In attesa che venga ultimato e condiviso il report del Dimensions Festival appena conclusosi, sulle orme di quanto già fatto qualche settimana fa per il Dekmantel, vogliamo condividere con voi quelli che pensiamo essere stati alcuni degli highlight dell’edizione 2016 del festival croato, una serie di istantanee rappresentate da dischi particolarmente iconografici tra quelli suonati durante i dj set e i live della rassegna. Si tratta di una scrematura, è chiaro, così come è evidente che tanto altro materiale meraviglioso ci è per forza di cose sfuggito, ma nonostante questo pensiamo che le quindici tracce che vi riportiamo abbiano le caratteristiche sufficienti per sintetizzare al meglio cosa è successo tra la spiaggia del Camping Brioni e il Forte di Punta Christo. Buon ascolto!
Pender Street Steppers, The Void: Daniel Wang “Like Some Dream”
Dopo averli ascoltati in back-to-back insieme ai Beautiful Swimmers al Selectors Stage del Dekmantel eravamo curiosi di scoprire se questo duo sarebbe stato in grado di impressionarci ancora una volta. Così è stato – magari con un set meno d’impatto rispetto a quanto proposto all’Amsterdam Bos – e ora non restano più dubbi: d’ora in avanti i Pender Street Steppers non ce li perderemo per nulla al mondo.
Marcellus Pittman, The Clearing: Glenn Underground “Colouration”
Nonostante uno stage grande come il The Clearing non rappresenta l’habitat ideale per un dj come Marcellus Pittman, un artista in grado di alternare sostanza ed estro con una disinvoltura disarmante, l’americano c’ha regalato un set degno delle sue migliori esibizioni: groove, calore e tanti sentimenti…sembrava una festicciola tra amici!
Jeremy Underground, The Clearing: Omar S “The Shit Baby””
Quando il francese mette da parte la sua anima disco e funk per tuffarsi a piedi pari nell’house di Chicago è sempre un bel ridere. Il suo set “alla Kerri Chandler” è stata una delle cose migliori della prima notte a Punta Christo, culminata con questo piccolo capolavoro firmato Omar S.
Moodymann, The Clearing: Crazy P “Heartbreaker”
Non è il disco che ci si sarebbe aspettati da Moodymann, ma vedere uno stage intero intonare le sue parole non può che renderlo l’highlight della sua seconda esibizione al festival.
Massimiliano Pagliara, The Void: Bawrut “1, 2, 3, 4 (Days Of Being Wild Mix)”
Partito in sordina, primo ad esibirsi al The Void nella line-up curata da Ostgut Ton, Massimiliano Pagliara ha chiuso il suo set in crescendo, regalandoci una selezione tutta energia e bassi ciccioni. Gli inglesi in pista, neanche a dirlo, hanno ringraziato sentitamente.
Virginia live feat. Steffi & Dexter, The Void: Virginia “Funkert”
Se l’album c’aveva già ampiamente convinti, l’esibizione live non può che confermare come il percorso intrapreso da Virginia sia davvero quello giusto: con “Funkert” (e “Yours” in chiusura) c’ha fatto proprio divertire.
Larry Heard, The Clearing: Larry Heard pres. Mr White “The Sun Can’t Compare”
Atteso da vent’anni, il live di Larry Heard è stata uno degli act più emozionanti dell’intero Dimensions Festival la cui intensità ha toccato uno dei suoi apici con “The Sun Can’t Compare”. Una messa cantata.
Joe Claussell, The Stables: Lil Louis & The World “The Conversation”
Avesse tenuto meno le mani sul mixer – prerogativa che, ahinoi, caratterizza sempre e comunque le sue esibizioni – quello di Joe Claussell sarebbe stato uno dei set più azzeccati del festival. Ossessione per l’isolator a parte, “Plastic Dreams” e “The Conversation” c’hanno fatto davvero godere alle cinque di mattina…
Awesome Tapes From Africa, The Beach: Ata Kak “Daa Nyinaa”
Brian Shimkovitz e le sue preziosissime cassette hanno illuminato il nostro sabato pomeriggio in spiaggia più di quanto non abbia fatto il caldo sole croato. Personaggi così fanno bene alla club culture, fidatevi.
Antal, The Beach: Sivuca “Ain’t No Sunshine”
Brasile, Brasile e ancora Brasile: il boss di Rush Hour si prodiga in bellissimo un viaggio musicale di novanta minuti che va da Salvador de Bahia fino a Copacabana e che questa meravigliosa cover di “Ain’t No Sunshine”, da ascoltare rigorosamente birra alla mano, fotografa meglio di qualsiasi altra cosa.
Jon K, The Garden: Takuya Matsumoto “Jump Rope Music”
“Stasera c’è Jon K, perderselo sarebbe da pazzi”, ci dicono. E allora eccoci al The Garden al cospetto di uno dei dj più importanti e considerati di Manchester. Cavolo, Jon K è davvero bravo! Passate parola.
Soichi Terada, The Void: Soichi Terada “CPM”
Dominatore assoluto del sabato notte, Soichi Terada regala al pubblico del Dimensions Festival il suo live dal sorriso a trentadue denti. L’impatto sul The Void è letteralmente devastante, con lo stage in estasi come poche altre volte durante la rassegna. Imperdibile.
Hunee, The Void: Bolla Afrikan Basement “Makusa (Joaquin’s Personal Unreleased Boiler Room Version)”
Salito sul palco del The Void subito dopo l’amico Soichi Terada, a Hunee tocca un compito tutt’altro che semplice: non permettere all’energia creatasi col live del giapponese di disperdersi. E allora via con tutto il campionario di percussioni, voci ed elementi etnici provenienti dal Africa e Sud America senza badare a spese e senza fare economia…non è forse per questo che Hunee è oggi uno dei dj più seguiti e amati del pianeta?
Harvey Sutherland, The Beach: Harvey Sutherland “Bermuda”
Release di ottima fattura e l’aria da “figaccione da spiaggia” hanno contribuito a catalizzare l’attenzione degli appassionati su Harvey Sutherland e la sua band. L’ora di live proposta dell’australiano sulla spiaggia non hanno tradito le attese: belle vibrazioni e tante mani al cielo per uno degli act che cerchieremo col rosso sul programma del prossimo festival.
Moomin, The Void: Fleetwood Mac “Dreams”
Grazie a un set estremamente divertente, dove vecchi classici si sono alternati a lavori più attuali e ricercati, Moomin si è conquistato l’attenzione del pubblico del Dimensions Festival, che ha riempito velocemente il The Void sin dai primissimi dischi. “Dreams” dei Fleetwood Mac ne è stata la degna ciliegina sulla torta. Se questo giovanotto dovesse capitare dalle vostre parti, beh…non dite che non vi avevamo avvisati!