X-Sampler” è proprio un bel prodotto che non passerà inosservato, non solo per la qualità dei nomi coinvolti ma perché spesso e volentieri sono proprio quei nomi a fare la differenza. Da qui a fine anno ci aspettano ancora un bel po’ di feste…provatelo e poi mi saprete dire!
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