Quando esce musica techno come questa mi emoziono. Se poi è fatta da un italiano mi emoziono un po’ di più. Dino Sabatini ci presenta il suo nuovo progetto individuale con una release in vinile che è una vera bomba. Individuale perché a quanto pare questa nuova nata ospiterà solo i lavori del suo proprietario. Un modo come un altro per dire: “Ok, ora faccio quello che voglio!”
Dino Sabatini ha un background piuttosto vario: le sue esperienze in campo musicale si fanno strada negli anni attraverso generi acustici come ad esempio il rock, e lo studio di strumenti come la chitarra, fino ad approdare alla musica elettronica verso la fine degli anni ’90. Da quì comincia un viaggio che lo porterà a produrre (anche insieme al suo socio Gianluca Meloni con il nome si Modern Heads) per label come Elettronica Romana, Dozzy Records, Stroboscopic Artefacts, Prologue, Perc Trax e molte altre. Ascoltando “Modulation A” e “Modulation B” non si può fare a meno di notare la profonda conoscenza degli strumenti e una grande capacità di comunicazione con l’ascoltatore, che sono due elementi che fanno del produttore un personaggio dotato di grande spessore artistico. Outis è dunque un progetto che promette grandi cose per il futuro, un nome che affonda le sue origini nella mitologia greca per una label che non conosce compromessi.
“Modulation A” è una traccia drittissima, che più dritta non si può: bassline abilmente sostituita con qualcosa che ha tutta l’aria di essere una cassa suonata in sedicesimi e compressa come si deve, accompagnata da un piattino (sempre in sedicesimi) che guadagna elegantemente terreno durante i primi quattro minuti e mezzo del disco. Una percussione che ricorda lontanamente il suono di un campanaccio, anch’essa introdotta nell’arrangiamento in maniera molto morbida, ma che nel suo apice mette a dura prova le sinapsi di chi se la sta gustando. E i pad. I pad che secondo me sono il punto di forza di tutta la release. Tappeti (volanti) che nonostante la ripetitività e la meccanicità del groove donano un non so che di “umano” al pezzo e danno una sensazione di continua evoluzione dei piani sonori durante tutta la stesura. Niente clap, meglio così!
“Modulation B” riprende il discorso da dove era stato lasciato dal lato A ed è la vera chicca di tutto il disco: un vero e proprio tool a disposizione dei più abili Traktor-djs, ma anche un’ottima “standalone track”. Ritmica spezzata, percussioni di rumore bianco morbide e ovattate e di nuovo una serie di pad stupendi. Una passeggiata in una landa nebbiosa e desolata, nel buio di cieli oscurati da nuvole stile inverno nucleare, e repentini lampi di luce che risvegliano tutti i sensi ogni volta che le frequenze più basse fanno una pausa.
“Modulated Waves” è un EP dal comportamento passivo-aggressivo, un bombardamento sensoriale a tutti gli effetti che cattura e trasporta la mente in luoghi lontani senza l’uso di stratagemmi sentiti e risentiti. Una di quelle cose che fa sentire orgogliosi, una volta tanto, di essere italiani. La release è già disponibile dall’8 di Luglio ed è attesa a breve anche l’uscita del digitale su tutti i principali portali. Ce la vogliamo perdere?