Un castello medievale, in Toscana, con una storia anche significativa (a lungo è stato un avamposto militare per proteggere la Repubblica di Firenze), immerso in una tenuta di 950 ettari contrappuntata da uliveti, laghi, boschi: detto così, è effettivamente un idillio. Una di quelle cose che gli stranieri più ci invidiano al mondo. Contesti magici. Bene: è qui, al Castello del Calcione, che il 15 luglio dalle 15:30 a notte inoltrata – con un’anteprima di gala il 14 luglio – si svolgerà un festival con una line up capitanata da Marcel Dettmann e che se spinge su versanti dancefloor più consolidati (Marco Faraone, Mind Against, Pisetzky) in realtà non dimentica di esplorare anche traiettorie più irregolari e/o “aeree” (San Proper, Space Dimension Controller, Sailor & I, Locked Groove).
In realtà la line up di Diapason Festival è molto ricca. Perché al di là dei nomi forti (che già i signori di cui sopra, riuniti tutti in un giorno, sono un’esperienza notevole) c’è proprio una vasta e bella rappresentanza anche di talento nostrano, fino ad arrivare alla ventina di set in totale. Il programma completo lo trovate qui.
Ci sono da spendere anche un paio di parole sulla serata di gala del 14. La bellezza del luogo effettivamente chiama e richiede un’apertura “con l’abito buono” (ci sarà una cena di gala, un vernissage di arte contemporanea, un concerto di musica classica) ma quel che è bello è che di nuovo ci sono anche le azioni: verrà effettuato un fund raising a favore del Centro Laila, organizzazione no profit con più di trent’anni di storia che si occupa di dare sostegno a bambini con gravi difficoltà famigliari e sociali.
Insomma: ci sono tutte le carte per un’esperienza di alto profilo, di quelle da segnare col circoletto rosso sul proprio calendario. In particolar modo ci fa piacere questa attenzione alla bellezza (e alla tipicità) della location: è la via attraverso cui l’Italia può fare veramente la differenza rispetto ad altri paesi, ritagliandosi un ruolo e uno status ben preciso. In Olanda saranno sempre i più bravi ad organizzare e a scegliere gli impianti, in Germania o in Inghilterra ci sarà sempre una “cultura diffusa” maggiore in fatto di musica; ma quello che possiamo dare noi in fatto di eleganza e bellezza dei luoghi, beh, sono davvero in pochi a poterlo eguagliare. Bisogna imparare a lavorarci sopra. Diapason sicuramente lo fa, siamo quindi molto contenti di potervelo presentare. Già aperta la prevendita: potete trovarla qui oppure qui.